End of Waste, cos’è e perché incentiva l’economia circolare

scritto da il 13 Settembre 2023

Post di Andrea Giustini, Presidente del Gruppo EcoEridania

Sempre più evidenze scientifiche dimostrano che la transizione verso l’economia circolare sia imprescindibile per riuscire a ridurre la domanda di risorse naturali del nostro pianeta (pericolosamente in esaurimento) e a garantire una crescita economica sostenibile.

Definito come prioritario anche dalle Nazioni Unite all’interno del 12° dei suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Consumo e produzione responsabili), il raggiungimento di un’economia più circolare reca con sé benefici di enorme portata eppure, ad oggi, il tasso globale di materiali recuperati rispetto a quelli utilizzati (o tasso di circolarità), è inferiore a un decimo e il 70% delle emissioni di gas serra è direttamente collegato all’estrazione, al trasporto e all’uso dei materiali. Raddoppiare il tasso di circolarità significherebbe ridurre la nostra impronta di carbonio globale del 40% rispetto alle traiettorie attuali[1].

Come contribuire a diffondere l’ economia circolare?

Incentivare il processo di End of Waste (EoW) potrebbe venirci in aiuto. Strettamente legato al concetto di economia circolare, infatti, il concetto di End of Waste si riferisce in modo specifico al momento in cui un rifiuto cessa di essere tale, attraverso procedure di recupero, e acquisisce a tutti gli effetti lo status di risorsa utilizzabile o di prodotto. A quel punto, si ottiene materia che, rispettando determinati criteri di qualità e sicurezza, può essere reintegrato nel ciclo produttivo anziché essere smaltito.

È attraverso questo processo che materiali come il carbone, il pet-coke e il gas naturale possono essere sostituiti con un rifiuto trasformato in Combustibile Solido Secondario (CSS), materie prime come il silicio o suoi ossidi o rifiuti inerti, possono essere sostituiti con scorie da rifiuti (per esempio, il MATRIX®, aggregato artificiale utilizzato in tutti i settori della Green Building, prodotto da Officine dell’Ambiente), scorie di fonderia trattate possono diventare materiale da costruzione. Da rifiuti elettronici ed elettrici, è possibile ricavare materie prime seconde (come cobalto, litio, fosforo, rame) che, altrimenti, saremo sempre costretti a importare da nazioni notoriamente non attente alla tutela dei diritti umani e dell’ambiente: il mercato rimarrebbe circoscritto all’Italia, non subirebbe le oscillazioni estere, e guadagneremmo in autonomia.

Un processo fondamentale per ridurre lo spreco di risorse naturali

Questo processo di trasformazione dei rifiuti in risorse utilizzabili è quindi fondamentale per agevolare l’economia circolare, contribuendo alla riduzione dello spreco di risorse naturali e dell’impatto ambientale legato all’estrazione e alla lavorazione di tali risorse. Molto spesso, poi, il processo di riciclo o di trasformazione dei rifiuti in materiali riutilizzabili richiede meno energia rispetto alla produzione di nuovi materiali e questo, di conseguenza, contribuisce al risparmio energetico complessivo. Inoltre, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per il raggiungimento dell’End of Waste spingono l’innovazione nel campo della gestione dei rifiuti e questo potrebbe portare a ottenere soluzioni più efficienti e sostenibili per il loro trattamento.

Ridurre i costi, aumentare le opportunità economiche

Infine, ma non in ordine di importanza, c’è la creazione di opportunità economiche: l’End of Waste genera nuove opportunità per le imprese che si occupano di trasformazione dei rifiuti, le quali possono creare nuovi prodotti o materiali da proporre sul mercato, creando reddito e posti di lavoro e favorendo lo sviluppo di settori industriali avanzati legati al riciclo e al riutilizzo.

economia circolare

Immagine di Gary Chan per Unsplash

Non solo. Investire nell’End of Waste può ridurre i costi a lungo termine associati alla gestione dei rifiuti: trasformare questi ultimi in risorse riutilizzabili diminuirebbe i costi di smaltimento, preservando le risorse naturali. A seconda del tipo di utilizzo, poi, le aziende che fanno ricorso a prodotti derivanti da rifiuti possono ottenere vantaggi economici correlati, in particolare, alla minore emissione di CO2 fossile, non dovendo utilizzare materiali standard provenienti dall’estero ed estratti a costi superiori attraverso processi particolarmente energivori da cave o simili e possono, a loro volta, collaborare con industrie e settori per favorire lo scambio di materiali e la creazione di reti di approvvigionamento circolari.

Economia circolare: gli ingredienti necessari per diffondere l’EoW

In sintesi, promuovere l’End of Waste contribuisce a una gestione più sostenibile dei rifiuti, all’efficienza delle risorse, all’innovazione economica e all’adempimento delle normative internazionali, a vantaggio dell’ambiente, dell’economia e della società. Tuttavia, è una rivoluzione che non si può compiere senza la sinergia tra alcuni importanti fattori. A partire dalla necessità di adottare politiche pubbliche adeguate che introducano normative e regolamenti volti a far sì che le imprese attuino pratiche di riciclo e riutilizzo, definendo chiaramente i criteri per l’ottenimento dello status di EoW per determinati materiali riutilizzabili; ancora, diventa sempre più cruciale investire nello sviluppo di infrastrutture adeguate per il trattamento avanzato dei rifiuti (es. impianti di riciclaggio e di recupero energetico), riducendo così la dipendenza dalle discariche; includere delle agevolazioni fiscali per gli investimenti in tecnologie di trasformazione dei rifiuti o incentivi per l’acquisto di materiali riciclati; ridurre la complessità e i tempi richiesti per ottenere le autorizzazioni governative o amministrative necessarie per gestire questi materiali.

Il fattore più importante: più consapevolezza tra i cittadini

Ad alimentare questi importanti elementi c’è probabilmente il fattore più importante di tutti, quello legato alla necessità di una vera e propria trasformazione culturale. L’adozione e la diffusione dell’importanza dell’EoW potrebbe generare, infatti, un importante aumento della consapevolezza tra i cittadini, influenzando modelli e comportamenti di consumo e smaltimento. La messa in campo di campagne educative e informative per promuovere l’uso più responsabile delle risorse, la gestione sostenibile dei materiali e il corretto smaltimento dei rifiuti, si rende quindi sempre più urgente.

 

[1] Fonte: “Repositioning to a circular economy”, HSBC.