Così l’economia e le disuguaglianze spingono l’ascesa della destra in Germania

scritto da il 09 Ottobre 2018

L’autore di questo post è Ubaldo Villani-Lubelli, ricercatore in Storia delle istituzioni politiche presso la Scuola Superiore ISUFI dell’Università del Salento e membro della rete Rub-Europadialog dell’Università della Ruhr di Bochum (Germania). È autore di numerosi saggi sulla storia politica tedesca e di analisi politologica – 

Il 3 ottobre scorso la Repubblica federale tedesca ha festeggiato il ventottesimo anno della sua riunificazione (1990). Un anniversario simbolicamente importante perché proprio da quest’anno il tempo della Germania riunificata sarà superiore a quello in cui fu divisa dal Muro di Berlino (1961-1989). Le cerimonie sono state segnate da un forte richiamo ai valori democratici fondanti la Repubblica Federale. Una scelta obbligata per un Paese che nell’ultimo anno si è confrontato con un’instabilità politica inedita a cui si sono aggiunte le numerose manifestazioni xenofobe e anti-immigrati.

L’ascesa dell’estrema destra è un fenomeno che ha coinvolto direttamente anche le istituzioni tedesche nazionali e regionali. Dal 2014 Alternative für Deutschland (Alternativa per la Germania) è gradualmente entrata con propri rappresentanti in dodici parlamenti regionali, all’Europarlamento (2014) e lo scorso anno nel Bundestag con ben novantaquattro deputati.

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Nata nel 2013 con un’impostazione prevalentemente euroscettica e liberal-nazionale, Alternative für Deutschland si è gradualmente spostata su posizioni di estrema destra e di nazionalismo sovranista. Diversamente da una tesi molto diffusa ma non ancora del tutto dimostrata, le ragioni dell’ascesa di Alternative für Deutschland non dipendono tanto dalla crisi dei rifugiati quanto piuttosto dai problemi connessi alle disparità sociali e territoriali della Germania che riguardano anche i problemi di una riunificazione non del tutto compiuta. Del resto, i primi successi di Alternative für Deutschland risalgono già al 2014 e l’apice della crisi dei rifugiati (estate 2015) risulta essere solo una causa secondaria che si inserisce sulle difficoltà socio-economiche di lungo periodo.

La disparità sociale ed economica tra ex Germania Est ed ex Germania Ovest non è una scoperta recente, tuttavia, dopo la crisi economico-finanziaria, tali disparità si sono incrociate con l’emergere di tutte le contraddizioni —nelle aree periferiche e nelle zone rurali — dei mancati processi di modernizzazione legati al fenomeno della globalizzazione.

Per rendersi conto delle divergenze tra le due Germanie è sufficiente prendere in considerazione alcuni dati. I salari medi nei Länder orientali (2600 euro) sono molto al di sotto di quelli della dei Länder occidentali (3339 euro) e inferiori alla media nazionale (3209 euro) (fonte: Bundesagentur für Arbeit). Anche il reddito famigliare lordo nella ex Germania Est (3515 euro nel 2016) è ancora molto al di sotto di quello della ex Germania Ovest (4555 euro). Il divario è aumentato dal 2011 al 2016 salendo da 791 euro a ben 822 (fonte: Stat. Bundesamt).

Se si osserva la classifica del reddito pro capite si evince chiaramente che i Länder orientali occupano tutte le ultime posizioni. E non è un caso che proprio in queste regioni Alternative für Deutschland abbia riscosso i maggiori successi alle ultime elezioni federali (settembre 2017), ma anche alle precedenti elezioni regionali nel 2014 e 2016.

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L’estrema destra tedesca ha beneficiato di una malessere diffuso e di un disagio sociale crescente che è rimasto represso a lungo o che si esprimeva, in gran parte dell’ex Germania Est, almeno parzialmente, nel voto a Die Linke (Sinistra tedesca).

Questi dati, tuttavia, non spiegano del tutto le ragioni dell’ascesa di Alternative für Deutschland. Alle disuguaglianze Est-Ovest, tipica del modello tedesco, si aggiunge il fenomeno più generale della marginalità socio-economica e culturale delle periferie delle città e delle zone rurali, ovvero di quelle aree meno coinvolte nei processi di modernizzazione. Si tratta di quartieri o di intere città medio-piccole con servizi pubblici scarsi o deficitari, infrastrutture desuete, reti internet inefficienti, zone de-industrializzate e con processi di spopolamento. Proprio quest’ultimo è un fenomeno che riguarda molto da vicino i Länder orientali. Osservando il consenso ottenuto da Alternative für Deutschland alle ultime elezioni federali, esattamente in questi contesti sociali, l’estrema destra ha ottenuto più voti rispetto alla media e rispetto alle grandi città o a città medie ma comunque inserite in reti internazionali o in contesti di modernizzazione. Alcuni esempi paradigmatici sono sintetizzati nella tabella seguente:

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Alternative für Deutschland è stata molto più forte nelle aree rurali, di provincia e periferiche, non solo nei Länder dell’Est ma anche in quelli occidentali. Si tratta di un conflitto socio-politico tra i cosiddetti vincenti e perdenti della globalizzazione che prescinde dalle disuguaglianze economiche Est-Ovest e che ha offerto un ideale bacino di voti all’estrema destra tedesca. Non è un fenomeno del tutto nuovo, tanto che si possono ritrovare dinamiche in parte simili analizzando i dati elettorali negli Stati Uniti e in Francia, relativamente al consenso riscosso da Donald Trump e da Marine Le Pen. Tale fenomeno ha assunto, in Germania, caratteristiche nuove in quanto si è intrecciato fatalmente con le disparità socio-economiche tra ex Germania Est ed ex Germania Ovest (oltreché, indirettamente, con la crisi dei rifugiati).

L’analisi dei dati del voto politico indica chiaramente la necessità di un intervento che rafforzi la partecipazione e l’inclusione sociale finalizzata allo sviluppo delle aree e delle regioni strutturalmente deboli.

A ventotto anni dalla riunificazione sarebbe sbagliato rimettere in discussione un’unità che fu un progetto principalmente politico e culturale e che non si poteva contrastare, ma è opportuno riflettere sulle criticità evidenti che rischiano di compromettere il sistema sociale tedesco e il sistema politico-istituzionale. Il benessere promesso all’Est non è stato mai raggiunto e molto deve essere ancora intrapreso per la difesa dei diritti sociali. Nella sua storia la Germania ha avuto la fortuna di avere una seconda chance (Fritz Stern), grazie alla quale ha potuto riunificarsi nonostante le tragedie del Novecento, oggi è tempo di non sprecare quella chance.

Twitter @uvillanilubelli