Gestione del contante: soluzioni per un percorso più sostenibile

scritto da il 15 Maggio 2024

Post di Vincenzo Fiore, CEO di Auriga – 

All’interno di un più ampio dibattito legato all’impatto ambientale delle attività quotidiane, i metodi di pagamento e le modalità di interazione con i diversi canali bancari non sono esenti da una profonda riflessione in atto nel settore che sta portando gli istituti finanziari a ripensare i processi di business, spinti dall’incremento dei pagamenti digitali, ma anche da una maggiore sensibilità verso l’ecosostenibilità.

Prima di qualsiasi valutazione, è bene tenere a mente lo scenario di consumo attuale del contante: a livello europeo lo studio sull’impatto ambientale delle banconote condotto da BCE pubblicato a fine 2023 conferma che, nonostante la crescita del digitale, il contante rimane la forma di pagamento più utilizzata dai cittadini europei.

Alta incidenza di contante? Contenuta impronta ambientale

Il nostro Paese, in particolare, si attesta nel Cash Intensity Index tra le 30 economie con più alta incidenza del contante e con un valore più alto rispetto alle medie di tutte le aree geografiche (Nord America, Centro-Sud America, Europa, Asia-Oceania). Le banche sono quindi chiamate a garantirne la disponibilità e salvaguardarne l’accessibilità.

Guardando all’impatto ecologico dei pagamenti in contanti, contrariamente alle aspettative, lo studio BCE mostra come esso determini una contenuta impronta ambientale. Questa, infatti, è pari a 101 micropunti per cittadino dell’area europea, che equivale a 8 Km percorsi in auto, e allo 0,01% dell’impatto ambientale totale delle attività di consumo annuali da parte di un cittadino europeo.

Quali le innovazioni che il settore bancario può mettere in atto in ottica “green” per migliorare l’erogazione dei servizi e le performance in termini di sostenibilità?

Lo sportello automatico può essere più green

Nell’analizzare e ridimensionare l’impatto ambientale di un canale come lo sportello automatico vi sono diversi aspetti da tenere in considerazione: è possibile investire a livello hardware su dispositivi innovativi che consentano non solo un ridotto consumo energetico, ma che, congiuntamente ad un software di gestione dei servizi più moderno e sofisticato, permettano il ricircolo del contante depositato con conseguente risparmio nel numero dei viaggi del CIT (cash in transit) per il caricamento dei cassetti.

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(RomanR – stock.adobe.com)

Inoltre, si possono implementare sistemi intelligenti basati su AI di monitoraggio e gestione dei livelli del contante presente negli ATM, in grado di fornire un calcolo previsionale accurato e attendibile rispetto alla domanda di contante e ai flussi di cassa. O ancora, lavorare all’automazione dei processi di analisi e monitoraggio predittivo della manutenzione hardware basata su soluzioni software avanzate per una pianificazione degli interventi più agile e snella con riduzione drastica dei tempi di fermo dei dispositivi self service e innalzamento della disponibilità del servizio.

Gestione del contante e algoritmi di intelligenza artificiale

Una spinta significativa nell’evoluzione della gestione del contante è rappresentata senz’altro dall’applicazione degli algoritmi di Intelligenza Artificiale che attraverso l’analisi di Big data, costituiti principalmente dai dati storici delle transazioni e dall’analisi di fattori esterni (come, ad esempio, festività ed eventi speciali), consente di prevedere il fabbisogno di contante di ciascun specifico sportello automatico e ne garantisce una gestione ottimizzata. Un monitoraggio di questo tipo rende possibile migliorare le performance dell’intero ciclo di approvvigionamento del contante, riducendo il numero di spostamenti dei veicoli blindati adibiti al trasporto valori e di conseguenza limitando anche le loro emissioni di carbonio.

Allargando la prospettiva delle misure da valutare, nel settore si sta via via affermando in Europa – in Belgio è già così – la tendenza ad un modello di gestione condivisa degli sportelli automatici tra più istituti di credito, il cosiddetto ATM pooling. Questo modello, tenendo conto, da un lato, dell’inesorabile trend di chiusura delle filiali con relativa dismissione degli sportelli automatici da parte degli istituti bancari e, dall’altro, della permanente richiesta di accesso al contante da parte dei clienti, prevede la nascita di consorzi di banche, che decidono di affidare la gestione del parco degli sportelli bancomat ad una realtà terza e indipendente, capace di gestire l’intera filiera del servizio, in modo più efficace ed efficiente, con una riduzione complessiva anche dell’impronta di carbonio.

ATM pooling, i vantaggi della gestione condivisa tra banche

Si tratta di un modello che rende concreta la possibilità di ridurre il TCO ( total cost of ownership)  degli sportelli automatici per le banche, condividendo i costi operativi e garantendo l’accessibilità del servizio agli utenti finali grazie a una maggiore e più capillare presenza degli stessi sul territorio. Spostarsi con la propria auto per chilometri alla ricerca di uno sportello ATM da cui prelevare denaro contante è anche questa una voce che pesa in termini di impatto ambientale.

I vantaggi delle iniziative di pooling (che possono riguardare anche la condivisione di filiali tra più istituti) sono quindi molteplici: non solo la garanzia di un presidio territoriale, con una presenza strategica dei touchpoint sul territorio, ma anche una migliore disponibilità del servizio per gli utenti finali, con, dulcis in fundo, risparmi in termini di emissioni nocive e di energia consumata. Il pooling presta grande attenzione alle località ove posizionare gli ATM, incrociando footprint, fabbisogno di contante, numero potenziale di utenti serviti, livelli di servizio, frequenza di caricamenti, etc. con il fine ultimo di evitare sprechi di ogni tipo, salvaguardando interessi di tutti, anche dell’ambiente.