La neutralità tecnologica come antidoto al digital divide

scritto da il 21 Febbraio 2024

Post di Guido Garrone, CEO di EOLO – 

Nelle ultime settimane abbiamo assistito a diversi sviluppi riguardo alla difficoltà di connettere ogni cittadino del nostro Paese con la banda ultra larga. Su Il Sole 24 Ore abbiamo letto della situazione in cui versa l’industria nazionale dei produttori dei cavi in fibra, in difficoltà per una crescente concorrenza extraeuropea. Inoltre, abbiamo preso atto dell’allarme lanciato da Open Fiber sulla stessa testata. L’azienda ha portato alla luce la difficile situazione con cui si è dovuta confrontare, ponendo importanti interrogativi sui passi da compiere per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di governo e Unione Europea.

Questi segnali non sono nuovi per il nostro Paese: si conferma dunque sempre più la necessità di una pianificazione integrata che tenga conto delle diverse soluzioni infrastrutturali disponibili. Non dobbiamo perdere l’occasione di capitalizzare al massimo le risorse a disposizione. A questo proposito siamo fermamente convinti che, se adeguatamente sfruttata, la tecnologia FWA (Fixed Wireless Access, che utilizza cavi in fibra ottica e stazioni radio, ndr) possa essere un elemento chiave per superare le difficoltà derivanti che abbiamo davanti.

Connessi ma come: la differenza tra FTTH e FWA

La posa della fibra ottica in tutto il Paese deve infatti affrontare i costi ingenti che questa porta con sé, soprattutto quando la densità abitativa si abbassa. In aggiunta a questo, la costruzione di una rete FTTH (in questo caso la fibra arriva direttamente a casa, ndr) richiede tempistiche considerevoli, soprattutto in prossimità di barriere orografiche. L’FWA rappresenta una soluzione sostenibile in termini di investimento per copertura e attivazione, la sua implementazione è più rapida (proprio perché non richiede la posa dei cavi) e offre una maggiore flessibilità nella gestione della banda e nella distribuzione delle risorse di rete. Questi elementi rendono la tecnologia particolarmente adatta a raggiungere aree remote o scarsamente popolate.

Per la digitalizzazione partire dalla neutralità tecnologica

Per queste ragioni serve affrontare il tema della digitalizzazione con un approccio che non sia rigido o meccanico, partendo dal concetto della neutralità tecnologica. Si tratta del principio guida che dovrebbe orientarci nella scelta di una tecnologia rispetto a un’altra ma soprattutto che fornisce l’approccio più corretto per valorizzare la complementarità di tecnologie e sistemi a seconda delle esigenze delle diverse aree del Paese. La neutralità tecnologica è l’approccio più sano per rendere la connessione a banda ultra larga un diritto garantito ad ogni italiano.

Lo studio svolto insieme a The European House – Ambrosetti ha dimostrato che una sinergia FTTH – FWA porta a risparmi importanti: la prima ha un costo che cresce al diminuire della densità abitativa, mentre l’FWA presenta costi lineari, anelastici rispetto al decremento delle unità abitative. In particolare, se prendiamo le aree con densità abitativa pari a 1.000 unità immobiliari per chilometro quadrato, il risparmio dell’FWA supera il 30%.

Minore divario digitale e impatto positivo sull’economia

Investire significativamente nella diffusione della tecnologia FWA non solo ridurrebbe il divario digitale tra le aree urbane e quelle rurali, ma avrebbe anche un impatto positivo sull’economia nel suo complesso. Accedere a Internet e possedere una connessione ad alta velocità sono diventati infatti fattori essenziali per essere parte attiva del sistema-Paese e per partecipare concretamente al suo sviluppo.

neutralita tecnologica

Immagine di Denny Müller per Unsplash

Nell’attuale contesto di mercato anche la tecnologia satellitare e il 5G potrebbero svolgere un ruolo nella riduzione del gap digitale italiano, nonostante non siano poche le difficoltà che devono fronteggiare, dagli alti costi di implementazione e gestione fino alla latenza elevata. Ciò non toglie che la rosa di soluzioni a disposizione del Paese sia già ricca e pronta a raccogliere la sfida sinergicamente.

Un invito al Governo

In questo senso, l’invito al Governo è quello di riassegnare la banda a 26GHz, auspicando che gli operatori che hanno già dimostrato valore sul campo la possano utilizzare per compiere ulteriori progressi nel processo di digitalizzazione del Paese. EOLO, dal canto suo, ha sempre fatto e continua a fare la sua parte. In tempi recenti stiamo testando con successo la tecnologia FWA a 1 Gbps, preparandoci così a un ulteriore grande passo nella sfida al Digital Speed Divide.

Si fa sempre più urgente, in conclusione, la necessità di una strategia ampia, efficace e inclusiva che richiederà una stretta collaborazione tra settore pubblico e privato, investimenti importanti e un quadro normativo chiaro. È una sfida, ma anche un’opportunità cruciale per la crescita italiana