Coronavirus, cigno nero a impatto esponenziale (e le opportunità che offre)

scritto da il 08 Marzo 2020

L’autore di questo post è Andrea Porcu, direttore generale del Centro Medico Santagostino –

Sono passate due settimane dall’inizio della crisi in termini di impatto reale del Coronavirus sulla vita delle persone e delle aziende italiane, soprattutto in Lombardia. L’intensità di questi giorni ci sta permettendo di vedere e apprendere molte cose nuove che, nella reazione alla crisi, possono riorientare i nostri meccanismi di creazione del valore.

Lavoro come direttore generale della principale rete privata di Poliambulatori della Lombardia (il Santagostino), quindi totalmente dentro l’occhio del ciclone, ma non vi parlerò qui in senso stretto né di pratiche sanitarie, né della mia visione in merito ai numeri e alla rischiosità effettiva del virus. Qui vi parlerò invece di un’intuizione che penso sia utile da subito condividere per supportare e forse contribuire a indirizzare manager e imprenditori in questo momento di difficoltà.

L’intuizione è la seguente: l’epidemia di Coronavirus è un cigno nero esponenziale che genera altri cigni neri “esponenzialmente”. L’epidemia (che forse sarebbe ora di chiamare pandemia) purtroppo distruggerà vite umane e aziende, ma darà anche enormi opportunità a chi saprà comprendere e agire rispetto a ulteriori cigni neri che man mano si presenteranno.

Parto con due definizioni che ci aiuteranno nel successivo sviluppo dell’intuizione:

– per “cigno nero” si intende un evento non prevedibile, con impatti notevolmente rilevanti per il sistema su cui impatta (come riferimento bibliografico Nassim N. Taleb “The Black Swan: The Impact of the Highly Improbable” del 2007);

– per tecnologie (e in genere prodotti, servizi o soluzioni) ad “impatto esponenziale” si intendono quelle innovazioni che nei prossimi venti o trent’anni, porteranno a grandi transizioni per il business e per l’umanità. Dall’intelligenza artificiale in sostituzione/integrazione di molte professioni alle automobili a guida autonoma. Da sistemi di immagazzinamento di energia con ordini di grandezza di efficienza superiore rispetto agli attuali a sistemi di mappatura genetica istantanea a basso costo (come riferimento bibliografico: Clayton Christensen “The Innovator’s Dilemma: When New Technologies Cause Great Firms to Fail” del 1997 e, più in generale, tutta l’attività di ricerca, formazione e divulgazione che molti istituti universitari e centri privati fanno sul tema, tra i vari ad alto livello in termini comunicativi ricordo la Singularity University su.org).

Date le definizioni sopra esposte risulta forse più chiara l’intuizione: l’epidemia di Coronavirus è evidentemente un cigno nero: non era prevedibile in generale, forse non lo era nello specifico con questo impatto in Italia nemmeno dopo i dati dalla Cina di dicembre; sicuramente sta generando un impatto rilevantissimo e a 360 gradi sul nostro sistema di riferimento (sanitario, politico, imprenditoriale e familiare).

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L’epidemia è matematicamente un fenomeno esponenziale: ai tassi attuali in Italia ogni circa 3 giorni (poco meno o poco più, a seconda dell’efficacia delle misure di contenimento in atto) raddoppiano il numero di casi gravi e morti (meno puntuale il dato dei contagiati per un meccanismo di rilevazione meno stabile e incoerente).

Ora: è un dato di fatto che noi tutti (esclusi i professionisti che hanno fortissime basi quantitative, tipicamente matematici o fisici) non siamo abituati a ragionare in termini esponenziali. Non lo siamo noi come persone, lo sono men che meno i media che continuano a dare enfasi ai dati di “ieri” riferendosi a persone che hanno contratto il virus una o due settimane fa o a casi gravi contagiati probabilmente ancora più indietro nel tempo.

Sappiamo tutti che il dato è in crescita e continuerà a crescere, ma proiettiamo internamente una crescita lineare, magari molto veloce ma lineare: pensiamo a 100 casi al giorno in più, o 1000 casi al giorno in più che nella nostra testa sono tantissimi… ma non pensiamo che oltre 1000 casi aggiuntivi al giorno oggi, tra una settimana potrebbero essere 7000 e tra due settimane potenzialmente 50000 casi aggiuntivi in più ogni giorno. Per noi è controintuitivo, è di un’inaccettabilità che sfiora l’innaturalità. Eppure, speriamo nel modo più contenuto possibile grazie alle misure in essere e a quelle future, è esattamente ciò che sta accadendo.

