Un mese di educazione finanziaria per affrontare l’emergenza Covid

scritto da il 01 Ottobre 2020

Post di Eleonora Maglia, giornalista. Eleonora svolge attività di ricerca e pubblicazione per il Centro di documentazione Luigi Einaudi di Torino –

Da oggi 1 ottobre al 6 novembre sarà realizzata la terza edizione del Mese dell’Educazione Finanziaria, una serie di iniziative online per accrescere le conoscenze di base su temi assicurativi, previdenziali e di gestione e di programmazione delle risorse finanziarie personali e familiari. Quest’anno il tema cardine ruoterà attorno alle scelte finanziarie ai tempi del Covid-19 e il calendario degli eventi è consultabile al link Quellocheconta.gov.it.

Perché è importante diffondere conoscenze finanziarie? Quantitativamente, i risparmiatori caratterizzati da alfabetizzazione finanziaria registrano rendimenti annuali superiori di circa lo 0,5% rispetto ad un utile medio pari al 4,2%, poiché riescono ad evitare prodotti complessi e costosi e sono in grado di individuare un corretto grado di rischio del portafoglio (Bianchi, 2018). Inoltre, gli individui e le famiglie in grado di controllare le proprie possibilità di spesa mostrano una maggiore propensione alla progettualità e si cautelano, in modo intenzionale, contro l’incertezza lavorativa e sanitaria futura (Banca d’Italia, 2017).

In Italia, invece, le cognizioni in educazione finanziaria risultano limitate (rilevate solo nel 30% dei casi) e sul territorio nazionale se ne registra una forte disparità geografica, di genere e professionale (Intesa San Paolo e Centro Einaudi, 2017). Le famiglie italiane che risparmiano sono complessivamente in leggera crescita (47% nel 2018 contro il 43,4% nel 2017) ma i rischi connessi all’attività finanziaria risultano comunque sottostimati (Intesa San Paolo e Centro Einaudi, 2018) per fattori riferibili alla generosità del sistema previdenziale, all’esistenza di fonti di reddito stabili e alla presenza di titoli di stato e obbligazioni bancarie percepiti come opportunità di investimento a rischio zero (Linciano, 2017).

Gli effetti della disinformazione, non sono solo personali e familiari: la mancanza di nozioni finanziarie ha difatti ripercussioni anche sulla sfera sociale di un paese e una maggiore consapevolezza economica è indispensabile per crescere e innovare (Fornero e Lagrosa, 2018).

Covid-19 e nuove situazioni finanziarie
Nello scenario tratteggiato, l’emergenza sanitaria per Covid-19 ha innescato, come è noto, una crisi economica che ha interessato soprattutto le famiglie italiane già provate dalle crisi finanziarie del 2008 e del 2011 e la cui ricchezza finanziaria in rapporto al reddito disponibile era ancora inferiore ai livelli del 2007 (Banca d’Italia, 2020).

L’effetto economico dell’emergenza Covid-19 è stato analizzato dal Comitato per le programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, che ha considerato più indicatori di fragilità finanziaria (ascrivibili complessivamente all’incapacità di far fronte ad eventi inattesi, come l’ipotesi di affrontare un periodo privi di reddito), riscontrando che, in epoca pre-Covid, oltre il 36,6 per cento degli intervistati non disponeva di risorse sufficienti ad affrontare oltre 2 mesi senza reddito e 2 famiglie su 10 non detenevano disponibilità finanziarie per affrontare un mese in condizioni di assenza di reddito. Questo aspetto risulta positivamente correlato al livello d’istruzione e all’età del decisore finanziario: tra chi è in grado di coprire una mancanza di reddito fino a 6 mesi si trovano infatti i possessori di laurea o più (39,1 per cento) e gli over 65 (39,9 per cento).

A seguito dell’emergenza Covid-19, le difficoltà per arrivare a fine mese sono aumentate in modo significativo e la percentuale di famiglie penalizzate (pari al 45 per cento in epoca pre-Covid) è ora salita di 12 punti percentuali, un fenomeno che interessa principalmente i residenti nel Sud-Italia, dove dall’inizio dell’emergenza Covid-19 il 50,7 per cento ha speso tutto il reddito senza possibilità di risparmio. Complessivamente il 46,9 per cento degli intervistati ritiene che l’emergenza Covid-19 rappresenti una minaccia di grave entità (dati del Comitato per le programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, 2020).

Sia i dati pre-pandemici che le rilevazioni degli effetti economici dell’emergenza Covid-19 (secondo le rilevazioni del Comitato citato, il 44,4 per cento degli uomini e il 51,3 per cento delle donne dichiarano che il proprio reddito è diminuito e 6 intervistati su 10 stimano che il calo si protrarrà per oltre un anno) mostrano quindi l’opportunità di dedicare uno spazio all’educazione finanziaria (3 famiglie su 10 avrebbero ora difficoltà a fronteggiare una spesa imprevista di media entità e il 35 per cento dei decisori finanziari dichiara di provare una sensazione d’ansia pensando alla propria situazione finanziaria).

Complessivamente, Il Mese dell’Educazione Finanziaria è dunque uno strumento utile verso una strategia nazionale a vantaggio dei singoli e quindi della intera comunità: rendere il consumatore conscio è il primo passo verso la realizzazione di un sistema di tutela più efficace, in grado di migliorare in prospettiva i livelli della qualità di vita (dai dati del Comitato citato risulta che 4 famiglie su 10 hanno riveduto i propri obiettivi e una famiglia su 4 dichiara di non avere obiettivi di medio lungo-termine).