Sanità, ecco 12 domande ai partiti in vista delle elezioni

scritto da il 07 Settembre 2022

La sanità è uno dei temi che più incidono sulla vita delle persone, come ha dimostrato la pandemia. I programmi che i partiti hanno fatto uscire in occasione della campagna elettorale affrontano solo in superficie le questioni strategiche, mentre si occupano perlopiù di urgenze, non toccando in alcun modo la struttura stessa del nostro sistema sanitario. Io penso che invece se ne dovrebbe parlare di più e più in profondità.

Per questo motivo provo a elencare 12 punti fondamentali, con una serie di domande rivolte ai leader dei partiti e degli schieramenti. Le loro risposte permetterebbero ai cittadini di farsi un’opinione chiara su cosa dovranno aspettarsi a seconda dei risultati delle elezioni.

1. Un’Italia senza medici di famiglia. Nei prossimi 6 anni andranno in pensione circa 36mila tra medici di famiglia e pediatri di famiglia. Storicamente le borse per preparare i medici di famiglia sono state circa 1000 all’anno, a cui hanno contribuito alcune regioni con ulteriori borse. Il risultato è che stanno progressivamente rimanendo senza medico di famiglia sempre più italiani.

In che modo il suo partito intende affrontare questa situazione?

Fonte: Ministero della Salute. (Cliccare sull'immagine per ingrandire)

Fonte: Ministero della Salute. (Cliccare sull’immagine per ingrandire)

2. Un’Italia senza Infermieri. Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ha già oggi una necessità di ulteriori 60mila infermieri. A cui il PNRR ha aggiunto 20mila infermieri di comunità e 70mila infermieri per poter coprire il 10% degli over-65 con la domiciliarietà. I posti oggi disponibili in entrata alla laurea di infermieristica sono 17.900 e nell’ultimo anno si sono laureati meno di 10mila persone, con un abbandono dall’entrata alla laurea rilevante. Ogni anno vanno in pensione circa 9mila infermieri. Il netto quindi dice che a fronte di una pianta organica complessiva di 150mila infermieri in più abbiamo un netto di 1000 infermieri all’anno in più che entrano nel mercato.

In che modo il suo partito intende affrontare questa situazione?

Fonte: Cergas - Bocconi (Cliccare sull'immagine per ingrandire)

Fonte: Cergas – Bocconi. (Cliccare sull’immagine per ingrandire)

3. Il SSN definanziato in spesa corrente nei prossimi anni. Il PNRR ha messo circa 20 miliardi sulla sanità in investimenti. Ma il piano finanziario del governo prevede che nei prossimi anni la spesa corrente della sanità diminuirà in rapporto al PIL:

Fonte: Ministero delle Finanze (Cliccare sull'immagine per ingrandire)

Fonte: Ministero delle Finanze. (Cliccare sull’immagine per ingrandire)

Quale budget intendete mettere sul SSN nei prossimi 3 anni (sarebbe gradito un valore numerico complessivo oppure un rapporto in percentuale sul PIL)? E come intendete investire gli eventuali aumenti di budget: aumento personale, aumento remunerazioni personale vigente, taglio ticket, tra i tanti esempi che si possono fare?

4. Le resistenze contrattuali dei medici di base. Il contratto in essere con i medici di base va riformato per permettere di riempire di contenuto clinico e servizi le case e gli ospedali di comunità. La negoziazione in essere tra le Regioni e i sindacati dei medici di famiglia ha messo in luce una forte conflittualità su questo argomento.

Che tipo di rapporto tra il SSN e i medici di famiglia intendete sviluppare? In che modo intendete riformare questo contratto e come pensate di garantire la medicina di base a tutti gli Italiani? 

5. Una Odontoiatria fuori dal SSN. In Italia ad oggi l’odontoiatria è quasi completamente a carico delle famiglie.

Intendete espandere il perimetro della copertura dell’SSN anche all’odontoiatria, ad esempio ai minorenni?