Cosa implica dunque un cigno nero ad impatto esponenziale? Implica che, probabilmente per i nostri bias cognitivi cui sopra ho accennato, le nostre aspettative sono continuamente disattese; che accadono cose che percepiamo come imprevedibili; che queste cose inattese settimana dopo settimana, ormai giorno dopo giorno, hanno un impatto sulla nostra vita che non avevamo pianificato di gestire: dalle scuole chiuse nel picco di produttività dell’anno scolastico per una settimana, poi due, (poi un mese?), a interi settori industriali chiusi per ordinanza, ad altri aperti con regole nuove, a restrizioni dei nostri comportamenti di movimento, prima di una compagnia aerea, poi di un’intera area logistica (di beni e persone), alla non ricettività delle strutture ospedaliere (pubbliche e private convenzionate) per casistiche non urgenti.

Sono tutti cigni neri, prima uno, poi due, poi quattro, poi otto… esponenzialmente; ci troviamo sottoposti ogni giorno come ecosistema di persone e aziende a fenomeni nuovi, del tutto nuovi in alcuni casi, su cui siamo chiamati ad agire senza averne pianificato o ipotizzato l’effetto delle nostre azioni. Questo può essere devastante per il nostro business, ma può anche essere una grande opportunità; infatti la buona notizia è che abbiamo tecnologia e competenze interne alle nostre aziende per reagire, che abbiamo imparato a essere data driven, a digitalizzare i processi, a investire sul futuro e sulle competenze e l’imprenditorialità delle persone prendendoci dei rischi, sperimentando e innovando in modo continuo. Tutto questo ci può aiutare nell’affrontare il tema, tutto questo ci permette di mettere in pista progetti che normalmente saremmo stati più lenti e cauti a sviluppare e che ora siamo pronti ad agire, portare nei nostri processi, spingere come offerta di soluzioni interna per i nostri team ed esterna per i nostri clienti.

Noi al Santagostino abbiamo ad esempio portato oltre due terzi delle terapie psico on line in video in 48 ore con soddisfazione dei clinici e dei pazienti, sviluppato e rilasciato una chat di medicina generale a supporto delle persone con dubbi e necessità di supporto per il coronavirus, lanciato videoconsulti in un numero crescente di specialità, cambiato i nostri processi per migliorare i livelli di sicurezza di pazienti e personale, e potrei continuare la lista all’infinito con tanti piccoli e medi interventi che stiamo scaricando a terra ogni giorno secondo un approccio appunto “esponenziale” di innovazione. Non lo stiamo facendo senza rischi, ne siamo consapevoli, ma procediamo con la lucidità di chi sperimenta, testa e rilascia molto velocemente perché sa che stare fermi, davanti a una serie esponenziale di cigni neri, non può che portare a un disastro annunciato.

Non siamo gli unici a farlo, ovviamente ci sono aziende in difficoltà, come i tour operator, che stanno reagendo con grande creatività ed energia (penso al gruppo Oneday di Weroad e Scuola Zoo). Penso a WeSchool, che ha l’opportunità di fare disruption sulla formazione digitale nelle scuole grazie al momento attuale. Penso a tutte quelle aziende, e sono tante, che cercano di leggere ogni giorno il cambiamento e di cogliere ogni opportunità di lungo periodo che si genererà per loro.

Poi ci sono quelli che staranno fermi o, peggio, quelli che approfitteranno del contesto per operazioni commerciali di breve periodo o mediatiche di sciacallaggio… quelli (purtroppo per i primi, meno male per i secondi) tra un anno non ci saranno più o, meglio, si trasformeranno e faranno altro.

Per concludere, l’impossibilità di pianificare e calcolare con metodi razionali a priori l’impatto di un cigno nero, rende l’evento molto minaccioso, ma in una fase (breve) della nostra vita, in cui possiamo assistere a una serie esponenziale di cigni neri, questa è imprenditorialmente un’opportunità enorme; sì perché l’epidemia finirà e sta tanto a noi fare ora la nostra parte per ciò che vogliamo e possiamo diventare come professionisti e come aziende tra un anno.

Twitter @andpor75