Game over per le startup innovative online. Il Governo legittima i notai

scritto da il 08 Novembre 2021

Approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legislativo sulla costituzione online delle srl che affida definitivamente ai notai l’esclusiva per la costituzione digitale. È quanto si legge chiaramente dall’art.2 del DL che esplica come gli atti costitutivi delle società a responsabilità limitata e delle società a responsabilità limitata semplificata aventi sede in Italia e con capitale versato mediante conferimenti in denaro possono essere accolti dal notaio, per atto pubblico informatico, mediante l’utilizzo di una piattaforma telematica predisposta e gestita  in maniera esclusiva dal Consiglio nazionale del notariato.

Giunge dunque ufficialmente la chiusura del Governo in merito  alla costituzione delle startup digitali senza l’ausilio del notaio. Una notizia che iniziava a circolare da tempo tra gli addetti dell’ecosistema innovazione, ma in tanti speravano in un dietro front normativo. La lunga odissea sulla costituzione digitale delle startup innovative nasceva già  dal lontano  4 maggio 2016, quando il Consiglio nazionale del notariato, attraverso la presentazione del ricorso al Tar Lazio, chiedeva  l’annullamento del decreto MISE  del 17/2/2016, che consentiva  la costituzione di startup innovative senza preventivo atto pubblico notarile. Lo scorso 29 marzo 2021 il Consiglio di Stato con la sentenza n. 2643  boccia la costituzione online e gratuita delle startup innovative dichiarando nulla la norma approvata nel 2016.

La sentenza  preclude la possibilità per le startup innovative di ricorrere al sistema semplificato di costituzione online. La costituzione delle startup innovative rientra da quel momento esclusivamente nel novero delle regole ordinarie previste per le società di capitale, e quindi per mezzo di atto pubblico notarile. Un salto del buio, che ha portato nell’arco delle 24 ore successive ad oscurare e rendere inaccessibile la piattaforma del registro imprese per la costituzione digitale delle srl innovative.

Si arriva infine al capolinea! Nonostante gli spiragli di luce susseguiti in questi mesi e che hanno visto le circa 3500 startup costituite senza notaio dal 2016 al 29 marzo 2021 (delle 11mila complessive) abbandonate al loro destino e successivamente vedersi riconoscere la validità dei loro atti costitutivi con la pubblicazione del DL 77/2021, il Governo ha deciso di affidare la costituzione digitale ai notai.

Il comma 2 dell’art.2 del DL approvato il 4 novembre scorso definisce le modalità di funzionamento della piattaforma, che consentirà l’accertamento dell’identità, la verifica dell’apposizione, da parte di chi ne è titolare, della firma digitale, o di altro tipo di firma elettronica qualificata ai sensi del regolamento (UE) 910/2014 del 23 luglio 2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 luglio 2014,  ed infine la verifica e l’attestazione della validità dei certificati di firma utilizzati nonché la percezione di ciò che accade alle parti collegate in videoconferenza nel momento in cui manifestano la loro volontà.

La piattaforma, nello specifico, utilizzerà mezzi di identificazione elettronica aventi un livello di garanzia pari a quello previsto dal regolamento (UE) 910/2014, e assicura il collegamento continuo con le parti in videoconferenza, la visualizzazione dell’atto da sottoscrivere, l’apposizione della sottoscrizione elettronica da parte di tutti i firmatari, la conservazione dell’atto ed il tracciamento di ogni attività. La piattaforma consente ulteriormente, ai fini della sottoscrizione dell’atto, il contestuale rilascio alle parti di una firma elettronica. L’art.3 chiarisce inoltre il compenso per l’attività notarile, che è determinato in misura non superiore a quello previsto dalla Tabella C)-Notai del decreto del Ministro della giustizia 20 luglio 2012, n. 140, ridotto alla metà.

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Con l’approvazione del Decreto Legislativo, le startup innovative online potranno pertanto essere costituite solo con l’ausilio del pubblico ufficiale, e quindi del notaio. Purtroppo, non è bastato neanche l’intervento della commissione parlamentare Giustizia e Attività produttive che aveva presentato una proposta alternativa al passaggio obbligatorio del notaio e cioè quella di consentire ai soci l’opportunità di scegliere la costituzione online di Srl/Srsl con statuto standard anche presso la Camera di Commercio.

Una notizia che giunge all’indomani del Web Summit di Lisbona, dove è stata ufficialmente presentata la costituzione dell’European Startup Nations Alliance (Esna), nata dalla collaborazione tra 26 Stati membri dell’UE, comprese Islanda e Commissione europea, che dopo la firma dell’ EU Startup Nations Standard (EU SNS) dello scorso marzo 2021, si impegna a garantire le migliori condizioni per la crescita delle startup innovative in ogni fase del loro ciclo di vita tra cui in particolare la digital-first  per potenziare le interazioni tra autorità e startup e la creazione rapida di startup in 24 ore. 

Si chiude a malincuore un’era, quella della semplificazione digitale, e si ritorna a fare startup “all’italiana”, l’Italia dei teatrini e delle farse, come in una vecchia commedia di Pietro Garinei che citava: “Se il tempo fosse un gambero che a retromarcia va…”, ma questa volta a fare un passo indietro è l’innovazione.