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Solo 16 mesi per il treno della Transizione 5.0 (ma si può fare bene)
Post di Guido Rovesta, Presidente di Gruppo Finservice* –
Prende il via il Piano Transizione 5.0 ed è davvero il caso di dire “finalmente”. Con gli investimenti industriali in discesa (il Centro Studi di Confindustria registra un calo del 20% a fine giugno degli ordini nel settore dei beni strumentali), si apre per le imprese italiane una nuova stagione di opportunità, rappresentata da 6,3 miliardi di risorse del Pnrr che andranno a finanziare gli interventi in transizione green e digitale mediante lo strumento del credito d’imposta, con aliquota massima del 45% e tetto dei costi ammissibili fissato a 50 milioni di euro per anno.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Attuativo, attivata la piattaforma online per la prenotazione degli incentivi, il provvedimento di politica industriale, annunciato dal Governo oltre un anno fa, già ai nastri di partenza sconta tuttavia il limite di una scadenza temporale davvero ravvicinata: gli investimenti agevolabili, infatti, dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2025. Poco più di 16 mesi per aiutare le aziende italiane a conseguire quella twin transition, che è la vera, grande sfida per il futuro dell’industria europea, ovvero coniugare l’innovazione tecnologica alla sostenibilità dei sistemi produttivi.
Transizione 5.0 per innovare e tagliare i consumi
Transizione 5.0 è comunque il classico treno da non perdere. E forse anche l’ultimo treno di politica industriale. In venticinque anni, come Gruppo Finservice abbiamo accompagnato oltre 28mila imprese in tutta Italia, supportandone la crescita attraverso la consulenza strategica e l’ottenimento di contributi per circa 3,6 miliardi di euro, a fondo perduto o in finanza agevolata. Con Industria 4.0, abbiamo assistito le imprese in una trasformazione che, tramite automazione e digitalizzazione, ha consentito loro di produrre in modo più efficace. Ora, con Transizione 5.0, guardiamo al passo successivo, ovvero produrre in maniera più efficiente. La misura, in particolare, incentiva la realizzazione di “progetti di innovazione” (questa la dicitura utilizzata nel decreto), che consentano un taglio dei consumi energetici di almeno il 5%, se apportati a livello di processo produttivo, del 3%, se invece applicati all’intero stabilimento.
Incentivo a puntare sulla sostenibilità
La progettualità è un concetto chiave di Transizione 5.0, la cui funzione non è tanto (solo) agevolare l’acquisto di un bene, quanto incentivare lo sviluppo di una strategia che, da un lato, favorisca un aumento della produttività, a fronte di un minor peso dei costi per unità prodotta, e dall’altro generi ricadute positive in termini di impatto ambientale e sociale. In estrema sintesi, investimenti sostenibili a vantaggio anche del conto economico. Una spinta decisa, dunque, verso la sostenibilità, nella consapevolezza (su cui si fonda lo stesso Pnrr) che saper innovare in modo strategico ha anche l’effetto di mettersi al riparo da eventi eccezionali e periodi di incertezza: lo dimostrano i dati del Rapporto Innovazione Italia di Assoconsult, secondo il quale le aziende che non avevano investito in innovazione prima della pandemia hanno subito contrazioni dei fatturati a seguito del lockdown ben superiori di quelle registrate da aziende più innovative (-18,5% contro -7.6%).
Con Transizione 5.0 possibile giocare d’anticipo sui competitor europei
Pur partendo in ritardo e lasciando poco tempo per raggiungere la meta, Transizione 5.0 imprimerà un’accelerazione decisiva alle imprese italiane, che potranno giocare d’anticipo sui competitor europei. In una fase ancora penalizzata dal mancato taglio dei tassi di interesse da parte delle Bce (-7,5% dei finanziamenti erogati alle imprese nei primi tre mesi del 2024), nessun altro paese membro ha disposto risorse di questa portata per il raggiungimento degli obiettivi in materia di transizione green e digitale. Centrare questi obiettivi oggi significa garantirsi un vantaggio competitivo domani, sui mercati internazionali ma anche in termini di attrattività delle risorse umane, di credibilità nei confronti del mondo del credito e di accessibilità a nuove agevolazioni predisposte dal legislatore.
*Società italiana specializzata nella consulenza gestionale e in finanza agevolata. Con sede a Mantova, Finservice è una holding di dieci società, che coprono con la propria attività tutta la filiera dei servizi strategici, finanziari e del credito agevolato per le imprese.