Quanto pesa lo smartworking sulle bollette? Come difendersi?

scritto da il 08 Ottobre 2020

Post di Micael Saillen, Chief Executive Officer and Co-Founder di Tate

Aumenti a doppia cifra sulle bollette di luce e gas per le famiglie italiane, a partire dal 1° ottobre. Dopo i forti ribassi del secondo trimestre 2020, con la ripresa delle attività economiche e dei consumi arriva il “rimbalzo” per i prezzi dell’energia che tornano ai livelli pre-Covid. Questo quanto comunicato da ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che ha stimato un rimbalzo dei prezzi del +15,6% per la luce e dell’11,4% per il gas.

Prima di mettere mano al portafogli, è necessaria però un po’ di chiarezza: questi aumenti non andranno a colpire tutte le famiglie. L’aumento dei prezzi è in buona parte riferito solo al costo dell’energia e del gas per i clienti del Servizio di Maggior Tutela. Le famiglie che invece sono clienti di un fornitore del mercato libero si trovano davanti uno scenario diverso, in quanto il costo dell’energia e del gas stabilito dai fornitori privati rimangono per la maggior parte invariati. Questo è altrettanto vero nei casi in cui un consumatore abbia optato per una tariffa a prezzo variabile, in quanto i prezzi tendono sempre a salire nel periodo invernale ma la convenienza di tali tariffe va valutata nel corso di tutto l’anno.

Per capire meglio come evolveranno le bollette nei prossimi mesi dobbiamo fare due passi indietro. Durante l’emergenza Covid-19 si è registrato un crollo dei prezzi nel mercato energetico legato al crollo dei consumi caratterizzato dalla chiusura della maggior parte delle attività lavorative, con inevitabili ricadute sul settore dell’energia. Nei primi 5 mesi successivi all’avvio del lockdown (marzo-luglio 2020), secondo i dati di Tate, tech company e start-up innovativa attiva nella vendita di energia elettrica e gas esclusivamente online, è emerso che i consumi di energia elettrica delle famiglie sono aumentati, invece, di circa il 10% rispetto all’anno precedente (marzo-luglio 2019). Un incremento che, sino ad ora, non aveva ancora avuto un “riscontro” in bolletta [1] a causa del crollo del Prezzo Unico Nazionale (il PUN) che ha visto i prezzi di mercato scendere – in media – del 10% rispetto ai 5 mesi precedenti (ottobre 2019-febbraio 2020) e del 43% rispetto all’anno precedente (marzo-luglio 2019.)

Nonostante il ripristino dei prezzi, secondo ARERA, le famiglie continueranno a beneficiare di un risparmio complessivo, rispetto al 2019, di 74 euro (-13,2%) per l’elettricità e 133 euro (-12%) per il gas. Ma i numeri possono essere letti anche in maniera differente: secondo l’Unione Nazionale Consumatori, che ha preso in esame il periodo dal 1° ottobre 2020 al 30 settembre 2021, le famiglie italiane si troveranno a spendere 70 euro in più per l’elettricità e 96 euro in più per il gas.

E nei prossimi mesi molti lavoratori continueranno a lavorare da casa, con l’estensione dello smartworking e del telelavoro da parte delle aziende e da probabili misure “restrittive” del Governo. Una modalità che, se da un lato è necessaria perché previene un ulteriore aumento dei contagi, dall’altro espone le famiglie e i lavoratori a consumi energetici “nascosti”, spesso trasferiti direttamente dal datore di lavoro al “dipendente”, senza alcun tipo di tutela.

Quali, quindi, i consigli per professionisti e famiglie per ridurre gli sprechi ed evitare eccessivi rincari in bolletta?

