Una settimana di Econopoly (quella dei numeri veri del Def)

scritto da il 07 Ottobre 2018

La settimana che si è conclusa è stata monopolizzata dal duello in corso fra Italia e Commissione europea sulla manovra. E nonostante un mezzo passo indietro del governo sui numeri del deficit contenuti nella Nota di aggiornamento al Def, Bruxelles non ha risparmiato attacchi verbali con i suoi massimi esponenti fino a mettere nero su bianco in una lettera al ministro Tria che l’Italia in questo modo non tiene fede agli impegni presi per raggiungere gli obiettivi di bilancio di medio termine. Fuori dal burocratese, una bocciatura preventiva, visto che una valutazione definitiva la Commissione dovrà darla quando riceverà la bozza di bilancio, entro il 15 ottobre. La replica del vicepremier Di Maio (“questa Europa è finita” e nelle prossime elezioni europee ci sarà “un terremoto politico come c’è stato in Italia”) non lascia intravedere troppi spiragli di dialogo. L’argomentazione meno polemica, per così dire, è che non sarebbe la sola Italia a violare il Patto di stabilità, perché anche Francia, Spagna e perfino la Grecia lo farebbero (anche se con sfumature diverse, come spiega Riccardo Sorrentino sul Sole 24 Ore). Intanto sui mercati si registra la corsa dello spread e dei rendimenti dei titoli di Stato decennali, un piccolo particolare che si traduce, in definitiva, in un conto più salato da pagare sul fronte del debito per i contribuenti italiani.

Dal salato al dolce, si potrebbe dire, il passo può essere breve se si guarda, a come sono andate le letture di Econopoly questa settimana.

Dal reddito di cittadinanza allo spread al valore dei BTp non sono mancati i contributi attenti al momento delicato che l’Italia attraversa, eppure il post nettamente più letto è stato quello firmato da Francesco Mercadante:

Zucchero bianco o di canna pari sono,
ma le bufale creano un bel giro d’affari

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“È essenziale tradurre in cifre l’incidenza delle bufale sulla nostra quotidianità. Bisogna cominciare a dire, infatti, che la nostra visione distorta della realtà diventa una voce significativa ed effettiva sia nel bilancio domestico sia in quello del Sistema Sanitario Nazionale e, di conseguenza, dello Stato”, scrive Mercadante.

Al secondo posto uno scritto molto polemico, nello stile caustico dell’autore, di Beniamino Piccone:

Le criptovalute sono uno dei tanti modi
per separare il denaro dagli stupidi

Molti fautori della rivoluzione digitale hanno criticato un post che mirava soprattutto a mettere in guardia i risparmiatori sull’intraprendere percorsi speculativi che espongono a seri rischi, lo dimostra la rapida caduta di valore delle criptovalute dopo la corsa febbrile al rialzo soprattutto sul finire del 2017. Come sempre Econopoly è uno spazio aperto ad accogliere opinioni di segno diverso, che aspettiamo.

Al terzo posto un post di Corrado Griffa sulle possibili ragioni sociali alla base del declino che, secondo l’autore, tocca tutto l’Occidente, ma in particolare l’Europa e in Europa soprattutto l’Italia. Perdita del concetto di responsabilità, scomparsa della reciprocità di comportamento fra le parti e crescita delle aspettative sono i tre elementi analizzati da Griffa:

I segni del declino e tre parole per capirne
le ragioni

Ed ecco gli altri post che maggiormente hanno catturato l’attenzione. Buona lettura e rilettura.

Il reddito di cittadinanza riuscirà a convincere gli inattivi a cercare lavoro? – di Maurizio Sgroi

Spread, chi lo manovra? Facciamo un po’
di chiarezza 
– di Francesco Mercadante

I 9 mesi che aspettano l’Italia: tappe e scenari della crisi possibile – di Alessandro Magnoli Bocchi

La scaramanzia non impedirà al valore
dei BTP trentennali di scendere 
– di Giovanni Pesce

La grande e futile ossessione economica
di Trump: il deficit commerciale 
– di Giovanni Caccavello

L’Italia non è ancora una startup nation e non basterà un fondo pubblico – di Maurizio Maraglino Misciagna

Blockchain? Sì, ma con cognizione di causa! – di Stefano Capaccioli

 

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