L’era della condivisione (e 5 modi per farlo al meglio)

scritto da il 08 Febbraio 2016

Pubblichiamo in esclusiva per l’Italia un post di Frédéric Mazzella, co-fondatore e CEO di BlaBlaCar. Master in Computer Science alla Stanford University ed MBA presso l’INSEAD, prima di dedicarsi a BlaBlaCar è stato ricercatore alla NASA e presso la compagnia telefonica giapponese NTT

L’ERA DELLA CONDIVISIONE

di Frédéric Mazzella

Immaginate le potenzialità di un mondo in cui siamo in grado di creare connessioni affidabili tra un numero di persone pressoché infinito. Un mondo in cui i costi delle transazioni, il tempo e le distanze sono ridotti quasi a zero. Un mondo disponibile istantaneamente da uno smartphone, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.

Questa rivoluzione globale, resa possibile da database, motori di ricerca e connettività, è iniziata. Sta permettendo al genere umano di liberarsi dai limiti del passato. Abbiamo inziato a fare quello che facciamo meglio: collaborare e condividere, su di una scala senza precedenti. Un grandissimo potenziale, che finora non era stato sfruttato, adesso è reso disponibile a un livello completamente nuovo e crea valore per tutti.

Grazie alle piattaforme che mettono in contatto le persone e rendono possibile la creazione della fiducia interpersonale online, gli individui all’improvviso possono condividere beni, conoscenze, denaro, competenze, reti, contenuti, ecc. Recuperano la loro capacità di contribuire in modo più diretto alla società e all’economia, addirittura su scala globale, e lungo il percorso ridefiniscono le relazioni tra gli attori economici e sociali.

Siamo all’alba di una nuova era, l’era della condivisione, che ha un impatto su tutti gli aspetti delle nostre relazioni con gli altri.

Condividere beni
La possibilità di accedere alle risorse sottoutilizzate da altri individui porta a un significativo cambio comportamentale: le persone iniziano a preferire l’utilizzo al possesso, sfuggendo ai vincoli finanziari e pratici di quest’ultimo. Gli utenti condividono l’utilizzo di un bene anziché possederlo, soprattutto quando questi beni sono costosi e richiedono una manutenzione impegnativa. Le auto e gli immobili sono ottimi esempi, insieme alle piattaforme di car sharing peer-to-peer, di ride sharing, di scambio case o di affitti a breve termine.

Condividere conoscenza
Wikipedia o i MOOCs (Massive Open Online Courses) stanno democratizzando l’accesso alla conoscenza in tutto il mondo, consentendo l’accesso agli insegnamenti di alcuni dei migliori docenti del nostro tempo a chiuque sia online, dovunque si trovi e in qualsiasi momento. Il contenuto può ora essere creato in modo collaborativo e la conoscenza può essere condivisa senza limiti. L’accesso all’istruzione è diventato universale.

Condividere denaro
Attraverso il crowdfunding e il crowdlending, gli imprenditori, gli artisti, gli studenti e chiunque abbia un’idea, sia nei Paesi emergenti che in quelli industrializzati, possono ora essere finanziati attraverso gli investimenti, i prestiti e le donazioni fatte da privati individui che ritengono i loro progetti meritevoli di essere sostenuti. A chi contribuisce è data la possibilità di essere parte di un progetto che lo entusiasma, e di avere un ruolo nel suo sviluppo. Le persone condividono denaro, ma condividono anche un’esperienza, e danno significato al loro investimento.

Condividere tempo e competenze
Oggi chiunque ha l’opportunità di condividere il proprio tempo e le proprie competenze con altre persone, nel vicinato e oltre, grazie a piattaforme come Upwork, TaskRabbit, Hopwork o Thumbtack. Indipendentemente dalla loro età o dalla loro esperienza, gli individui possono condividere il loro tempo e i loro talenti nel modo migliore per loro.

Condividere contenuto
La distribuzione dei contenuti e personale è stata rivoluzionata. Perché acquistare un film da mettere sulla propria mensola quando può essere disponibile nel cloud in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo? Grazie a servizi come Netflix, Spotify e Deezer, l’accesso sta trionfando sul possesso in una scala che sta ridefinendo interi ambiti produttivi, in una trasformazione che è stata avviata nel 1999 da quel terremoto della condivisione peer-to-peer dei contenuti che è stato Napster. E i contenuti personali stanno seguendo lo stesso percorso attraverso Instagram, Facebook, LinkedIn, YouTube e Dropbox.

Frederic Mazzella, CEO di BlaBlaCar

Frederic Mazzella, CEO di BlaBlaCar

L’avvento dell’era della condivisione è una logica evoluzione delle innovazioni dirompenti dei primi anni 2000, grazie alle quali oggi le persone possono ampliare le loro reti e ottenere l’accesso alle soluzioni che sono più adatte alle loro necessità. Ma la crescita fenomenale e il continuo successo che caratterizzano questi modelli si spiega soprattutto per via degli effetti virtuosi della condivisone. L’era della condivisione sta creando nuove interazioni tra gli individui appartenenti a differenti contesti socio-professionali, culturali o generazionali; persone diverse, che non si sarebbero mai incontrate altrimenti, scelgono di condividere un viaggio in auto. La percezione di ‘altro’ e ‘sconosciuto’ cambia, e la cerchia delle persone si allarga sensibilmente.

L’ottimizzazione delle risorse consentita dalla condivisione dei beni sottoutilizzati è inestimabile nel contrastare l’impatto ambientale delle nostre abitudini di consumo. Oggi, lo spreco non è più un’opzione accettabile. E quando i beni possono generare valore dall’essere condivisi, c’è anche una più alta possibilità che possano consentire una più alta qualità e modelli di produzione sostenibile anziché favorire la disponibilità a breve termine di beni.

Condividere permette anche un aumento del potere d’acquisto poiché i privati possono monetizzare l’utilizzo dei propri beni che altrimenti avrebbero sprecato (e per i quali prima non esisteva nessuna domanda in assenza di piattaforme peer-to-peer) a un costo marginale minimo, permettendo ai beni e ai servizi di essere offerti a prezzi più bassi.

Jeremy Rifkin, autore de La terza rivoluzione industriale e La società a costo marginale zero, ha spiegato in un’intervista: «Non abbiamo mai previsto una rivoluzione tecnologica così estrema che potesse ridurre i costi marginali, per un vasto numero di beni e servizi, praticamente a zero, rendendo questi beni e servizi virtualmente gratuiti e abbondanti.»

Questi vantaggi hanno un vero impatto sulla qualità della vita degli utenti. Nel caso di BlaBlaCar, l’ostacolo della distanza è rimosso. Mariem, una dei nostri utenti spagnoli, studentessa MBA a Siviglia, usa BlaBlaCar per raggiungere il suo fidanzato, che vive a 300 km di distanza. Un altro utente, Thierry, lavora a 250 km da casa e può vedere sua figlia più spesso grazie a una soluzione di viaggio accessibile che non esisterebbe se non fosse per il potere della condivisione tra milioni di utenti nel mondo.

Tutti sono invitati a condividere e a scoprire gli ‘altri’ sotto una nuova luce. La condivisione potenzia la nostra sensazione di avere uno scopo nel mondo, aumenta il nostro benessere e riduce le nostre emissioni di CO2. Per dirla in modo semplice, condividere è vivere.

Twitter @mazaic