Scuola, la partita epocale che passa da bandi PNRR e transizione digitale

scritto da il 01 Giugno 2023

Due miliardi e 100 milioni di euro per gli istituti scolastici di cui 1,7 miliardi di euro per la trasformazione delle classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e nella creazione di laboratori per le professioni digitali del futuro: sono questi i numeri chiave del Bando “Scuola 4.0” promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nell’ambito del PNRR. Una somma ingente, mai vista prima nel mondo delle scuole, che arriva a 2,6 miliardi di euro per le scuole italiane a cui vanno aggiunte un’altra specifica linea di investimento per un programma di formazione alla transizione digitale di tutto il personale scolastico e  il progetto per il contrasto alla dispersione scolastica.

PNRR e scuola, i presidi e la proroga di tre mesi

Ma la scuola italiana è pronta a raccogliere le sfide della transizione digitale e dei bandi del PNRR? Secondo DirigentiScuola,  l’associazione che rappresenta più di 1200 presidi, in tutta Italia denuncia le “procedure sono farraginose”, vi sono dubbi interpretativi “che non vengono ancora sciolti” e risorse in acconto “che non arrivano”.
Purtroppo come denuncio da anni e anche in questo blog parlando delle imprese, spesso sono le procedure e la capacità di gestione di un bando a decretarne o meno il successo.

E, aspetto fondamentale, i presidi chiedono “una proroga di almeno tre mesi” per i bandi del PNRR. Proroga che avrebbe probabilmente un senso, anche tenendo conto di quanto questi mesi estivi siano impegnativi per presidi e docenti alle prese con esami, attività di fine anno e la pianificazione del prossimo anno scolastico.

Saranno questi alcuni dei temi che saranno analizzati dall’Osservatorio sulla transizione digitale del mondo della scuola di Aura Immersive, spin off dell’acceleratore
tecnologico Aura Group, realtà leader nell’accompagnare le medie e grandi aziende, italiane ed internazionali, nei percorsi di innovazione digitale. Con Aura Immersive viene offerta alle scuole una piattaforma integrata che ingloba in sé hardware, software e contenuti, di facile gestione e fruibilità a tutti i livelli. La prima survey vedrà intervistati più di duemila tra docenti e direttori scolastici.

scuola

(Adobe stock)

Un canale tematico gratuito sui temi del sociale

“Con il nostro Centro Studi“ – ha spiegato il Chief Innovation Officer di Aura Group, Denis Tredese – iniziamo un’attività di monitoraggio con l’obiettivo di raccogliere il sentiment dei protagonisti del mondo dell’educazione in Italia sulle sfide del settore. Prima fra tutte quella del PNRR”. La piattaforma Aura Immersive conterrà anche il canale tematico EduVerso4School con l’obiettivo di combattere nelle scuole il bullismo, sensibilizzare sulla sicurezza stradale, favorire la pratica sportiva, stimolare corretti stili di vita e comportamenti responsabili contro le dipendenze ed il disagio giovanile, come le disfunzioni alimentari e grazie alla nuova tecnologia della realtà immersiva.

Si tratta del primo canale tematico gratuito per le scuole sui temi del sociale promosso da Aura Immersive e Moige – Movimento Italiano Genitori a cui hanno aderito con i loro contenuti didattici formativi tra gli altri il Garante per la Protezione dei Dati Personali, Di.Te. Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullismo, Confarca e Indicam.

Avvicinare scuola e mondo del lavoro

Aura Immersive in partnership con Confindustria Vicenza, una delle prime associazioni territoriali a livello nazionale del sistema confindustriale con circa 1600 imprese associate che insieme occupano oltre 89 mila addetti, ha promosso anche un canale per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro. “Il PNRR ha il merito- spiega Tredese- di imporre alle scuole un salto nel futuro e con Confindustria Vicenza ci siamo posti la sfida di trasmettere ai più giovani le nuove competenze più richieste e  far  conoscere la realtà delle imprese affrontando temi quali le basi del marketing digitale, la robotica, la cybersicurezza, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e la sostenibilità aziendale”.

“Gli esperti in digitalizzazione, cybersecurity e sostenibilità – spiega la Presidente di Confindustria Vicenza, Laura Dalla Vecchia – sono figure che rappresentano non solo il futuro, ma già il presente delle imprese, in Italia e nel mondo. Fare formazione, in maniera innovativa e coinvolgente, grazie al contributo di professionisti che lavorano tutti i giorni in questi campi, significa offrire agli studenti, in sinergia con i docenti, un valore formativo davvero grande”.

Perché la scuola gioca una partita epocale

Questa della scuola è una partita epocale che potrebbe dare, come scritto nella Costituzione, un uguale diritto all’istruzione e permetterebbe di fare alle scuole quel salto che il mercato ha imposto all’Università, prima con l’arrivo delle Università Telematiche e poi con il Covid. Caso emblematico è il successo dell’Università Pegaso lanciata da Danilo Iervolino che in pochi anni ha acquisito anche Mercatorum, l’Università delle Camere di Commercio, e che oggi è passata a Multiversity, realtà leader nel settore guidata da Fabio Vaccarono. Un successo che ha rivoluzionato la didattica e l’intera offerta formativa di tante università permettendo a migliaia di persone di studiare senza i tradizionali vincoli.

Il dramma dello skill mismatch

“La fotografia scattata da Unioncamere e Anpal sul rapporto tra studio e lavoro in Italia- spiega Vaccarono – mostra una situazione preoccupante: lo skill mismatch che colpisce le imprese, incapaci di trovare sul mercato competenze avanzate, rischia di portarci ben lontano dalle prospettive di crescita cui dobbiamo puntare come sistema Paese. Saper individuare l’equilibrio tra domanda e offerta di lavoro è una sfida troppo importante. E per affrontarla, in un mondo in cui la competizione globale si basa proprio sulle competenze, possiamo e dobbiamo intervenire sulla formazione. I percorsi universitari e di educazione superiore devono essere sempre più personalizzati, capaci di cogliere le innovazioni e le trasformazioni del mondo del lavoro e costruiti in sinergia con le categorie professionali. Un paradigma formativo di questo genere non può che affidarsi agli strumenti digitali, che non solo promuovono l’accessibilità del sapere, ma consentono anche di costruire percorsi immersivi di formazione avanzata”.