Viaggi, che nostalgia. Così la pandemia ha condizionato la psiche

scritto da il 24 Dicembre 2020

L’autrice di questo post è Mariachiara Marsella, co-founder e web marketing manager di BEM Research –

Tra tutte le incertezze del momento che riguardano il turismo, uno dei pochi punti fermi è che il settore sta vivendo un ciclo economico la cui prossima e quasi certa fase sarà la ripresa, ma non una “semplice” ripresa, potremmo dire una molto plausibile “ripresa col botto”.

E a supporto di questa ipotesi possiamo chiamare in causa tanto la psicologia quanto i dati.

La privazione forzata e le disregolazioni

Dal punto di vista piscologico, siamo geneticamente predisposti nel desiderare tanto più fortemente quel che per più tempo ci viene a mancare. Prendiamo il caso del jogging. Durante il lockdown molti italiani si sono scoperti amanti della corsa, così improvvisamente.

Nel caso del turismo, il Covid sta trasformando la passione per i viaggi in un’esigenza che potrebbe diventare una vera e propria dipendenza. Se però nel caso della passione per i viaggi il pubblico risulta essere il più delle volte decisamente selettivo, nel caso della “dipendenza” il pubblico vuole una cosa sola: fare un’esperienza diversa. È quindi ipotizzabile che possa scegliere in modo molto più semplice e immediato le offerte che in passato avrebbe declinato. È ipotizzabile possa accontentarsi anche di un piacevolissimo “mordi e fuggi” che possa appagare la lunga attesa.

Sentito il parere della dottoressa Wissya Santoni, psicologa e psicoterapeuta esperta nella dipendenza affettiva, risulterebbe che “la privazione forzata di alcune attività ricreative e culturali ha causato disregolazioni emotive che portano a desiderare maggiormente le attività che sono state negate. Il tutto può essere vissuto in modo equilibrato e quindi con progetti legati ai viaggi oppure sfociare in una vera e propria compulsione e dipendenza e comportare problemi personali, relazionali ed economici.”

In pratica potremmo dire che se gli aiuti alle famiglie per poter andare in vacanza fossero visti, oltre che come un’agevolazione economica, proprio come una vera e propria forma di prevenzione di un malessere (da privazione), sarebbe probabilmente ancora più giustificato un eventuale ulteriore proroga e/o aumento dell’importo oltre alla necessaria semplificazione della procedura di richiesta. Come dire, la questione potrebbe essere addirittura sociale oltre che economica.

Il sondaggio

Con BEM Research abbiamo lanciato un sondaggio mediante la piattaforma Google Surveys indirizzato a 1000 utenti italiani ai quali abbiamo chiesto:

Quando sarà possibile viaggiare, farò:

Almeno 1 settimana in Italia

Almeno 1 settimana all’Estero

Un weekend in Italia

Un weekend lungo in Italia

Un weekend all’Estero

Un weekend lungo all’Estero

Il primo dato evidente è la netta preferenza per l’Italia rispetto all’Estero. Tra coloro che scelgono l’Italia, prevale la soluzione del weekend (30,17%), seguita da almeno una settimana sempre in Italia (20,92%) e il weekend lungo in Italia (18,85%).

sondaggio-google-01Tra coloro che preferiscono il weekend in Italia, la percentuale più alta in termini di età è quella tra i 35 e 44 anni, mentre a scegliere una settimana o un weekend lungo, entrambi in Italia, sono soprattutto le persone con età compresa tra 45 e 54 anni.

Guardando invece alla differenza di genere, la più ampia differenza tra uomini e donne è quella relativa alla settimana all’estero rispettivamente 11,46% e 6,63%. Ed è interessante notare che l’unica fascia d’età a preferire una settimana all’estero è quella tra 18 e 24 anni.

Cosa ci dicono i dati

Ad oggi, il numero di codici sconto generati attraverso l’app IO per il Bonus vacanza è di ben oltre 1.800.000, di questi sono stati già spesi oltre 750.000 bonus. Il primo picco in assoluto in termini di generazione di bonus si è avuto con l’avvio dell’iniziativa il 1° luglio 2020, e poi per tutto luglio e agosto.
bonus-generatiSolo a luglio 2020 il totale dell’importo generato da 969127 bonus è stimabile intorno a un controvalore economico di 427.196.492€. Considerando l’importo medio generato dei bonus (circa 440€) è molto probabile che a richiederlo siano state soprattutto le famiglie che, come rileva l’ISTAT, sono sempre più piccole e numerose in Italia.

I picchi di luglio sono giustificabili con l’avvio dell’iniziativa, tuttavia analizzando i dati Google Trends negli ultimi 5 anni si vede chiaramente che, a prescindere dal bonus, è proprio questo il periodo in cui si concentrano le ricerche online dedicate ai viaggi, ricerche che partono in modo evidente dal mese di maggio, giugno.

Quindi, riassumendo i dati fino ad ora ottenuti dalle varie fonti possiamo dire:

viaggiare grazie a un aiuto economico può essere visto come una forma di contrasto al disagio oltre che un incentivo economico;

gli italiani, appena possibile e nell’immediato, sembrano prediligere un weekend in Italia soprattutto coloro con età compresa tra 34 e 54 anni; i giovani, forse più “spericolati” preferiscono una settimana all’estero;

i bonus finora erogati sono stati molti se consideriamo le difficoltà per richiederli;
a richiedere i bonus sono state soprattutto le famiglie;

il periodo in cui si concentrano maggiormente le ricerche online legate a destinazioni e viaggi inizia tra maggio e giugno.

Ma questo cosa significa per il settore?

Diverse imprese del settore turistico e nello specifico quelle che offrono pacchetti viaggio online hanno deciso di chiudere o di fermarsi. E paradossalmente il secondo caso è “più grave” del primo. Se infatti chiudere può significare essere obbligati a re-inventarsi e quindi ad attivarsi in qualche modo, fermarsi, invece, soprattutto online, generalmente porta a un galleggiamento passivo in balia delle onde che non è mai produttivo, né per gli utenti né per il motore di ricerca. Siti web non aggiornati né mantenuti non solo possono diventare facile attacco diciamo hacker, ma restituiscono un’immagine del brand destinata a finire nel dimenticatoio.

Sebbene per alcune imprese sia impossibile pensare di allocare alle attività di promozione online gli stessi budget pre covid, esse però non dovrebbero mai smettere di comunicare con gli utenti e con i “loro” utenti e possono farlo anche da sole in questa fase, purché lo facciano nel modo corretto.

Non solo, è proprio adesso il momento opportuno per iniziare a creare pacchetti pensati appositamente per le famiglie, magari con un focus sui weekend, in Italia, dove il concetto cardine possa essere più che il viaggio, l’esperienza, quella che per molti mesi ci è venuta a mancare, andando così a colmare un’esigenza che, abbiamo visto, essere diventata quasi “fisiologica”.

Considerato che per trovare le offerte viaggi e vacanze le persone iniziano a cercare online soprattutto a partire da maggio e considerato che, almeno ad oggi, il bonus sarà fruibile fino a giugno 2020, hanno a disposizione ben 5 mesi per organizzarsi. In termini di “web” e non è moltissimo ma è moltissimo rispetto al riprendere le redini in mano solo un mese prima dell’estate.

Twitter @uale75