Tsipras e la proprietà transitiva

scritto da il 08 Luglio 2015

Durante il suo discorso al Parlamento europeo, oggi 8 luglio, il primo ministro greco Alexis Tsipras, riprendendo un argomento citato spessissimo dai suoi sostenitori, in patria e all’estero, ha accusato i creditori internazionali dicendo che i loro prestiti sono serviti solo a rifondere le banche (tedesche e francesi), invece che ad aiutare il popolo greco. («I soldi che sono stati dati alla Grecia non sono mai andati al popolo […] i soldi sono stati dati per salvare le banche greche ed europee»).

Ora, per amor di logica, diamo un’occhiata allo schema qui sotto.

Sulla sinistra, la Grecia prende soldi in prestito dall’«Europa» (i contribuenti dell’Unione Europea, la Bce e il Fmi) e alla fine ne restituisce una quantità molto più bassa. La differenza nel valore attualizzato rappresenta un trasferimento dall’«Ue» alla Grecia. Sulla destra, la Grecia prende soldi in prestito dalle «Banche» private (tedesche e francesi), e i fondi Ue servono a rimborsare le Banche, mentre il debito della Grecia con l’Ue sarà rimborsato, in prospettiva, a un valore molto più basso. C’è differenza? No, secondo la «proprietà transitiva» entrambe le transazioni equivalgono a un trasferimento di denaro dai contribuenti europei alla Grecia.

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Se la Grecia avesse dichiarato un’insolvenza parziale nei confronti delle «Banche», invece che nei confronti dell’Europa, come ha fatto con la partecipazione del settore privato nel 2012, l’unica differenza sarebbe stata che parte del trasferimento sarebbe stata pagata dalle Banche invece che dai contribuenti Ue: ma in entrambi i casi il trasferimento sarebbe andato nelle tasche del «popolo greco».

Twitter @pmanasse

(Traduzione di Fabio Galimberti)