Cari Conte e Gualtieri: basta ipocrisie, combattiamo davvero l’ evasione

scritto da il 29 Ottobre 2019

L’autore di questo post è Eraclito, pseudonimo che un “umile servitore dello Stato”, esperto di economia e finanza, soprattutto in ambito internazionale, ha scelto per scrivere con maggior libertà – 

Qualche giorno fa ho scritto una lettera postuma al Prof. Tommaso Padoa-Schioppa sperando che qualcuno la leggesse. Ahimè, evidentemente non è stato così (oppure non si è compreso fino in fondo il significato nobile del contratto sociale). Infatti, continuo a sentire cose altrimenti inascoltabili e ipocrite sia da giornalisti, sia da politici, sia da commentatori vari che affrontano ognuno il problema dell’ evasione fiscale dal proprio particolare punto di vista senza una visione sistematica come dovrebbe fare uno vero Scienziato delle Finanze o un governante serio che ascolta un esperto.

C’è chi vorrebbe mettere le manette agli evasori… ma poi si chiosa: con aliquote così alte in fondo è inevitabile evadere; c’è chi vorrebbe abbassare le tasse… ma poi non si spiega come finanziare la spesa pubblica; oppure ancora c’è chi vorrebbe un fisco giusto in cui tutti paghino le tasse e in cui l’amministrazione fiscale rispetti fino in fondo il già legiferato codice del contribuente, in altre parole si vuole che l’orribile Equitalia sia davvero smantellata e cambi volto… ma si dimentica che Equitalia, sia essa pubblica o privata, non può fare altro che seguire le leggi dello Stato.

In definitiva, ahimè, tutte queste sono speranze vane, anzi, sono solo chiacchiere ipocrite! Questo Governo come ogni altro governo che lo ha preceduto ha il potere (anzi, il dovere) di combattere seriamente l’ evasione fiscale ma non sarà mai in grado di farlo se si disegnano interventi parziali e demagogici, senza avere una visione sistematica del problema e degli incentivi a cui sono soggetti i contribuenti e i cittadini tutti.

Scusate se mi dovessi ripetere, ma vorrei rammentare alcuni concetti che ho già illustrato al Prof. Padoa-Schioppa nella lettera postuma prima menzionata:

1. in primo luogo, per combattere l’ evasione fiscale occorre abbassare le aliquote e, soprattutto, la pressione fiscale complessiva: fino a quando saranno così alte, il comune sentire sociale non giustificherà mai la repressione dell’ evasione fiscale fino in fondo;

2. In secondo luogo, al di là dei tecnicismi di ogni eventuale Spending Review, per poter abbassare le aliquote fiscali e la pressione fiscale occorre assolutamente ridurre la spesa pubblica, naturalmente non quella che serve a finanziare l’ossatura del nobile contratto sociale ma i mille rivoli di spesa pubblica che dal punto di vista della Scienza delle Finanze non hanno giustificazioni, tanto meno in un paese ad alto debito come l’Italia;

3. terzo punto, prima di procedere a questa duplice operazione, è necessario mettere ordine nell’attuale sistema degli adempimenti fiscali e nello stesso codice penale che punisce i reati legati all’evasione fiscale: occorre un’Amministrazione Fiscale efficiente che paghi subito il contribuente quando questi ha diritto ad un rimborso oppure pretenda da lui il pagamento immediato (eventualmente rateizzato) delle tasse quando questi deve pagarle; occorre un fisco che non proceda ad ingiunzioni di pagamento per un’imposta quando il contribuente vanta crediti fiscali per imposte di altra natura; oppure ancora, gli acconti di imposta superiori al cento per cento non devono avere diritto di cittadinanza nel nostro ordinamento tributario.

4. infine, e questa è una cosa davvero improba a legislazione corrente, non deve servire una laurea in economia e commercio con specializzazione in diritto tributario per fare la dichiarazione dei redditi! occorre invece semplificare ed eliminare tutte le fantasiose agevolazioni fiscali attualmente esistenti: basta alle “mancette” di spesa fiscale (cd. tax expenditure) legate alle detrazioni, giustificate solo dall’elevatissima pressione fiscale a cui, piangendo lacrime di coccodrillo, si vogliono sottrarre alcune spese del contribuente ritenute meritorie (come quelle veterinarie, ad esempio); a questo proposito, cosa dire del 730 pre-compilato?! Bello ma, anche se forse si può evitare la specializzazione in diritto tributario, la laurea in economia rimane quasi indispensabile unitamente a quella in scienze informatiche.

Il presidente del Consiglio, Conte, e il ministro dell'Economia, Gualtieri (LaPresse)

Il presidente del Consiglio, Conte, e il ministro dell’Economia, Gualtieri (LaPresse)

Signor Primo Ministro Giuseppe Conte e Signor Ministro Roberto Gualtieri, Vi supplico:

avete tutti gli strumenti per quasi debellare l’ evasione fiscale nell’arco di una legislatura; usateli! La difficoltà è solo quella di mettere d’accordo la vostra litigiosa maggioranza su un pacchetto di misure che sia coerente, organico e con un respiro a medio termine. Se necessario, pensate pure ad un condono fiscale per gli anni di imposta fino al 2018, ma che sia davvero l’ultimo per i prossimi trent’anni. Al contrario, per tutte le irregolarità fiscali a partire dall’anno di imposta 2019, che sia prevista una condanna penale anche per soli 100 euro di mancato pagamento d’imposta, con pena sospesa per i contribuenti incensurati e pena raddoppiata per quelli recidivi.

Infine, una preghiera sincera per i nostri figli: basta assistenzialismo ipocrita! È molto più efficace ed economico creare le condizioni di fondo per dare un lavoro a quanti lo meritano attraverso il settore privato! Rammentate sempre l’adagio: non sfamare il povero con un pesce ma regalagli una canna da pesca!

Primo Ministro, Ministro, Vi prego: fatelo per loro, per i nostri figli, e non per me o per i genitori che magari danno il loro voto alla vostra maggioranza. Vedrete che questi ultimi sapranno comunque ricompensarvi nel segreto dell’urna.

Παντα ρει