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Energia rinnovabile 24/7, chiave per il futuro e la competitività dell’industria


Post di Alice Cajani, Head of Energy Commercialization, Enfinity Global –
In Italia si parla molto di transizione energetica, ma troppo spesso il dibattito resta teorico, distante dalle esigenze quotidiane di chi l’energia la produce, la gestisce e, soprattutto, la consuma. I dati sono evidenti: nel 2024, il prezzo medio dell’elettricità è rimasto stabilmente sopra i 100 euro/MWh, un valore significativamente più alto rispetto a Paesi come Germania, Francia e Spagna, che pure condividono con l’Italia un percorso di decarbonizzazione avanzato.
Eppure, nello stesso anno, la quota di rinnovabili nella produzione elettrica nazionale ha superato il 41%, e la nuova capacità installata ha superato i 7,5 GW. Numeri importanti, che però non sembrano incidere sulla dinamica dei prezzi e sulla prevedibilità degli approvvigionamenti. Per l’industria italiana, che ha bisogno di energia continua, stabile e competitiva, tutto ciò non è sufficiente.
Non basta incrementare la produzione da fonti rinnovabili: serve una trasformazione strutturale del modello energetico, che ponga al centro l’affidabilità, la flessibilità e la capacità di adattarsi ai fabbisogni reali delle imprese. Attraverso partnership dirette, tecnologie integrate e sistemi di accumulo avanzati, è possibile superare i limiti attuali delle fonti rinnovabili, offrendo un’alternativa solida, sostenibile ed economicamente vantaggiosa per i clienti industriali.
Integrare efficacemente le rinnovabili: la vera sfida
Il problema non è adottare le rinnovabili, ma integrarle efficacemente in un sistema che ne valorizzi il potenziale. La produzione da fonti solare ed eolica è per sua natura variabile e spesso non coincide con i picchi di domanda dell’industria. Questo disallineamento rende complessa la pianificazione e incerta la spesa energetica.
La vera sfida, dunque, è rendere l’energia verde non solo sostenibile, ma anche accessibile, costante e programmabile. In questo contesto, per le imprese diventa strategico poter contare su forniture costruite su misura, capaci di garantire continuità operativa e mitigare i rischi legati alla volatilità dei mercati.
Una fornitura rinnovabile costruita sui bisogni dell’industria
Negli ultimi anni si stanno affermando modelli energetici che si basano su una relazione diretta tra fornitore e cliente industriale. L’analisi approfondita dei profili di consumo consente di identificare configurazioni più efficienti, adattando le caratteristiche dell’offerta alle specificità del processo produttivo.
Questo approccio consente anche di introdurre strumenti di gestione del rischio legati all’andamento dei mercati e di strutturare contratti di fornitura più flessibili, come i PPA a breve termine o formule ibride che integrano opzioni di copertura. La nostra esperienza recente dimostra che queste soluzioni stanno guadagnando spazio, in particolare tra le imprese che desiderano affrancarsi dalla volatilità e ottenere maggiore stabilità nei costi.
Per l’intermittenza un mix di soluzioni tecnologiche e operative
Ma l’elemento determinante per rendere l’energia rinnovabile adatta all’industria è affrontare il tema dell’intermittenza. Lo si fa attraverso un mix di soluzioni tecnologiche e operative. Da un lato, si punta a una maggiore diversificazione delle fonti, combinando solare, eolico e idroelettrico in configurazioni integrate che migliorano la regolarità della produzione. Dall’altro, si investe in sistemi di accumulo che permettono di stoccare l’energia nei momenti di sovrapproduzione e rilasciarla quando la richiesta cresce o le condizioni meteo non consentono di generare.
A ciò si aggiunge un’evoluzione nell’interazione con i mercati: la possibilità di accedere a strumenti di trading più sofisticati e a dinamiche di valorizzazione dell’energia più reattive consente di ottimizzare i flussi economici, a beneficio diretto del cliente finale. Anche la componente contrattuale si sta trasformando, con modelli sempre più dinamici che permettono di adattare la fornitura alle esigenze del cliente lungo il tempo, in base alla stagionalità, alla crescita produttiva o a nuovi investimenti.
Lo stoccaggio come abilitatore della continuità
Tra tutte le tecnologie disponibili, i sistemi di accumulo a batterie (BESS) giocano un ruolo particolarmente cruciale. Rappresentano l’anello mancante per rendere le rinnovabili disponibili anche quando non producono. Accumulare energia durante le ore di maggiore produzione e rilasciarla durante i picchi di domanda consente di stabilizzare la rete e migliorare la qualità del servizio fornito all’industria.
Si tratta di una trasformazione infrastrutturale che va ben oltre il tema della sostenibilità: è un investimento nella competitività del Paese. L’Italia ha bisogno di soluzioni che consentano alle sue imprese di affrontare la transizione energetica senza perdere efficienza, margini o capacità di crescita.
Un nuovo modello energia-industria per la competitività nazionale
La transizione non è più solo una questione ambientale. È diventata una leva strategica per garantire autonomia, stabilità e accesso a energia a costi sostenibili. Oggi più che mai, l’industria ha bisogno di soluzioni che rispondano alla crescente complessità del sistema energetico, ma anche alla pressione dei mercati e degli stakeholder internazionali.
Per farlo, serve una visione sistemica e una maggiore integrazione tra tecnologie, servizi e conoscenza dei bisogni reali. La transizione può diventare trasformazione solo se si riesce a ripensare l’intero modello energetico, a partire dalla sua architettura e dalle modalità di relazione tra chi produce, fornisce e consuma energia.
Non si tratta di un obiettivo lontano. Con un portafoglio di progetti rinnovabili e di accumulo in forte avanzamento in Italia e modelli contrattuali sempre più adattivi, siamo già pronti a garantire approvvigionamento rinnovabile continuativo alle imprese.
Questa è l’opportunità che abbiamo davanti: trasformare l’energia rinnovabile in una risorsa non solo pulita, ma anche sicura, accessibile e coerente con le esigenze dell’economia reale. La competitività del sistema industriale italiano dipenderà sempre più da quanto sapremo innovare anche e soprattutto nella gestione dell’energia.