1. Scegliere una tariffa competitiva, come?
* Monitorare il mercato e i siti di informazione per avere una panoramica completa sugli operatori più in linea con le nostre esigenze. Con il ripristino dei prezzi, se si ha una tariffa allineata al prezzo di mercato, la bolletta sarà più alta ma “contenuta” (+15 euro tra settembre-dicembre 2020). Se invece non si ha una tariffa competitiva, l’impatto in bolletta rischia di essere ben più elevato.
* fare attenzione alle promozioni “aggressive”: in molti casi si tratta di un “falso” risparmio perché gli sconti iniziali vengono riassorbiti in altri costi, inseriti lungo la durata del contratto;
* scegliere un operatore che offre ai propri utenti l’energia a prezzi competitivi e offre un buon servizio di supporto.

2. Monitorare gli elettrodomestici ed eliminare i consumi in standby. Gli elettrodomestici e qualsiasi dispositivo elettronico che abbiamo in casa consuma energia anche quando è in standby e non viene utilizzato; una disattenzione che può arrivare a pesare in bolletta fino al 20% dell’energia consumata [2]. Qualche suggerimento?
* Utilizzare ciabatte intelligenti;
* collegare le ciabatte con un interruttore che permette di interrompere il flusso di corrente e ricordarsi di staccare dalla rete casalinga tutti gli apparecchi connessi ma non in funzione;
* impostare il riscaldamento a 18-20°C. Ogni grado aggiuntivo usa in media 10% in più energia!

3. Utilizzare dispositivi ad alta efficienza energetica per ridurre i consumi e, nel caso di strumenti lavorativi, chiedere alla propria azienda di poter ricevere apparecchiature più efficienti qualora fossero particolarmente datate e/o inefficienti.

4. Utilizzare lampadine a risparmio energetico: l’illuminazione della nostra casa può ammontare al 10/15% [3] del consumo annuo di energia. Passare a lampadine a risparmio energetico (come le LED) può ridurre il consumo di un quarto.

5. Utilizzare lavaggi a basse temperature può essere una soluzione molto semplice (ed ecologica) per diminuire i consumi e rispettare l’ambiente.

6. Utilizzare applicazioni per le gestione digitale e “smart” della casa: un sistema integrato di controllo, consente oggi un reale risparmio energetico e un’ottimizzazione dei costi di gestione. L’energia viene impiegata solo dove e quando serve, eliminando gli sprechi.

7. Ridurre il proprio impatto ambientale scegliendo un fornitore che vende solo energia verde; in questo modo si supporteranno gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili e si spingeranno sempre più produttori a investire in soluzioni di produzione non inquinanti.

Nei 5 mesi successivi alla proclamazione del lockdown, si è registrato un incremento di emissioni di circa 30 kg di CO2 in più per famiglia [4] rispetto all’anno precedente, ossia l’ammontare di CO2 assorbita da un albero nel suo habitat ideale, un bosco, nel corso di un anno intero.

NOTE

1 Stime riferite ai clienti con tariffe a prezzo variabile.

2 Complete guide to vampire energy

How to save energy when working from home

4 Stime elaborate sul consumo di un nucleo familiare tipo (2700 kWh), che non utilizza energia proveniente da fonti rinnovabili.

Tate
Tate, tech company e start-up innovativa attiva dal 2019 nella vendita di energia elettrica e gas esclusivamente digitale tramite un’App proprietaria, è stata fondata a Bologna da Micael Saillen, Alexander Frizzi, Mattia Lobertini e Matteo Riffeser con una missione: semplificare il mercato dell’energia e rendere la gestione delle utenze più efficiente, trasparente, economica e sostenibile. L’azienda ha sede operativa a Firenze, presso gli  uffici dello startup studio Nana Bianca.Nel 2019, l’azienda ha fatturato 800mila euro e ha registrato, dal suo lancio sul mercato, un tasso di crescita pari a +20% mese su mese che l’ha portata ad attirare l’attenzione di uno dei più importanti player del mercato, Eni gas e luce (società controllata al 100% da Eni SpA), che ne ha acquisito il 20% lo scorso giugno.