Metano, l’occasione persa per il carburante del futuro (e la filiera italiana)

scritto da il 27 Gennaio 2023

Post di Dario Dell’Acqua, Sales Specialist presso Continental Italia e corsista EMBA Ticinensis

Nonostante l’immaginario collettivo classifichi l’automotive come un settore ad alto contenuto di innovazione, il cuore dell’automobile è un’ingegnosa invenzione risalente niente meno che alla metà dell’800.

A dare una scossa ad una delle più longeve ingegnerizzazioni umane ha pensato l’Unione Europea, che con il programma Fit for 55 si pone come obiettivo l’azzeramento delle emissioni di CO₂ provenienti da vetture e veicoli per il trasporto leggero[1], con il dichiarato intento di spingere la ricerca e lo sviluppo nell’ambito delle alimentazioni alternative.

Emissioni e abbandono dei combustibili fossili classici

Nell’ottica di una progressiva riduzione delle emissioni da trasporto, appare strategica la scelta del carburante in grado di traghettare l’abbandono dei combustibili fossili classici.

Considerando la vita media per l’UE di 10 anni[2], l’ultima vettura endotermica sarà in circolazione almeno fino al 2045: un orizzonte di 23 anni, apparentemente lungo ma brevissimo nell’ottica di investimenti destinati ad esaurirsi entro i prossimi 13. La scelta più sensata appare quindi quella di affidarsi ad una tecnologia di alimentazione già matura come quella del metano (idrocarburo che si trova in natura sotto forma di gas, ndr), che promette vantaggi nelle emissioni in atmosfera[3] oltre a presentare l’indubbio vantaggio della possibilità di conversione delle auto già circolanti, tanto a benzina quanto – più di recente – a gasolio[4].

Il metano potrebbe essere il carburante del futuro

Nonostante alcuni limiti imposti dall’aumento della massa totale del veicolo, il gas naturale è stato indicato come “il carburante del futuro”[5] grazie agli innegabili vantaggi offerti dal suo utilizzo: la sua diffusione è stata finanziata dalla stessa UE nel 2014 con la “direttiva DAFI[6]” ed ancora nel 2020 Snam indica l’intenzione di effettuare massicci investimenti sulla rete, con l’obiettivo di una migliore efficienza distributiva del prodotto[7]. A dispetto di ciò nel comparto del trasporto leggero il destino sembra oggi segnato per questa alimentazione.

Ma sta scomparendo dai radar dei produttori

Sempre meno presenti sui listini delle auto nuove[8], i modelli a metano stanno scomparendo dai radar dei produttori, schiacciati tra la crisi dei componenti e la folle impennata del costo del carburante conseguente anche all’avvio delle attività belliche russe in Ucraina[9].

Il declino sembra inarrestabile: in una spirale di crollo delle immatricolazioni (- 70% mese su mese a settembre 2022[10]) e chiusura degli impianti di distribuzione[11], l’interesse per questo combustibile sembra definitivamente tramontato tra l’abbandono degli utenti ed il totale disinteresse della politica.

metano

L’ipoteca sul futuro del sistema industriale italiano

I costi nascosti di questa crisi potrebbero essere però più vasti di quelli preventivati considerando la sola filiera attuale[12]. E potrebbero presentare il conto di una vera e propria ipoteca sul futuro del sistema industriale italiano.

Gli autocarri, attualmente esclusi dalla scure delle emissioni zero del fit for 55, sono invece coinvolti nel capitolo riguardante l’”infrastruttura per i carburanti alternativi[13]”, tra cui figura il metano liquido (GNL), una tecnologia che permette di comprimere il gas fino ad occupare un cinquantesimo dello spazio[14] aumentando vertiginosamente la capacità dei serbatoi e l’autonomia dei veicoli pesanti.

Il metano e gli autocarri: una storia diversa

Nonostante l’attuale scenario funesto[15] il trend generale si presenta positivo[16] dimostrando l’apprezzamento del mercato autocarro per questo genere di alimentazione[17] e rivelando un’opportunità di investimento e sfruttamento del prezioso know-how per le numerose aziende italiane leader del comparto[18]. L’abbandono di questa tecnologia nel settore del trasporto leggero rischia però di minarne la necessaria liquidità, preziosa risorsa necessaria per gli investimenti nel più promettente comparto dei veicoli pesanti.

I rischi per la filiera del GNL

La massiccia dismissione della rete distributiva ed i mancati investimenti nel GNL possono bloccare alla base lo sviluppo e la diffusione anche di questa tecnologia, compromettendo il valore delle aziende produttrici italiane. Inoltre, l’utilizzo delle cospicue flotte private di autocarri a GNL – peraltro parzialmente finanziate con soldi pubblici[19] – e già frenato dalle attuali quotazioni folli del combustibile[20], ne risentirebbe ulteriormente.

In assenza di intervento correttivo, nel complesso, la filiera italiana del gas naturale liquefatto potrebbe subire un duro colpo proprio nel momento di espansione del mercato e crescita di consensi su questa alimentazione.

NOTE

[1] Pronti per il 55%: perché l’UE sta inasprendo le norme in materia di emissioni di CO2 per auto e furgoni – Consilium (europa.eu)

[2] Qual è l’età media delle auto in Europa? – AvtoTachki

[3] Ecco quali sono le Emissioni per ciascun Carburante – Quattroruote.it

[4] Auto diesel a metano: il sistema che rende possibile la conversione (virgilio.it)

[5] Metano, il carburante del futuro | Giornalettismo

[6] Direttiva DAFI, che cos’è e perché è importante per la mobilità elettrica – Economyup

[7] Auto a metano: mega investimenti per aumentare i distributori (virgilio.it)

[8] Auto a metano: ecco tutti i modelli e le novità del 2022 (automobile.it)

[9] Metano auto a 5 €/kg: la guerra russa fa chiudere gli impianti (sicurauto.it)

[10] 2022.09.30-Comunicato_Stampa_UNRAE_Settembre-2022.pdf (federmetano.it)

[11] Metano: chiudono tante stazioni di rifornimento in Italia (mondo-motori.it)

[12] Caro prezzi metano: necessarie misure per impedire la perdita di 20 mila posti di lavoro – Federmetano

[13] “Pronti per il 55%”: il piano dell’UE per una transizione verde – Consilium (europa.eu)

[14] GNL: Gas Naturale Liquefatto, Cos’è e Come Funziona (brokerperlenergia.it)

[15] Caro metano, in Umbria camion fermi e autotrasportatori in cassa integrazione – Corriere dell’Umbria – La politica locale

[16] Forte crescita per gli autocarri con alimentazione alternativa – Io Carrozziere

[17] Camion a gas, ecco perché il metano piace così tanto (omnifurgone.it)

[18] Metano: Italia leader europeo per numero distributori – Trasporti-Italia.com

[19] Incentivi biennio 2021-2022 per l’acquisto di mezzi pesanti a metano CNG e GNL – Federmetano

[20] Gnl, l’escalation dei prezzi è “un drammatico paradosso sulla via della transizione ecologica” | Strada Facendo (tgcom24.it)