Lavoro, evidenze e ostacoli in vista per la staffetta generazionale

scritto da il 03 Giugno 2015

«Stiamo studiando un tema di staffetta generazionale per connettere l’entrata di giovani nel processo produttivo all’uscita di chi è vicino alla pensione». Così il ministro Giuliano Poletti è tornato questa mattina sulla delicata questione dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Proprio oggi l’Istat ha comunicato i dati sull’occupazione, migliori per molti versi di quelli che siamo stati abituati a leggere negli ultimi mesi, ma con qualche criticità, come ha ben scritto Mario Seminerio. Io vorrei mettere in luce soprattutto un aspetto fra quelli segnalati dall’Istituto di statistica, che ho sintetizzato in questo tweet:

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Per capirne di più ho estratto una serie che mi sembra piuttosto interessante e ne ho fatto un grafico:

Occupati per classi di età dall'inizio della crisi

Occupati per classi di età dall’inizio della crisi

Dall’anno in cui ha preso il via la crisi che stiamo ancora attraversando (finalmente c’è più di qualche segnale di uscita e le previsioni – oggi, last but not least, quelle dell’Ocse – dicono che ci potrebbero attendere almeno un paio di anni migliori) appare evidente il calo dell’occupazione dei più giovani a vantaggio dei lavoratori più maturi e anziani.

Le ragioni? Non solo l’entrata in vigore della riforma Fornero delle pensioni, che tende a trattenere al lavoro i più attempati. Tra le numerose possibili cause ci sono anche, hanno spiegato a Econopoly i ricercatori Istat, l’aumento dei laureati tra i 45-64enni e il calo demografico dei giovani rispetto agli anziani. Fatto sta che l’aumento dell’occupazione alla fine premia i più vecchi e che questa componente traina il tendenziale annuo.

Viste le premesse, riuscirà il Governo a trovare la quadra per la staffetta generazionale? Difficile dirlo. Anche perché incentivare le uscite anticipate potrebbe fare aumentare la spesa previdenziale, come è stato fatto notare molto opportunamente sulla Voce.info da Vincenzo Galasso. A questo proposito, a Bruxelles, nel valutare la prossima legge di Stabilità, avrebbero senz’altro a che ridire.

Twitter @albe_