AI e Pmi, binomio vincente (grazie ai dati). Anche di più in epoca di Covid-19

scritto da il 11 Novembre 2020

Post di di Marco Belmondo, Chief Marketing Officer di Datrix – 

Stiamo vivendo nella cosiddetta Data Economy o, in modo ancora più esteso, in una vera e propria Era dei Dati, che sta condizionando significativamente non solo la tecnologia ma anche la nostra stessa esistenza. Già nel 2014 Goldman Sachs osservava che il governo e il corretto utilizzo dei dati avrebbe discriminato quali aziende sarebbero state vincenti o perdenti nel mercato in qualsiasi settore industriale, sia esso B2C o B2B. Questo processo è in fortissima accelerazione e il paradigma dell’Intelligenza Artificiale sta rapidamente modificando le aziende, i loro modelli economici, le strategie, la cultura e in alcuni casi il modo in cui sono organizzate.

Con la mia esperienza nel gruppo Datrix, che lavora nel settore e affronta quotidianamente le sfide proposte dall’Artificial Intelligence (AI), ho maturato 3 principali convinzioni.

La prima è che l’AI e il machine learning non nascono allo scopo di sostituire gli esseri umani, ma al contrario si pongono come strumenti nelle mani di professionisti che possono migliorare la qualità di ciò che fanno e pensare a nuovi usi e applicazioni. L’AI ha lo scopo di ottimizzare il lavoro, rendendolo più efficace e veloce, sfruttando i punti di forza già esistenti e la capacità di processare una quantità molto ampia di dati differenti. L’AI quindi è un eccezionale acceleratore dell’intelligenza umana (Augmented Intelligence).

In un interessante articolo di Jonathan Shaw apparso sull’Harvard Magazine veniva sottolineato che, sia a livello sperimentale che applicativo, la combinazione tra caratteristiche e talenti umani associati alla profondità e velocità di calcolo dei sistemi di machine learning generano quasi sempre i migliori risultati.

La seconda convinzione è che l’adozione dell’AI nelle attività di business sarà strettamente collegata al crescente diffondersi delle piattaforme digitali. Proprio la capacità di analizzare dati tra di loro molto differenti sarà un fattore determinante per la trasformazione digitale delle aziende. Tema sul quale le PMI italiane sono finora rimaste indietro. C’è un eccesso di copertura mediatica sui rischi potenziali associati all’AI, piuttosto che sulla necessità per le imprese di dover integrare nuove soluzioni basate sull’AI. Grazie a queste soluzioni sarà possibile la cosiddetta Customer Centricity che ha come obiettivo il mettere al centro il cliente (potenziale o acquisito), a prescindere dai differenti touch point o dai differenti canali.

La terza convinzione è relativa al fatto che, grazie all’AI, assisteremo sempre di più a un processo di contaminazione o, ancora meglio, “contanimazione” delle discipline, delle attitudini, delle metodologie e dei settori industriali.

Le soluzioni applicative basate su sistemi di AI possono rappresentare un’opportunità di crescita per le PMI italiane a costi accessibili, anche grazie alla diffusione del cloud. Le soluzioni, per esempio, che permettono di analizzare con più efficacia i mercati di sbocco o di individuare in modo più profondo e articolato i target di clientela, oppure che lavorano specificamente per acquisire prospect qualificati, oggi sono molto accessibili e non necessitano di significativi investimenti in IT o in team di Data Science dedicati. Ma consentono di migliorare rapidamente i risultati economici attesi.

L’analisi dei dati può aiutare individuando nuovi trend, identificando nuovi modelli di comportamento dei clienti e in generale per prendere decisioni aziendali rapide e informate. Ad esempio, molte aziende stanno registrando un aumento significativo delle vendite online; grazie a queste informazioni, un’organizzazione può riallocare le risorse alla propria unità di e-commerce e fornire ai team di vendita e assistenza nuove opportunità di generazione di ricavi come offerte promozionali solo online per clienti selezionati.

Tanto più alla luce del Covid-19, l’approccio data-driven abilitato dall’Intelligenza Artificiale può e deve guidare le azioni di tutte le aziende in modo da renderle meno fragili, più adattive e agili. Selezionare flussi di dati utili e costantemente aggiornati e arricchiti, dotarsi di strumenti di esecuzione rapidi e semplici, non solo permette di attivare una reale trasformazione digitale, ma probabilmente diventerà sempre più necessario per la sopravvivenza delle aziende stesse e delle PMI in particolare.