Terremoto urbanistica, che cosa insegna la crisi di Milano

scritto da il 22 Luglio 2025

Post di G. Tiziana Gallo, progettista e pianificatrice esperta di rigenerazione urbana –

Milano per anni è stata agli occhi di tutti la punta di diamante del Paese: la città-stato, la vera capitale d’Italia nel mondo. Oggi la sua immagine è molto ferita, nonostante la roboante difesa dall’estero dell’architetto Carlo Ratti, al grido di “lasciate stare l’unica vera metropoli internazionale italiana”. Ma forse troppo roboante, perché se la si guarda da vicino, negli esiti reali, ciò che è stato realizzato decisamente non è un esempio utile per il futuro, per la stessa Milano, ed è lontano anni luce dall’approccio e dai valori a cui si è ispirata l’Agenda ONU 2030 e i suoi 17 obiettivi, di cui Milano si è fatta portatrice con il Piano Clima e ancor di più con il Climate City Contract.

Questi progetti sembrano infatti aver completamente tradito i principi ispiratori dell’Agenda 2030, che sulla rigenerazione urbana pone al centro due temi: green e sociale.

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Il sindaco Giuseppe Sala (S) e Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima., Milano in una foto del 10 ottobre 2024. ANSA/ANDREA FASANI

L’obiettivo di questo articolo, naturalmente, non è esprimere sentenze di assoluzione o condanna, ma fare alcune considerazioni che ci auguriamo possano essere utili per gli studenti.

Qual è la lezione da trarre?

Successo e qualità non sono necessariamente sinonimi

Al di là delle risultanze giudiziarie, una cosa dalle realizzazioni è evidente: si inseguiva solo la maggiore volumetria al maggior costo. Certamente non i parametri principali di un progetto di qualità. Quindi è importante tornare a comprendere e rifondare valori progettuali che realmente ed intrinsecamente esprimano una progettazione sostenibile. (Solo uno spunto indicativo, ce ne possono essere tanti altri)

È importante ridare un senso etico al nostro lavoro

Non solo la ricerca di fama, notorietà, denaro (non c’è niente di male in questo), ma un guadagno che non venga costruito sulle spalle o a discapito delle comunità. Ristudiamo Adriano Olivetti e la sua grande storia di imprenditore e ispiratore di una visione che aveva trasformato Ivrea in un vero e proprio laboratorio economico, sociale e urbanistico.

Scegliete la committenza

Che sia la più evoluta e che vi permetta di essere veramente i migliori. Ricordiamoci che ci sono investitori e investitori. Scegliamo.

Il tema climatico è centrale, ma nessun progetto sostenibile può ignorare la comunità
Il tema climatico è centrale nella progettazione di oggi e del futuro, ma nessun progetto sostenibile o che applichi i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 può ignorare gli impatti sulla comunità. Infatti, se tutti stanno mettendo in evidenza il tema “abusi”, ciò che appare più grave, da questo osservatorio, è l’aver dimenticato completamente la comunità milanese per attrarre investitori internazionali.

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Cantieri e grattacieli in via Melchiorre Gioia a Milano

I “non ricchi”, la comunità milanese delle persone normali – studenti, famiglie, giovani coppie ma anche anziani – che a causa di questo tipo di sviluppo urbano, dal Covid in avanti, stanno letteralmente fuggendo da questa Milano. Ad oggi, infatti, Milano ha perso circa 32.000 abitanti secondo i dati Istat: un dato impressionante se si considera il breve lasso di tempo.

Cosa ci insegna tutto ciò

Che le scelte in urbanistica “non sono mai neutre” (Bernardo Secchi, “La città dei ricchi e la città dei poveri”, Ed. Laterza, 2013). Non si può pianificare la città, senza porre al centro la sua comunità, se si vuole sviluppare un futuro di successo. E in questo, metto molto umilmente a disposizione la mia esperienza di urbanista. Ciò che ho imparato in 20 anni di attività è che i cittadini sono i migliori conoscitori dei loro quartieri e del loro territorio. E non solo gli stakeholder (i portatori di interesse). Solo chi abita un luogo vi può raccontare la bellezza e la fatica di vivere una città, come nessun “esperto o decision maker” conosce, qualsiasi ruolo rivesta.

