Il futuro dipende da noi: vi racconto come nascono i nuovi imprenditori

scritto da il 08 Maggio 2017

Alla fine di una lezione di economia aziendale alle sette di una sera d’inverno uno studente di Comunicazione d’Impresa dell’Università di Pisa di nome Andrea mi ferma all’uscita dell’aula e mi chiede cinque minuti per raccontarmi un’idea che sta portando avanti con altri suoi amici. Riconosco l’accento sardo e non capisco molto del contenuto del racconto essendo incentrato su argomenti tecnici legati alla pirolisi e alla creazione di calore e di energia. Ciò che mi colpisce è la partenza del racconto: Andrea, insieme ai suoi coinquilini, per risparmiare sui costi di riscaldamento ha progettato, inventato e brevettato un sistema dotato di maggiore efficienza per produrre energia senza gas, in modo naturale, utilizzando la tecnica della pirolisi, con il risultato di poter utilizzare il brevetto per produrre alcuni prodotti outdoor per i quali Andrea e i suoi amici avevano anche già studiato il design veramente accattivante.

Incuriosito dal racconto, dall’accento sardo e dall’energia che ha spinto Andrea a fermarmi fuori dall’aula – non essendo io in grado di comprendere la portata innovativa del progetto – decido di chiedere a due amici titolari di una bellissima azienda toscana leader nelle materie plastiche di incontrare Andrea e uno dei suoi compagni per capire insieme la bontà e la concretezza del progetto. I miei amici imprenditori accolgono con entusiasmo l’idea e invitano all’incontro altri professionisti e imprenditori tutti con una fortissima preparazione tecnica in ambito ingegneristico. Andrea e Ivan arrivano preparati con una presentazione di 20 minuti e con il commitment di non farmi fare brutte figure e di non prendere troppo tempo, perché il tempo per chi lavora è molto prezioso e non va dato per scontato.

L’incontro dura oltre due ore. La presentazione scorre velocemente e alle domande degli ingegneri al tavolo Andrea e Ivan rispondono in maniera brillante, fornendo argomentazioni tecniche esaustive. Quell’incontro dimostra la potenzialità del brevetto e Andrea ed Ivan da quel giorno iniziano un percorso di qualche mese per costruire in maniera scientifica dal punto di vista economico e finanziario la propria progettualità imprenditoriale. Risultato a distanza di pochi mesi una prima campagna di equity crowdfunding sul web attraverso una piattaforma autorizzata dalla Consob, grazie alla quale raccolgono in meno di due mesi 240 mila euro. I soldi consentono la costituzione della newco, l’acquisto degli stampi, la costruzione dei prototipi e la partenza della produzione e delle vendite. Primo step l’utilizzo della piattaforma Kickstarter per vendere ancora tramite crowdfunding la prima linea di prodotti: in 30 giorni oltre 450 ordini e 94 mila euro di ricavi.

Oggi quell’idea raccontata in una tarda serata d’inverno ha un nome, un sito e un suo mercato globale che lentamente si sta aprendo: Enki Stove. Andrea e Ivan lavorano quotidianamente e instancabilmente a tutto campo e insieme ad altre aziende del settore – molto più grandi e strutturate – stanno progettando altre implementazioni della tecnologia Enki Stove non solo nell’outdoor. Io continuo a seguirli a distanza e a raccogliere non tanto l’energia prodotta dalla loro tecnologia quanto l’energia e l’entusiasmo che mi trasmettono ogni volta li incontro. Quell’energia ed entusiasmo che insieme contribuiscono a dare forma al mio lavoro e che mi portano ogni giorno al termine della lezione a sperare di essere fermato da un altro Andrea.

Twitter @alebicocca @unimib