Bitcoin e l’endorsement istituzionale. Chi ha deciso di cambiare tutto?

scritto da il 04 Novembre 2020

Da quando è apparso online il white paper di Satoshi, Bitcoin è diventato uno degli assets più discussi tra gli investitori. Da una parte osannato dai Bitcoiners, una nuova stirpe di investitori con l’obiettivo di abbattere lo status quo. Sono contro il sistema delle Banche Centrali e contro la strategia di svalutazione continua delle valute. Non hanno tutti i torti. Questo è il potere d’acquisto del dollaro dal 1913 a oggi.

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Dall’altra parte del tavolo ci sono le istituzioni di Wall Street, che sin dall’inizio hanno sempre sminuito l’asset definendolo un mezzo per individui che cercano di bypassare la legge. In poche parole un asset buono solo per riciclare in un sistema non supervisionato. Nel 2017 Warren Buffett lo definì un asset simile a “rat poison” veleno per topi. Addirittura il suo partner Charlie Munger spiegò che investire in Bitcoin era come investire con una “dead baby brain” un cervello da bambino morto. Anche il CEO più noto di Wall Street, quello di JP Morgan Jamie Dimon dichiarò che avrebbe licenziato chiunque dei suoi investisse in Bitcoin.

Il cambio di direzione di JP Morgan

La narrativa di Wall Street è però cambiata molto velocemente. Uno dei primi a credere nell’asset è stato Paul Tudor Jones definendolo il migliore asset del prossimo decennio. Varie istituzioni hanno poi investito parte dei loro capitali nell’asset. Ma il dietrofront più sorprendente è stato quello di JP Morgan. La settimana scorsa ha rilasciato una nota dove alcuni dei suoi analisti dichiaravano che Bitcoin aveva il potenziale di triplicare. Questi sono i motivi del dietrofront di JP Morgan:

-PayPal: il processore di pagamenti ha infatti deciso di accettare Bitcoin come metodo di pagamento

-Square: l’azienda ha aggiunto $50milioni di Bitcoin ai propri bilanci

-Le nuove generazioni: secondo JP Morgan le nuove generazioni sembrano preferire Bitcoin come valuta alternativa all’oro

-Inoltre gli analisti di JP Morgan nella loro ricerca spiegano che se il trend continua, di questo passo, il prezzo di Bitcoin aumenterà a discapito di quello dell’oro.

Queste sono tutte le aziende che in questo momento hanno un’esposizione in Bitcoin

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Cosa ha spinto questo cambio di rotta?

Di sicuro l’endorsement di investitori come Paul Tudor Jones aiuta. Ma anche lo scenario macroeconomico sembra favorire assets come Bitcoin nel lungo termine. Prendiamo i due asset principali, le azioni e le obbligazioni. Partiamo dalla azioni, non sono mai state così sopravvalutate. Questo è un chiaro effetto delle politiche monetarie. Per chi crede l’opposto basta comparare i bilanci della Federal Reserve con l’indice S&P 500. Sembra abbastanza chiaro.

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La Federal Reserve può continuare ad accrescere i propri bilanci continuando a spingere al rialzo le azioni. La domanda è una: quando sarà troppo? Fino a dove possono arrivare i bilanci della Fed prima che gli investitori perdano fiducia negli Stati Uniti? Alcuni accademici come Stephanie Kelton, una dei promotori della Modern Monetary Theory, affermano che questo sia il nuovo status quo. Un mondo dove le banche centrali monetizzano di continuo. Interessante come concetto ma anche un po’ pericoloso a mio avviso.

Vi sono poi le obbligazioni, che sono ai prezzi massimi. Le obbligazioni, sono sempre state viste come l’asset di supporto in un crollo. In pratica sono quelle che proteggevano il nostro portafoglio 60/40 quando il mercato scendeva. E nell’interim ci offrivano un coupon sotto forma di interesse. Ad oggi, le obbligazioni hanno meno spazio per proteggerci. Il prezzo delle obbligazioni è inversamente correlato ai loro yield. Se il prezzo sale lo yield scende e viceversa. In passato siamo arrivati in periodi di recessione e di stress di mercato dove gli yield delle obbligazioni erano nettamente sopra lo 0%. Quindi più gli investitori prendevano posizioni in obbligazioni più il prezzo saliva e lo yield scendeva. In questo momento lo yield è già a 0%, quindi nel prossimo crollo, le obbligazioni potranno essere efficaci solo se lo yield scende nettamente sotto lo 0%. Powell lo esclude. Vedremo. Fatto sta che le obbligazioni non sono più il safe haven asset di una volta. In questo grafico notate bene come nell’ultimo periodo l’indice S&P500 e la Tesoreria Americana a 10 anni si sono mosse nelle stessa direzione.

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Bitcoin comincia a piacere anche ai money managers

Fidelity Investment è uno dei money managers istituzionali più importante negli Stati Uniti, gestiisce 3.3 triliardi di dollari. Molti dei fondi pensione corporate, chiamati 401k, sono tenuti presso Fidelity. Ad Aprile 2020 Fidelity ha fatto application alla SEC per creare un nuovo ETF con esposizione in Bitcoin. Il Fondo è stato lanciato ad agosto. Possono accedervi solo investitori privati. Dall’altra parte del mondo, DBS Bank, una delle banche più importanti di Singapore si prepara a lanciare DBS Digital Exchange, che darà la possibilità ad investitori privati di accedere a criptovalute, più specificamente Bitcoin, Bitcoin cash, Ether e XRP. Gli asset potranno essere custoditi presso DBS. Il primo servizio di custodia per crypto presso una banca di grado istituzionale.

I prossimi mesi non saranno facili per i mercati. Una crisi di liquidità sembra inevitabile. Come ho spiegato in passato, in una crisi di liquidità, nel breve termine il portafoglio si può proteggere solo usando opzioni o strategie che investono in volatilità. A lungo termine, ogni investitore dovrà modellare il suo portafoglio in modo da proteggere il downside e ottenere ritorni a lungo termine. Tra le asset class che oggi un investitore ha a disposizione vi è anche Bitcoin. C’è chi lo ama, chi lo odia e chi ha cambiato idea come molti nel mondo istituzionale. Investire è un processo molto personalizzato dove ognuno sceglie le pedine che crede migliori.

Buon Investimento

Per maggiori informazioni mi potete contattare a investire come i migliori o al mio Twitter @theimmigrant84