Se sarete degli urbanisti o progettisti urbani, fate della modestia e dell’ascolto di fronte ai cittadini il vostro punto di forza.Adattate il vostro linguaggio alla loro comprensione. Il linguaggio troppo tecnico allontana e crea barriere di incomprensione. Scendiamo dal piedistallo, di professionisti esperti, e cerchiamo di usare una comunicazione empatica.

Ma ancora di più, facciamo in modo di coinvolgere nei gruppi di progettazione chi sa di comunicazione e partecipazione. Figure in grado di gestire i conflitti in un evento pubblico, per aiutare il confronto. Ragazzi, di fronte a un problema ascoltate per risolvere. Siate empatici. (ricordate l’“Intelligenza Emotiva”, Daniel Goleman, 1995).

Tutto questo, oltre che dai libri, l’ho appreso da una esperienza diretta, proprio col e grazie al Politecnico di Milano. Era il lontano 2005. Lecco. Workshop estivo: “Progettazione della stazione nord di Timisoara” in Romania. C’era anche lo studio Arep di Parigi. Ma soprattutto c’era il Senior Consulting Design Partner, SOM*, San Francisco: Craig Hartman. In assoluto il miglior progettista con cui abbia avuto il grande onore di collaborare.

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Sulla destra il Senior Consulting Design Partner, SOM, San Francisco: Craig Hartman

A parte la stellare capacità di ascolto e la pacatezza nella spiegazione dei concetti, ciò che colpiva di più era la sua straordinaria apertura mentale e la capacità di accogliere, anche chi come me, dava opinioni diverse rispetto all’impostazione progettuale iniziale, proponendo di ampliare la zona di interesse anche alla stazione sud. Per realizzare un parco che compensasse l’intervento urbano a nord massivo con un grattacielo (la loro specialità), riqualificasse un’area ferroviaria dismessa per sviluppare e rafforzare il sistema della mobilità della città.

Craig Hartman insieme agli altri progettisti, accolse l’idea (era presente anche Dan Ringestain, allora SOM Londra). Il progetto cambiò volto, rispetto all’idea originale, occupandosi di tutto il centro della città da nord a sud lungo la tratta ferroviaria.

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Il plastico del progetto della stazione nord di Timisoara, Workshop 2005

Craig Hartman era primo ad arrivare in aula e l’ultimo ad andarsene: 12 ore di lavoro al giorno in pieno luglio. Pranzava e cenava con noi. Ma soprattutto l’esempio più importante. Era con noi nelle difficoltà. Era tardissimo di notte, il giorno dopo bisognava presentare il progetto alle autorità locali, professori del Polimi e autorità rumene. E come al solito i plotter si sono inceppati.

Mentre altri, chiamati da noi non sono stati disponibili ad aiutare, Craig Hartman venne da noi e ci aiutò a risolvere il problema. Ci ha dato la più grande lezione possibile. Che cosa è un vero leader.

Lui, sicuramente il più famoso dei presenti e con un successo assoluto a livello mondiale, stava lavorando con noi corsisti, per riparare i plotter. Perché ci teneva al risultato tanto quanto noi.

In quella situazione ho capito ciò che rende veramente speciali, in qualsiasi lavoro. L’amore per quello che si fa. Non perdere mai il piacere di sentirsi squadra con gli altri e raggiungere insieme un risultato di qualità. Inutile dire che il lavoro era ottimo e tutti rimasero colpiti dal progetto. Ma in quel clima e con quegli esempi era impossibile fare male.

Impariamo tutti da persone così. In ogni settore.

E cerchiamo di essere persone così, prima ancora che dei bravi architetti o ingegneri o qualsiasi altra cosa.

Perché il mondo ha bisogno di veri nuovi leader così.

E Craig Hartman, anche se non è un millenial, è un vero leader del futuro.

Se fossi in voi, cari studenti, di ogni facoltà di architettura o politecnico, chiamerei lui come relatore con cui confrontarsi sul caso Milano. Saprebbe sicuramente creare con voi una nuova visione. Perché dalle grandi crisi, dalle grandi distruzioni si può risorgere sempre. Esattamente come lo studio Som ha dimostrato riprogettando Ground Zero a New York.

In bocca al lupo ragazzi. Siete voi il futuro. Ma dovete cominciare subito.

*SOM, acronimo di Skidmore, Owings & Merrill, uno dei più grandi e influenti studi di architettura, ingegneria e pianificazione urbana al mondo

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