Bitcoin down down down, una storia di finanza molto moderna

scritto da il 22 Dicembre 2017

Avevano I soldi vinti al casinò. Anzi no. Avevano fatto trading con le criptovalute.
Più 50. Più 100. Più 500 per cento. Ma oggi no. Niente. Il mercato crollava inesorabilmente. Una candela rossa. Due. Tre. Quattro.

Rossa come il colore degli occhi. Del viso. Del sangue.

Eh no. Quei soldi erano sugli exchange e gli exchange erano bloccati e mentre tutto crollava il guadagno svaniva. No. Non è una bolla. No. È una tipica correzione del mondo delle criptovalute. Più o meno tipica, in verità. Ma diglielo a chi ha comprato sui massimi e che ha chiesto un prestito alla banca…

Perché sì. Ci sono persone che si sono fatte prestare i soldi per investirli sulle criptovalute. Sì. Ci sono. E se avessero il sangue freddo magari ci guadagnerebbero anche. Ma è difficile essere freddi in un mercato manipolato – molto probabilmente – dagli exchange e pieno di squali ex post la creazione dei futures su bitcoin.

bitcoindown

Che ci vuole? I grandi possono andare short. Far crollare il prezzo mandando giù gli stop loss. E poi ricomprare.

Ok. I liberisti dicono che va bene cosí. Se un exchange non funziona si passa a quello più efficiente. Ma in questo momento l’unico che funziona è bitstamp. E bitstamp non permette di andare short.

Cosa significa?

Che non puoi guadagnare scommettendo sul ribasso, cosa invece tranquillamente fattibile usando i futures. Ma quanti investitori retail usano futures? Ecco.

Bolla o non bolla il piccolo investitore – o scommettitore – ci rimette quasi sempre.

Ma qual è la soluzione? Come si fa a vincere sempre?

I puristi del bitcoin holdano, holdano all’infinito. Resistono alle tentazioni del mercato e non vendono. Non si lasciano ingannare. Cosí dicono. E oggi sono milionari. O meglio, se vendessero i loro bitcoin lo sarebbero. Ne conosco almeno una decina qui in Italia e restano ottimisti anche dopo una giornata come questa.

Meno 40% circa dal massimo del Bitcoin e loro riescono a stare tranquilli. Fiduciosi.
Eh. Ci credo. Solitamente li hanno comprati a 5 dollari… Comunque vada hanno guadagnato.

Ma se facessimo tutti come loro?

Non ci sarebbero acquirenti e il prezzo andrebbe a zero.

Ecco. Per l’appunto. Ma questa è utopia. Perché questo mondo delle cripto somiglia tanto alla giungla. No. Altro che toro e orso. Qui ci sono i leoni e le gazzelle…

Ma i puristi del bitcoin è proprio quello che vogliono? Il mero guadagno?

Chi ha investito in bitcoin non lo ha fatto per specularci ma perché non si fidava più delle banche centrali. E la loro visione è quella del bitcoin come strumento di pagamento o riserva di valore. Anche se la volatilità insomma adesso è quella che è…
Non gli interessano le altre criptovalute. No. Perché il bitcoin è open source e può tranquillamente cooptare le features di una criptovaluta rivale.

Proprio tranquillamente in verità no, ma ci sta questa possibilità.

Spesso usano Xapo o altre carte di credito con bitcoin che vengono convertiti immediamente attraverso i circuiti Visa in moneta fiat in tutto il mondo, per acquistare beni o pagare servizi.

Quando gli parli di bitcoin nei confronti del dollaro o dell’euro ti rispondono brutalmente che 1 bitcoin vale sempre e solo 1 bitcoin. E in effetti non hanno torto. Ma i beni non valgono sempre la stessa entità di bitcoin. Forse nel deep web sì. Ma non ne sono neanche tanto sicuro.

Su una cosa però hanno assolutamente ragione. Nessuno può rendere illegale il bitcoin. Come fai a vietare una transazione? Si possono solo regolamentare gli exchange. Quello sì.

Ecco. La maggior parte dei piccoli speculatori del mondo delle criptovalute conosce poco la tecnologia e soprattutto la filosofia.

Probabilmente si sentono leoni e il mercato glielo lascia credere. Ma nei momenti di panico corrono come gazzelle.

Sono miopi. Mentre gli speculatori esperti osservano con pazienza e tenacia e zac. Colpiscono e feriscono.

Ma dimentichiamo il rinoceronte. Il purista del bitcoin invece sta per i fatti suoi. E osserva. Osserva. Osserva.

Una candela verde. E poi un’altra. Un’altra e un’altra ancora.

Verde.

Gli exchange ripartono. Le API funzionano. E si può finalmente comprare. Vendere non ha più senso. Ma il bitcoin è già salito di 2000 dollari…

No. I soldi li prenderanno dopo le vacanze. E compreranno altre cripto per Natale. Si. Le gazzelle scappano e vanno long.

Nel frattempo Lee, l’inventore di Litecoin ha venduto LTC sui massimi dopo un rally di oltre il 10.000%.

Ha affermato che lo ha fatto per evitare il conflitto d’interessi…

No. Non ci ha pensato prima…

È la natura umana, cosí dicono.

Sopravvivenza, è quello che dico io.

Twitter @simeoneantonio1