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Farsi ricordare: la sfida della comunicazione nelle multinazionali


Post di Chiara Tonghini, Marketing Manager di Fluidra Commerciale Italia* –
Un brand esiste dal momento in cui lo si comunica e nel corso del tempo, complice l’evoluzione del mercato e la nascita perpetua di nuovi marchi, a questa affermazione si è aggiunta una consapevolezza ulteriore: oggi non è solo la comunicazione a determinare l’esistenza di un’azienda o di un prodotto, ma il modo in cui esso viene comunicato. Sono il come e il quanto a fare realmente la differenza.
Comunicare, dunque, è diventato un’attività imprescindibile che, specie in un settore di nicchia, richiede un approccio profondamente diversificato rispetto ai canali generalisti. In questo contesto, lo sviluppo dei social media e del digitale ha sicuramente fornito un assist al processo di differenziazione, ma non è più sufficiente essere online con un sito web o pagine social: serve, infatti, una strategia mirata, costruita con consapevolezza e attenzione ai bisogni specifici di un pubblico ben delineato, specializzato e attento.
Chi opera in realtà verticali sa bene che il vero valore non è nel messaggio promozionale fine a sé stesso, ma nella capacità di fornire contenuti utili, informativi e formativi. Ma non solo, oggi la vera sfida è saper generare un’esperienza memorabile, capace di lasciare un segno e costruire una relazione autentica con chi si avvicina al brand, perché in un mondo saturo di stimoli e offerte, ciò che distingue davvero è la capacità di farsi ricordare.
A seconda del settore di riferimento, è necessario individuare il momento più strategico per avviare la comunicazione. In particolare, quando si opera in un contesto legato alla stagionalità di prodotto, bisogna saper intercettare il periodo in cui cresce l’interesse degli utenti. È proprio in quella fase che occorre attirare l’attenzione non con semplici azioni di marketing, ma offrendo contenuti realmente rilevanti.
Il consumatore già esperto si aspetta risposte concrete e soluzioni efficaci da parte del brand, mentre chi si avvicina per la prima volta al prodotto desidera un’esperienza informativa completa, che gli permetta di valutare consapevolmente se procedere o meno con l’acquisto.

L’obiettivo è una comunicazione che arrivi in profondità, che costruisca relazioni durature e che, soprattutto, non si accontenti di “parlare al pubblico”, ma si impegni a dialogare con utenti realmente interessati (Design by Freepik)
La strategia può procedere quindi attraverso un doppio binario: da un lato, l’utilizzo dei canali digitali, come Facebook, Instagram e altri strumenti social, non solo per promuovere, ma soprattutto per informare. L’obiettivo è costruire una relazione di fiducia con il pubblico, fornendo risposte, ispirazioni progettuali e consigli tecnici. Prima ancora di comunicare in senso tradizionale, si punta a educare l’utente, ad accompagnarlo nella comprensione delle proprie esigenze.
Nei settori di nicchia, soprattutto quando si gestisce un portafoglio di marchi diversificato, persistono spesso pregiudizi legati alla natura o alla qualità dei prodotti offerti: per superare queste barriere, l’adozione di un approccio integrato, in grado di combinare canali online e offline, permette di raggiungere un pubblico ampio, senza escludere nessuno. Anche una diversità di soluzioni, che variano a livello di budget, aiuta questo processo. Si tratta quindi di attuare una comunicazione che arrivi in profondità, che costruisca relazioni durature e che, soprattutto, non si accontenti di “parlare al pubblico”, ma si impegni a dialogare con utenti realmente interessati.
Dall’altro lato invece, c’è una forte attenzione al supporto dei rivenditori: vengono forniti materiali informativi sempre aggiornati, esposizioni curate e strumenti visivi che aiutano a presentare i prodotti in modo coinvolgente e professionale. Questo consente di mantenere un’identità coerente su tutto il territorio, rafforzando la percezione di competenza e affidabilità del brand.
In un contesto socio-politico in grande trasformazione, diventa fondamentale per ogni azienda ripensare con attenzione le proprie scelte di business. Questo bisogno si amplifica ulteriormente quando si opera all’interno di una multinazionale, dove le dinamiche globali possono avere un impatto diretto e significativo sulla sostenibilità economica e operativa dell’impresa.
L’aumento dei costi energetici, per esempio, a fronte anche di una crescente consapevolezza e sensibilità da parte dei consumatori finali verso tematiche ambientali e sociali, impone alle aziende di trovare soluzioni efficaci per contenere gli sprechi e bilanciare i costi di produzione e distribuzione. In questo scenario, l’investimento nella Ricerca e Sviluppo (R&D) non rappresenta più un’opzione, ma una leva strategica imprescindibile per innovare, ottimizzare i processi e garantire una competitività duratura nel tempo.