25 Marzo 2017

Dopo la bolla: quanto conta il mercato immobiliare per la ripresa dell'economia

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Pubblichiamo un post di Fedele De Novellis, partner ed economista senior di REF Ricerche - Il dibattito sulle spiegazioni della crisi italiana ha visto sovrapporsi diverse tesi, fra loro a volte anche complementari. Volendo citare solo le principali, alcune pongono al centro dell’attenzione il tema dell’elevato debito pubblico, altre le manovre di risanamento adottate nel corso degli ultimi anni, altre ancora i vincoli derivanti dall’adesione all’euro, altre il basso commitment nella realizzazione di riforme strutturali, soprattutto a favore della concorrenza, che ha caratterizzato la nostra politica economica negli ultimi venti...

12 Novembre 2016

La fine del contratto sociale che spiega Trump, Brexit e Marine Le Pen

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Pubblichiamo un post di Steen Jakobsen, capo economista di Saxo Bank, apparso il 16 marzo su Tradingfloor.com. A distanza di quasi otto mesi sorprende la sicurezza con cui l'autore aveva previsto la sconfitta di Hillary Clinton. E molti dei temi toccati restano di grande attualità, con uno sguardo anche alle elezioni francesi attese nel 2017 - Come si spiegano l'ascesa di Donald Trump, il rischio Brexit, le buone possibilità di Marie Le Pen di diventare il prossimo presidente francese e lo scenario generale di un mondo politico in cui tutti i presidenti in carica sembrano pronti a essere spodestati? Semplice, Watson! Mentre le élite...

02 Agosto 2016

Le munizioni a salve delle banche centrali

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“La domanda mondiale è cresciuta a un ritmo solo moderato e l’inflazione è rimasta persistentemente bassa nelle economie avanzate e in alcune economie emergenti nonostante un lungo periodo di politiche monetarie eccezionalmente accomodanti”. Così scrive la Bis (la Banca dei regolamenti internazionali) in uno dei capitoli della sua ultima relazione annuale dove si analizza l’efficacia delle decisioni di politica monetaria sull’economia. La questione non è tanto se siano servite negli anni passati – circostanza assai discussa ma sulla quale c’è un relativo consenso (circa la loro necessità) – ma se siano utili ancora...

17 Giugno 2016

Perché i risparmiatori italiani pagano un conto più salato e come possono consolarsi

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Un approfondimento, contenuto nell’ultimo bollettino economico della Bce osserva l’effetto dei tassi bassi sui ricavi netti da interesse per le famiglie. Scorrendolo acquisiamo diverse informazioni – alcune delle quali era facile immaginare – e ne possiamo dedurre altre. Partiamo da un principio generale: una politica di bassi tassi di interesse favorisce i debitori e svantaggia i creditori. I primi perché possono prendere a prestito risparmiando, i secondi perché devono contentarsi di dare a prestito ai tassi che offre il mercato, ricordando che chi vuole un maggior rendimento deve rischiare di più. Questa premessa ci...

05 Maggio 2016

Un nuovo “whatever it takes” per l'euro

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Pubblichiamo un post di Guido Iodice e Thomas Fazi. Iodice scrive di politica, tecnologia ed economia su diverse testate. Nel 2012 insieme a Daniela Palma ha dato vita a Keynes blog. Fazi è saggista, giornalista, traduttore e autore di documentari. Scrive di questioni europee per testate italiane e straniere. Collabora con la rete della società civile Sbilanciamoci!. Sito: thomasfazi.net – In un precedente articolo pubblicato da Econopoly abbiamo evidenziato la necessità di un doppio canale per rilanciare gli investimenti e la domanda in Europa e, lasciandoci alle spalle la crisi, garantire la stabilità dell’eurozona. Il...

08 Aprile 2016

L'euro debole non serve più. O forse ci siamo dimenticati un pezzo?

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Si sta facendo strada l'idea che, per quanto la “debolezza” dell'euro possa essere uno stimolo all'export, l'importanza di tale stimolo vada a ridursi fino a livelli addirittura trascurabili. L'idea in sé ha alcune ragioni che sono state raccontate anche da Paolo Bricco sul Sole 24 Ore del 1 aprile (“Opportunità per gli investimenti. Impatto ancora limitato sull’export”). In termini semplici, ci stiamo muovendo verso gradi maggiori di apertura, importando quote sempre maggiori di materie e semilavorati da aree economiche (e valutarie) a cui sarà poi diretto l’export della produzione conseguente. I vantaggi all'export...

25 Marzo 2016

Le armi spuntate della politica monetaria e l'urgenza degli investimenti pubblici

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Al fine di contrastare il perdurante problema del basso livello dei prezzi nell’Area euro la BCE ha messo sul tappeto, durante l’ultima riunione del 10 marzo, un nuovo arsenale di misure. I tassi negativi Un primo pacchetto di interventi ha riguardato il tradizionale strumento dei tassi d’interesse. Il tasso sulle somme depositate presso la BCE dalle istituzioni finanziarie e monetarie è passato dal -0,30 al -0,40%. La BCE ha quindi ulteriormente aumentato la penale che le banche sono tenute a pagare nel caso in cui dispongano di liquidità in eccesso, non curandosi pertanto dei molti dubbi sollevati sull’efficacia di questa...

21 Marzo 2016

I famosi bond subordinati rendevano poco? Dai Cds una ragione che non ti aspetti

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Nel post precedente ho avviato un percorso logico di valutazione del rendimento delle emissioni obbligazionarie (elenco variegato comprendente i famosi o famigerati bond subordinati) delle quattro banche su cui il Governo è intervenuto con il decreto Salva-Banche a fine dicembre scorso, che ho chiamato sinteticamente le “Bad4”. Dopo aver visto che tutto sommato le emissioni obbligazionarie delle “Bad4” non si allontanano troppo dalla media del settore, ho fatto notare la generale tendenza al ribasso, e suggerito che, se c'è una variabile che coinvolge tutto il mercato, questa è la politica monetaria. Riparto da qui. La...

16 Gennaio 2016

Tutti i danni collaterali delle scelte non convenzionali di mamma Fed. Spiegati

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C’è un aspetto che, parlando di politica monetaria non convenzionale, spesso ci si dimentica. Si tratta degli effetti collaterali di lungo periodo. L’economia è fatta quasi sempre di bolle che nascono, crescono, scoppiano in modo più o meno pirotecnico. A volte le banche centrali le creano, ma ne gestiscono l’esistenza. Altre volte no, perché non si accorgono in che territorio si trovano. O lo ignorano di proposito. Questo fenomeno, che potremmo chiamare “sindrome da non convenzionalità”, è particolarmente evidente se si guarda alla Federal Reserve. Detto in parole poverissime: la banca centrale guidata da Janet Yellen...

15 Dicembre 2015

Yellen e le aspettative: più ne è schiava, più è difficile condurre il gioco

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Aspettative. È tutto legato a quello. Più ne crei, più ne sei schiavo, più rischi di sbagliare. Parlottando del meeting del Federal open market committee (Fomc, cioè l’organo decisionale della Federal Reserve, riunito oggi e domani) con un amico, è emerso proprio questo punto. «Per me se ne sono create troppe, voglio dire: ora tutti credono che la Fed alzerà i tassi e via all’exit strategy. Peccato non sia proprio così», mi ha detto. Sapete che vi dico? Il mio amico ha ragione: non è proprio così. Facciamo un piccolo passo indietro. Ricordate l’estate del 2007? Il congelamento di tre fondi di Bnp Paribas (Parvest...