La diversità? È un grande capitale, base del successo per ogni azienda

scritto da il 12 Aprile 2017

Un’azienda è una comunità di lavoratori e investitori inseriti in un mercato allo scopo di servire i bisogni dei clienti. Un’azienda funziona bene quando soddisfa i propri clienti nel lungo periodo e quindi cresce e migliora continuamente, avendo come principale attività creativa l’innovazione.

Di fronte a questa impostazione è fondamentale rispondere a questa domanda: quali similitudini e quali diversità devono esserci tra le persone che vi lavorano e che decidono la strategia? Su cosa – in questa comunità – possiamo avere diversità e ricchezza di opinioni e su cosa invece dobbiamo andare tutti nella stessa direzione?

Una risposta efficace a questa domanda, adeguatamente motivata, è alla base di una buona cultura aziendale, che a sua volta sta alla base del successo di quell’azienda.

diversityUn’azienda è un insieme di talenti individuali che devono lavorare assieme in modo efficace. Quindi contano sia il talento sia la capacità di inserirlo dentro al contesto umano nel quale deve esercitarsi. Ci sono poi alcune caratteristiche che spesso sono considerate dalle leggi non utilizzabili nella selezione ma che in realtà hanno una loro ragion d’essere oggettiva. Per esempio risulta molto più probabile selezionare un nativo digitale per fare attività ad alto contenuto informatico rispetto a persone che hanno dovuto faticosamente adattarsi a un nuovo mondo rispetto a quello della loro formazione. O ancora: per un ruolo in cui viene richiesta forza fisica è più efficace selezionare uomini rispetto a donne.

Se ci spostiamo su elementi più caratteriali ci sono alcuni aspetti che devono fare da filtro all’entrata per tutti:

– Etica del lavoro coerente con quella presente in azienda

– Onestà materiale e intellettuale

– Passione per quello che si sta per andare a fare

– Approccio costruttivo e non distruttivo al lavoro di squadra

– Capacità di instaurare dialoghi solidi e generativi di cambiamenti di opinioni basati su ragionamenti, fatti e logica

Applicati questi filtri credo che la strada giusta sia moltiplicare in ogni modo possibile la diversità presente in azienda.

Età, sesso, provenienza geografica, lingue parlate, abitudini culturali, letture e interessi extra-professionali, stile estetico, livello di socialità, preferenze sessuali, opinioni politiche. Sono solo alcuni degli esempi di possibili ambiti in cui creare un team molto diverso, fatto di persone che di fronte ai vari problemi hanno punti di vista diversi.

Puntare sulla diversità è di assoluto ed egoistico interesse dell’azienda. Un gruppodiversity umano diverso, ben ingaggiato secondo regole che sotto descriverò, ha la capacità di leggere la realtà con una rapidità e profondità che un gruppo umano uguale non potrà mai avere. Inoltre un gruppo umano pieno di diversità ha la capacità di migliorare i singoli grazie al continuo spostamento dalla zona di comfort causato da opinioni diverse da quelle a cui sono abituati.

Tutto questo funziona però solo se vengono seguite alcune “regole di ingaggio” dell’organizzazione, che sono:

– Diritto di parola per tutti e dovere di ascolto per tutti

– Nel lungo periodo contano risultati e reputazione

– Decide una persona sola per ogni decisione, all’interno della sua area di responsabilità (non c’è democrazia, ma “dittatura”, auspicabilmente illuminata, in ogni ambito, con “dittatori” diversi, che si prendono fino in fondo oneri e onori delle proprie decisioni)

– La leadership dell’azienda deve essere il primo garante del rispetto delle diversità (il famoso “pesce che puzza dalla testa”)

– Accettazione degli errori commessi in buona fede alla ricerca di miglioramenti continui

– Divisione chiara e continuamente comunicata tra i valori e i comportamenti richiesti a tutti e quelli dove invece c’è ampio spazio per le diversità

– Alta propensione alla sperimentazione e quindi alla valorizzazione delle diversità presenti

Abbiamo quindi bisogno di creare team diversi, aperti e inclusivi delle opinioni nuove che arrivano dalla società, perché alla società bisogna fornire i propri prodotti e servizi e quindi bisogna conoscerla, in tutta la sua meravigliosa diversità.

Un’azienda sa quello che i suoi lavoratori sanno, se l’azienda dà loro voce e possibilità di esercitare i propri punti di vista.

Twitter @lforesti