Andrea Festa

Andrea Festa è dottore di ricerca in economia e dirigente pubblico. Autore di pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, i suoi interessi si concentrano prevalentemente su tematiche di economia, politica fiscale e internazionale. Twitter @andreafesta_af .
24 Febbraio 2023

Un anno di guerra e sanzioni. Italia economia tra le più colpite

È trascorso un anno dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. È tempo quindi di un primo bilancio circa le conseguenze che l’invasione russa ha causato nelle relazioni bilaterali con l’Unione Europea e, in particolare con l’Italia. Precisiamo fin da subito che la crisi russo-ucraina affonda le radici nel 2014, all’indomani della rivoluzione arancione e della rimozione del leader filorusso Viktor Janukovyč, con conseguente annessione della Crimea da parte della Russia e inizio degli scontri nel Donbass.

Da allora le relazioni diplomatiche tra UE e Russia si sono prima surriscaldate, portando al pacchetto di...

29 Aprile 2021

Anche tu, Biden! Stretta protezionista americana sugli appalti pubblici

Come anticipato su queste colonne, l’Amministrazione Biden è prontamente intervenuta in materia di appalti pubblici, emanando lo scorso gennaio l’ordine esecutivo 14005, Ensuring the Future Is Made in All of America by All of America's Workers che restringe le maglie della concorrenza e che potrà impattare considerevolmente sul procurement pubblico internazionale, dal momento che gli Stati Uniti sono il più importante appaltatore del mondo, con oltre 500 miliardi di dollari di soli appalti federali gestiti ogni anno. L’ordine esecutivo rafforza la corsia preferenziale per le imprese nazionali negli appalti pubblici finanziati...

20 Gennaio 2021

Trump, Biden e il protezionismo a stelle e strisce che continua

Le elezioni americane dello scorso novembre hanno decretato il cambio al vertice politico degli Stati Uniti e il ritorno di una Amministrazione democratica in sostituzione di quella repubblicana guidata da Trump. Esito salutato con favore da molti osservatori sia di parte statunitense che europea, a maggior ragione alla luce dei recenti problemi di ordine pubblico registrati negli USA nella fase di transizione, che hanno fatto il giro del mondo. Il manifesto politico del governo uscente era considerato troppo incentrato sull’America first e dunque di ostacolo allo sviluppo dei rapporti bilaterali. In effetti, la strategia isolazionista...

16 Aprile 2019

Perché la nuova Via della Seta è un strada lastricata di trappole

Ha destato grande dibattito, in Italia e all’estero, il controverso Memorandum of Understanding (MoU) tra Italia e Cina, mediante il quale la Cina ha coinvolto nella Via della Seta (Belt and Road Initiative, BRI) per la prima volta un Paese del G7. Un successo diplomatico per il gigante asiatico che rappresenta inoltre una conferma dell’acquisizione di uno status di potenza economica globale. Con l’adesione dell’Italia – che ha firmato accordi commerciali per un valore di circa 7 miliardi di Euro – sono già quindici gli stati europei che hanno siglato il MoU, i quali si aggiungono a decine di altri Paesi...

22 Gennaio 2019

Dilemma Brexit, ovvero fino a che punto arriva l'autolesionismo

Il voto del Parlamento britannico sull'accordo di separazione per l'uscita della Gran Bretagna dall’UE, ha vanificato oltre un anno di negoziati tra le parti. Si tratta di una decisione gravida di conseguenze, dato che in mancanza di novità di rilievo il Regno Unito il 29 marzo 2019 uscirà dall’UE senza accordo. In tale eventualità, si applicherebbero le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) nei rapporti bilaterali, con il ritorno di dazi e tariffe negli scambi, senza accesso preferenziale del Regno Unito al mercato unico europeo né forme di cooperazione in settori non strettamente economici come la lotta al...

11 Ottobre 2018

Italia e Francia divise anche sulla Libia, ecco qual è la posta in gioco

È con crescente preoccupazione che si assiste al deterioramento della situazione in Libia, causata dalla lotta per la rappresentanza unitaria del Paese, il controllo delle risorse energetiche nonché dei fondi della Banca centrale e della Libyan Investment Authority, tra i sostenitori del governo ufficiale di Tripoli presieduto da Fayez Sarraj e le fazioni della Cirenaica riconducibili a Khalifa Haftar, capo del governo di Tobruk. La frammentazione interna risale all’indomani del rovesciamento del regime di Gheddafi tra coloro che ne avevano favorito la caduta, inizialmente riuniti nel Consiglio Nazionale di Transizione, per poi...

22 Luglio 2018

Africa, quali carte si gioca l'Europa

Negli ultimi anni la gestione dei flussi migratori dall’Africa all’Europa ha causato forti divisioni tra gli Stati membri potenzialmente in grado di innescare un effetto domino che può portare alla messa in discussione dell’area Schengen e alla tenuta della stessa Unione, nonché all’assuefazione dell’opinione pubblica dei Paesi europei maggiormente esposti al fenomeno a considerare l’Africa unicamente come fonte di problemi, mettendo in secondo piano le potenzialità del continente. Detto che nel breve periodo è poco realistico immaginare una soluzione che ricomponga i contrasti intraeuropei e riduca le diseguaglianze...

02 Maggio 2018

L'Europa tra Brexit e rischi di allargamento ad Est: poche idee ma confuse

Con la recente adozione dell’Enlargement package, la Commissione Europea ha raccomandato al Consiglio di avviare i negoziati per l’adesione di due nuovi stati, Albania e Macedonia, lanciando un segnale di vitalità e riaffermazione del proprio appeal nell’epoca in cui uno stato membro come il Regno Unito esprime la volontà senza precedenti di lasciare l’Unione. La politica di allargamento rappresenta una funzione storica della costruzione europea ed è tuttora uno dei più importanti obiettivi politici dell’UE, nell’ottica di garantire ai popoli europei un minimo comun denominatore in quanto a consolidamento delle...

20 Marzo 2018

Il protezionismo Usa non è una novità ma questa volta vuole colpire gli amici

L’amministrazione Trump, richiamandosi alla clausola di sicurezza nazionale prevista nella sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, ha dato un impulso decisivo alla propria politica neoprotezionista con la fissazione di dazi del 25% sull’import di acciaio e del 10% sull’alluminio, prevedendo attualmente la possibilità di esenzioni per alcuni Paesi come Canada, Messico e Australia. Storicamente, il ricorso al protezionismo scaturisce dal tentativo di tutelare l’industria nazionale e l’occupazione nei settori colpiti dalla concorrenza straniera riequilibrando la bilancia dei pagamenti, oppure di proteggere lo sviluppo di...

16 Gennaio 2018

Trump spinge gli Usa verso l'isolamento ma l'Europa può fidarsi della Cina?

Negli ultimi decenni la Cina ha acquisito una dimensione economica globale che l’ha portata a diventare la seconda economia al mondo e il primo esportatore di merci nonché, con una stima che supera i 3 mila miliardi di euro, il maggior accumulatore di riserve valutarie del pianeta. A questa crescita si è accompagnato uno sviluppo delle relazioni internazionali tra cui spiccano quelle con l’Unione europea. L’UE, con i quasi 500 miliardi di euro di interscambio commerciale registrato nel 2016, rappresenta infatti il primo partner commerciale della Cina, più ancora degli Stati Uniti. D’altronde circa un prodotto su cinque...