Elezioni, l’importanza strategica di TikTok e gli errori (gravi) dei politici

scritto da il 14 Settembre 2022

Post scritto da Mik Cosentino, fondatore di InfomarketingX 

Secondo i dati Audiweb relativi al primo quadrimestre 2022, gli utenti unici mensili di TikTok sono stati circa 14,4 milioni. Pari a circa un terzo (32.3%) di tutti coloro che hanno utilizzato Internet nel nostro paese. La piattaforma cinese quindi conferma il suo successo inarrestabile.

Con oltre il 66% di utenti attivi con un’età inferiore ai 30 anni, la maggior parte compresa tra i 16 e i 25 anni, e dati Ipsos alla mano che stimano come in tema di voto gli indecisi rappresentino il 10,1% degli aventi diritto e siano soprattutto studenti (22,7%),  non stupisce che in piena campagna elettorale i politici abbiano deciso di esplorare le potenzialità di TikTok, segnando un punto di  svolta nel panorama politico italiano.

TikTok oggi, rispetto a quanto si possa pensare, non è più e soltanto un passatempo per adolescenti, fatto di video brevi e frivoli, al contrario è un interessante strumento di business per le imprese e un’opportunità altrettanto importante per il mondo politico.

Ne consegue però che la classe dirigente sia chiamata ad adattare e modernizzare la propria strategia comunicativa.

TikTok in particolare basa il proprio modello d’intrattenimento su dinamiche e algoritmi diametralmente diversi rispetto a quelli degli altri social. I video sono ad oggi lo strumento comunicativo più efficace e aiutano i creator a far percepire la propria autenticità. Proprio perché sono più diretti, arrivano al cuore delle persone e coinvolgono la maggior parte dei sensi, dall’udito alla vista, fino alla sensazione cinestesica, è importante riuscire a trasporre i propri punti di forza in modo conciso ma d’impatto.

Da un punto di vista tecnico, inoltre, questo social ha la straordinaria capacità di rendere virali in modo organico i video caricati, con percentuali di interazione ed engagement senza precedenti, del tutto sganciati dal numero di follower dei singoli account che li generano.

immagine di di May Gauthier per Unsplash

Immagine di di May Gauthier per Unsplash

È quindi importante che i politici siano su TikTok, in modo da cavalcare al meglio la svolta informativa intrapresa dalla piattaforma. Diventa imprescindibile però farlo nel modo giusto e tenendo bene in mente lo stile del social stesso. Perché un dato è importante da sottolineare: l’attuale campagna elettorale vuole indirizzarsi al 70% dell’utenza di Instagram e TikTok, composta di under 34, utilizzando però un linguaggio comune al restante 30% degli utenti dei due social.

Parlare ai giovani è sicuramente complesso, soprattutto vista la mancanza di fiducia di molti di essi nel sistema politico, pensare di farlo scimmiottando il linguaggio dei ragazzi risulta spesso imbarazzante. I giovani vogliono e pretendono di essere trattati da adulti ed è importante offrire loro programmi credibili, contenuti nei quali possano identificarsi e che possano riscattare la credibilità che in questi anni è progressivamente diminuita nei confronti della classe politica.

A fare la differenza quindi sarà la modalità comunicativa adottata e i valori alla base del messaggio. Sposare cause last minute per mere finalità elettorali e sbarcare su TikTok senza avere le idee chiare su come esporsi può risultare controproducente o addirittura pericoloso per un politico.

Può sembrare banale, ma il modo migliore per scongiurare questi rischi è essere sé stessi. Chi forza la propria comunicazione, oltre a renderla inadeguata, tende a risultare ridicolo e più in generale poco credibile; un errore che un politico, specialmente in momenti così delicati, non può assolutamente permettersi.

L’errore più grave che un politico può compiere su TikTok, in definitiva, è semplicemente diventare ciò che in realtà non è. In particolar modo parlando ai giovani con un linguaggio che non gli è proprio.