Una settimana di Econopoly (quella della bocciatura più veloce di tutte)

scritto da il 28 Ottobre 2018

La parte più divertente di questa complicata e, in un certo senso, tragica fase della storia italiana è tenere conto di quante volte un politico con incarichi istituzionali possa cambiare opinione e rimodulare le proprie dichiarazioni in funzione della realtà che gli si presenta davanti. Occorrerà tenere bene a mente le frasi sulla manovra che “rimane tale e quale” e che sarà rispedita alla Commissione europea senza cambiamenti al testo. Da qui a dicembre, fino alla definitiva approvazione, ne vedremo certamente delle belle. Speriamo solo che alla fine il conto non sia troppo salato.

E quindi è stata la settimana della bocciatura immediata, a Bruxelles, della Legge di Bilancio presentata dal governo. È la prima volta che viene adottata questa misura. Si è molto discusso, nei bar e sul web, di quali potrebbero essere le conseguenze di uno scontro frontale fra Roma e l’Europa. Di sicuro l’incertezza non si sposa con la tranquillità e la serenità delle scelte sui mercati, che infatti hanno attraversato altri sette giorni di volatilità accentuata, con lo spread BTp-Bund che non è esploso, ma è rimasto sempre lassù, intorno ai 300 punti base, con punte di 320.

Fuori dai bar e dal web, in colloqui più riservati, i private banker si sono sentiti chiedere piuttosto spesso, da clienti sempre più nervosi, che fare del proprio gruzzolo. Forse proprio per questo – la domanda sulle sorti dei risparmi di una vita, si sa, è di quelle che stanno parecchio a cuore – il post nettamente più letto degli ultimi “magnifici” sette giorni di Econopoly è stato quello di Andrea Guarise:

Sei un proprietario immobiliare? Benvenuto tra i nuovi poveri

“Quindi, ricapitolando: la ricchezza delle famiglie è allocata (per l’87%) in un’asset class che per propria natura è tra le più illiquide sul mercato, su valori ipotetici, non di mercato, mentre tassazione e imposte sono certe e reali, e possibili patrimoniali non sono oggi da escludere. Quello che è ritenuto un tesoretto, in realtà a guardarlo bene, tanto tesoretto non è. Il titolo del post appare ancora così provocatorio?”, è la conclusione di Guarise. Ma vale la pena di leggere anche il resto, ovviamente.

Al secondo posto Corrado Griffa, che non a caso si autodefinisce “sodo caustico”:

Nave Italia stai attenta, non è l’iceberg che deve cambiare direzione

Il ragionamento di Griffa sul debito pubblico è per palati raffinati. La riflessione parte da un documento del Fondo monetario internazionale. Griffa sa benissimo che non mancheranno i detrattori, perché il Fmi è “per molti assurto a pericolosa Spectre, intenta a dominare il mondo grazie ai suoi infingardi complotti”. Poi i numeri sono numeri e bisogna saperli leggere.

Terzo posto per Giovanni Pesce, esperto conoscitore dei mercati finanziari:

Il declassamento può essere un’opportunità?

L’incipit del post rende bene il senso del ragionamento: “‘Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori’. Chissà se il verso dell’indimenticabile Fabrizio de André vale anche per i mercati finanziari. Cioè: detenere bond pubblici ritenuti quasi titoli spazzatura potrebbe rivelarsi un’opportunità per avere risultati migliori rispetto ad altri bond con alto rating e bassissimo rendimento?”.

Ed ecco gli altri post meglio piazzati della settimana, fino al decimo:

Troppe incertezze sul caso Cucchi. In 20 anni sborsati 691 milioni per errori giudiziari – di Francesco Mercadante e Mariangela Miceli

I 9 mesi che aspettano l’Italia: tappe e scenari della crisi possibile di Alessandro Magnoli Bocchi

Spread, chi lo manovra? Facciamo un po’ di chiarezza di Francesco Mercadante

Le grandi agenzie di comunicazione hanno un futuro? di Enrico Verga

Quanto odio verso i Benetton: l’Italian Dream è impossibile? di Francesco Mercadante

Che cos’è il vantaggio competitivo? Come si fa a crearlo? Dove si trova? di Silvano Joly

Facciamo come il Portogallo? di Francesco Lenzi

Buona lettura e rilettura!

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