Alessandro Guerani

Credit Risk Analyst in banca per 20 anni, ha valutato la sua prima quotata nel 1989, e dirigente in un sindacato nazionale del settore credito. Oggi consulente per aziende e titolare agenzia produzione media Grauegeist. Su Twitter è @AleGuerani
12 Marzo 2016

Made in Italy in svendita: bufala o realtà? Parte seconda

Avete mai voluto sapere quali Paesi investono da noi e in quali Paesi esteri investono gli imprenditori italiani? Il nostro viaggio nel mito del “Made in Italy in Svendita” continua, stavolta spulciando i dati degli IDE, di cui abbiamo iniziato a parlare nello scorso post. Come avevo detto gli IDE sono gli investimenti diretti esteri, cioè quote di aziende pari o superiori al 10% del capitale che sono di proprietà di residenti esteri (persone fisiche o società). Ho fatto la puntualizzazione “persone fisiche o società” perché appunto se una società che ha residenza fiscale in Lussemburgo, o in Olanda, o in Irlanda, o nel...

24 Febbraio 2016

Made in Italy in svendita: bufala o realtà?

La svendita del Made in Italy: argomento che va per la maggiore sui giornali e, in toni fra la catastrofe ed il complotto, su molti blog di pseudo-informazione economica. Ma quanto c'è di vero? Per capirlo seguitemi mentre analizzerò per voi i dati sugli investimenti diretti esteri (IDE) forniti dalla Banca d'Italia e dall'OCSE. Ma intanto capiamo cosa sono gli IDE (in inglese conosciuti con l'acronimo FDI, Foreign Direct Investments). Secondo il sesto manuale FMI (BPM6) sulla Bilancia dei Pagamenti “sono considerati investimenti diretti tutti i rapporti di partecipazione in cui la quota detenuta dall'investitore nel capitale...

27 Gennaio 2016

Modesta proposta: una via europea per salvare le banche

La recente crisi di quattro istituti ha riproposto all'attenzione generale il problema dei crediti deteriorati del sistema bancario italiano e i rischi del bail-in. Ma come si può risolvere il problema rispettando i vincoli europei e, soprattutto, senza aggravio del debito pubblico? Sul Sole 24 Ore si sono già lette diverse proposte per riuscire a sollevare il macigno che grava sul bilancio delle banche italiane. C'è la proposta di Zingales per creare una specie di TARP, un programma sul modello di quello del Tesoro USA, che ha comprato o garantito mutui e strumenti finanziari basati sui mutui per quasi 500 miliardi di dollari. C'è...

14 Dicembre 2015

Il bail-in di cui tutti parlano ma che nessuno ha ancora visto

“Ma non c'è qualcosa che rende meglio dei BoT, che non danno più niente?” chiese con aria rassegnata la vecchia signora al bancario che le sedeva davanti. “Guardi signora, c'è una nostra obbligazione che rende il 5% per 10 anni.” “Ma è sicura?” “Certo, siamo sempre noi, ci conosce da anni, pensa che falliremo? Guardi bastano tre firme dove ho messo le crocette.” Questo dialogo immaginario è una ricostruzione molto verosimile di come sono state collocate alla clientela privata le obbligazioni subordinate da parte delle banche italiane, comprese le oramai famose quattro poste in liquidazione da Banca d'Italia. Ma...

25 Ottobre 2015

Silverites contro Goldbugs: la guerra contro la deflazione negli USA di fine '800

Dopo la fine della sanguinosa guerra civile gli Stati Uniti avevano conosciuto un'era di crescita senza precedenti spinta dai numerosi investimenti in infrastrutture, come la costruzione delle grandi ferrovie, dalla veloce industrializzazione dell'est del paese, l'espansione verso l'ovest e dall'afflusso di grandi capitali esteri, soprattutto dal Regno Unito, in cerca di facili profitti. Come tutti i processi di rapida espansione economica anche questo ebbe a finire in maniera piuttosto violenta. Il grande panico del 1873 fu la prima crisi economica “internazionale”: nata dal crollo della borsa di Vienna attraversò tutta l'Europa e...

