ZES unica, 18 mesi dopo: segni concreti di svolta per il Sud

scritto da il 05 Giugno 2025

Con decreto-legge del 19 settembre 2023 n. 124, dal 1° gennaio 2024 è stata istituita la Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno: un’area che comprende le 8 ZES precedenti e che sta rappresentando un’importante leva per lo sviluppo economico del Mezzogiorno, fornendo un approccio integrato e semplificato per incentivare investimenti nazionali ed esteri e la crescita delle aziende già presenti sul territorio.

Il principale obiettivo è, dunque, quello di favorire la crescita del tessuto economico e sociale del meridione, contrastando la migrazione verso altre aree e intervenendo sulla condizione per cui l’Italia si mostri ancora come un Paese ancorato a due differenti velocità di sviluppo: dove il divario tra un Mezzogiorno in difficoltà e un Centro Nord in linea con l’Europa è sempre apparso ineluttabile.

Tale tendenza storica può essere invertita se si osservano i risultati ottenuti dalla Struttura di Missione ZES Unica, in attività da poco più di un anno e che ha assistito ad un radicale cambio di passo dopo l’insediamento dell’attuale Coordinatore, l’avvocato Giuseppe Romano.

Pilastro portante della Zona Economica Speciale – afferma Romano – è la semplificazione burocratica.  Di fatto, tra le principali misure adottate vi è il provvedimento di Autorizzazione Unica, che consente alle imprese di gestire in modo centralizzato e semplificato le procedure amministrative necessarie per avviare o ampliare le proprie attività. La valenza di tale strumento, ai fini della semplificazione amministrativa, è quella di permettere ad un’impresa di sintetizzare in un’unica istanza le precedenti molteplici autorizzazioni prima necessarie per avviare o espandere la propria attività, interloquendo con un solo soggetto: la Struttura di Missione ZES unica (one-stop shop). Tale procedura semplificata permette di sortire in maniera tangibile risultati immediati, basti pensare che dalla presentazione dell’istanza all’acquisizione dell’Autorizzazione Unica decorre una durata temporale media di 30 giorni.

Una risposta burocratica così immediata sortisce un effetto attrattivo non solo per realtà italiane, ma soprattutto estere. Tale interesse ha fatto sì che numerose imprese abbiano presentato e continuino a presentare domanda allo Sportello Unico Digitale Zes, con l’intento di insediarsi e investire nel Mezzogiorno.

Dall’entrata in vigore della ZES Unica (1° gennaio 2024) ad oggi – continua l’avvocato Romano – sono stati rilasciati 651 provvedimenti di Autorizzazione Unica, che hanno generato un impatto economico totale stimato di 26,9 miliardi di euro (dati elaborati da The European House Ambrosetti). Importo che comprende gli investimenti diretti della Autorizzazioni uniche rilasciate, oltre a quelli indiretti e indotti”.

Strettamente legate a questo importante impatto economico sono le ricadute occupazionali, poiché tali investimenti sosterranno e genereranno occupazione in tutto il Mezzogiorno. Agli oltre 12 mila occupati diretti si sommano gli occupati indiretti e indotti, per un totale di oltre 34.000 occupati sostenuti (dati elaborati da The European House Ambrosetti).

Nello specifico, delle 651 Autorizzazioni Uniche rilasciate il 46% hanno come oggetto investimenti in Campania, seguita dalla Puglia con il 23% e dalla Sicilia con il 15%. In tutte le 8 regioni si dimostra però di saper valorizzare quelle che sono le filiere strategiche e le caratteristiche intrinseche dei vari territori. I settori trainanti risultano essere: Elettronica&ICT, Made in Italy di qualità, Agroalimentare & Agroindustria, Automotive e Turismo, che insieme rappresentano il 79% degli investimenti complessivi.

ZES

Tra i casi più esemplificativi di best practice, in termini di valorizzazione delle opportunità del territorio e di impatti positivi generati, vi è la costruzione del resort La Maviglia Resort. Il progetto prevede la realizzazione di un esclusivo complesso turistico a Maruggio (Taranto), per un investimento superiore ai 200 milioni di euro, generando oltre 500 nuovi posti di lavoro.

Non solo turismo per il Sud, ma anche promozione di una filiera energetica sostenibile: grazie all’Autorizzazione Unica rilasciata a SardHy Green Hydrogen, joint venture tra Enel Green Power e Saras, per lo sviluppo di un impianto di produzione di idrogeno verde mediante elettrolisi nel Comune di Sarroch (Cagliari). Si tratta di un intervento in linea con le strategie di decarbonizzazione industriale, con ricadute positive in termini di innovazione tecnologica, il cui impatto economico è stimato in 50 milioni di euro, con ricadute occupazionali di circa 30 unità.

È evidente come a lungo andare i risultati ottenuti dalla ZES Unica permetteranno di candidare il Mezzogiorno come hub commerciale produttivo non solo per l’Italia, ma per l’Europa; rispetto al raggiungimento degli obiettivi europei in termini di recupero di competitività e coesione territoriale.

La strategia per lo sviluppo della ZES unica si muove in sinergia con i principi e gli obiettivi dei fondi strutturali e delle politiche di coesione europee. Si pensi come, in tale prospettiva, il valore aggiunto delle imprese che si insediano nella ZES produca un aumento della competitività territoriale, contribuendo allo sviluppo economico complessivo della regione.  Questo rafforzamento del tessuto economico locale aiuta ad incrementare la qualità della vita per i residenti, che si traduce inevitabilmente in un aumento delle entrate fiscali locali, permettendo di migliorare i servizi offerti alla comunità e riducendo le disparità esistenti.

In questo contesto, le ZES europee, e in particolare la ZES Unica italiana, rappresentano strumenti operativi per l’attuazione delle politiche di coesione, favorendo investimenti mirati, innovazione e occupazione nelle aree più svantaggiate.