6. Il fallimento della presa in carico delle patologie mentali. In Italia esiste una capacità di presa in carico della malattia mentale molto limitata e che di fatto riesce a coprire parzialmente solo i casi più gravi, lasciando scoperte milioni di persone con malattie quali depressione, ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari. In Francia, Germania, Gran Bretagna esistono coperture molto più ampie su quest’area.

Intendete allargare a quest’area la copertura del SSN? Se sì, per quanti miliardi?

7. Il budget pubblico erogato dai privati. In Italia circa il 21% del budget complessivo del SSN viene pagato per l’erogazione di servizi da parte di aziende profit e non-profit accreditate e dotate di budget da parte delle Regioni.

Intendete mantenere, allargare o diminuire questa percentuale nei prossimi 5 anni? Come intendete farlo tecnicamente?

8. L’orientamento delle fonti di finanziamento per la sanità. L’Italia ha 3 forme di finanziamento della sanità: SSN (120 miliardi circa), assicurazioni (7,5 miliardi circa), Out-of-Pocket, cioè pagato di tasca propria dai cittadini (37,5 miliardi circa). Questi valori sono figli della regolazione pubblica, delle dotazioni infrastrutturali, della normativa fiscale e dell’offerta dell’SSN di servizi.

Come intendete far evolvere il mix di queste tre forme di finanziamento?

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Fonti: Cergas - Bocconi (in alto); Rapporto Intesa Sanpaolo RBM. (Cliccare sulle immagini per ingrandire)

Fonti: Cergas – Bocconi (in alto); Rapporto Intesa Sanpaolo RBM. (Cliccare sulle immagini per ingrandire)

9. Nessun premio a chi cura meglio gli Italiani. Da molti anni si discute nella letteratura internazionale di premiare gli operatori che creano maggiore salute tra i cittadini presi in carico. Per poterlo fare in modo significativo bisogna avere le risorse, che in un quadro di budget limitato significa tagliare ciò che viene considerato meno rilevante per la salute dei cittadini.

Quale percentuali del budget complessivo metterete come premialità per i migliori operatori e come intendete ricavarlo dal budget attuale (qui è importante dichiarare esplicitamente le forme di taglio al budget esistente per finanziare le premialità)?

10. La salute dipende dalla lotteria regionale. L’Italia ha regioni con livelli di qualità nel sistema sanitario buoni e altre con livelli molto bassi.

Come intendete migliorare le regioni peggiori senza peggiorare quelle migliori?

11. Moriremo attendendo. Le liste di attesa sono l’effetto delle prescrizioni dei medici dell’SSN in entrata e della capacità erogativa in uscita. Le liste di attesa si allungano se c’è più prescritto (effettivamente prenotato) di quanta capacità di produzione del sistema, per una certa prestazione. Normalmente si pensa che il problema stia nella capacità produttiva ma non si tiene in conto di un fenomeno peculiare della sanità: più aumenta la capacità produttiva e più quella prestazione viene prescritta. Ovviamente chi trova liste troppo lunghe, in parte decide di andare privatamente, vedendo quindi leso un proprio diritto alla salute.

Come intendete affrontare la diminuzione delle liste di attesa in essere e la gestione di lungo periodo in modo che non si creino di nuovo?

12. Anziani in carico alle famiglie. I due servizi oggi esistenti in Italia per la gestione di anziani sono l’ADI (Assistenza domiciliare integrata) e le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). La copertura di questi servizi sul territorio Italiano è bassa e altamente variabile per regione. Di fatto oggi gli anziani con problemi di salute sono largamente in carico alle famiglie.

Mappa della fragilità in Italia 2022. (Cliccare sull'immagine per ingrandire)

Mappa della fragilità in Italia 2022. (Cliccare sull’immagine per ingrandire)

Come intendete affrontare questo tema nei prossimi anni, tenuto conto dell’aumento della domanda dato dall’invecchiamento della popolazione?