13 Settembre 2015

I pericoli di un doppio sistema monetario. La crisi di Firenze del '300, per esempio...

"...il fiorino d’oro ogni dì calava, ed era per calare da libre III in giù; onde i lanaiuoli, a cui tornava a interesso, perché pagavano i loro ovraggi a piccioli, e vendeano i loro panni a fiorini, essendo possenti in Comune, feciono ordinare al detto Comune nuova moneta d’argento e nuovi quattrini, piggiorando l’una e l’altra moneta per lo modo diremo apresso, acciò che ’l fiorino d’oro montasse, e non abassasse." (1) Con queste parole il cronista dell'epoca Giovanni Villani descriveva le manovre del Comune di Firenze per ovviare alla crisi monetaria che, dopo quelle bancaria e di debito pubblico che ho narrato nei...

15 Agosto 2015

Dal default "argentino" di Firenze un'idea meravigliosa: i perpetual bond

«Lucha vi vendo e Pisa vi dono». Con queste parole Mastino della Scala sancì la vendita della città di Lucca al Comune di Firenze il 4 agosto 1341 per una somma di 180 mila fiorini d'oro. Ma se la guarnigione della città di Lucca passò ai fiorentini, il suo contado era presidiato da ingenti forze pisane e Firenze si dovette impegnare in una lunga, e dispendiosa, guerra per riuscire a prendere possesso dei territori acquistati. Queste vicende sono un'ottima esemplificazione dell'evoluzione della città comunale medievale da “città stato” a “signoria territoriale” e servono per farci comprendere come nella Firenze del 1340...

07 Agosto 2015

La prima "tempesta perfetta" della storia e il bank run che non ti aspetti

Quel 25 settembre le campane del villaggio di Esplechin nell'Hainaut (odierno Belgio) suonarono a festa per celebrare l'accordo fra Edoardo III Plantageneto, re d'Inghilterra, e Filippo VI di Valois, re di Francia, per una tregua di un anno nel conflitto che passerà alla storia come la Guerra dei Cent'anni. Correva l'anno 1340 e questo è il prologo alla storia che andrò a raccontare: la prima “tempesta perfetta” economica della storia. Il CRAC IN RIVA ALL'ARNO  La tregua di Esplechin fu un sollievo momentaneo per Edoardo III. Il re inglese infatti era accerchiato su più fronti: oltre al conflitto oramai secolare con i ribelli...

17 Luglio 2015

Fughe di capitali e racconti morali

Economics is not a morality play. Questa frase, spesso citata ma altrettanto e forse di più dimenticata, è alla base di un eccellente articolo di Joseph P. Joyce, professore di economia al Wellesley College e membro del Madeleine Korbel Albright Institute for Global Affairs, pubblicato nei giorni scorsi sul blog collettivo EconoMonitor riguardo alle fughe di capitali nei mercati emergenti. Le fughe di capitali, chiamate “sudden stop” nei casi più gravi, accadono quando per vari motivi gli investitori stranieri decidono di rientrare dei soldi e degli investimenti fatti in un paese in modo massiccio e precipitoso. La colpa viene...

26 Giugno 2015

L'impasse islandese sul controllo dei capitali

Questa storia inizia nell'autunno del 2008 in un'isola che conta poco più di 300mila abitanti, sperduta nell'Oceano Atlantico settentrionale: l'Islanda. L'economia di questo piccolo stato nei primi anni 2000 aveva conosciuto un periodo di grande espansione, fino a far vantare ai suoi abitanti uno dei redditi pro-capite più alti del pianeta. Questo grazie non tanto alle poche attività manifatturiere ed agricole presenti, ma al suo sistema finanziario, praticamente da piazza offshore, incentrato su tre banche private: Kaupthing, Landsbanki e Glitnir. Le tre banche negli anni dell'euforia finanziaria crescono, crescono, crescono,...