Perché la pubblicità outdoor scopre il green e punta sul bio

scritto da il 25 Luglio 2025

Post di Domenico Maduli, presidente di Publiemme – 

Il futuro è (già) oggi. E oggi è tempo di occuparsi anche di ambiente, di ecosostenibilità e soprattutto di tutela delle generazioni future. Il settore della pubblicità – ormai è un dato ufficiale – è già proiettato in questa direzione ed entro il 2033 crescerà di oltre il 100% nel ramo dell’outdoor advertising. Secondo l’ultimo rapporto di Market Strides – tra i più importanti studi globali nelle ricerche di mercato – il mercato internazionale dei cartelloni pubblicitari e della pubblicità esterna (abbreviato in Ooh) nel 2024 è stato valutato poco più di 30 miliardi di euro ed è previsto che si raggiungeranno i 63 miliardi entro i prossimi 8 anni. Il mercato della pubblicità esterna comprende un’ampissima varietà di strumenti volti a promuovere brand, marchi, servizi e prodotti negli spazi a forte passaggio pubblico. Tra queste modalità si trovano la pubblicità tradizionale sui cartelloni, i cartelloni digitali, la pubblicità sui mezzi del trasporto pubblico, l’arredo urbano e altre forme di promozione. I cartelloni, spesso posizionati in aree ad alto traffico come autostrade, aeroporti o altre aree di forte passaggio, rimangono un mezzo potente e visivamente accattivante per gli inserzionisti che desiderano raggiungere un vasto pubblico.

Un fenomeno che, soprattutto negli ultimi anni e anche nelle grandi metropoli mondiali, vede una rapida crescita del settore che, sul versante della sostenibilità, sta rimodulando le proprie priorità anche con una vera e propria “svolta green”. Negli ultimi anni, infatti, si sta vivendo un significativo cambiamento verso la sostenibilità in tutti i settori. I consumatori-clienti finali stanno diventando sempre più attenti (ma anche esigenti) alla tutela dell’ambiente e questo trend porta imprese, società e aziende di ogni settore ad adottare pratiche ecosostenibili, non solo nei loro prodotti e servizi, ma anche nelle loro strategie di marketing. E per quanto riguarda, invece, l’Europa ci sono novità in merito allo scenario analizzato? Assolutamente sì, infatti, il mercato europeo della pubblicità esterna, nel 2024, si è aggirato intorno agli 8,34 miliardi di dollari ed è previsto che raggiungerà gli 11,78 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita del 5,79%.

pubblicità

La sostenibilità nella pubblicità Ooh sta prendendo piede e diventerà nel prossimo decennio più di una semplice parola d’ordine. Dall’utilizzo di materiali ecocompatibili all’integrazione di fonti di energia rinnovabili fino alla riduzione degli sprechi, il settore dei cartelloni pubblicitari sta adottando misure per ridurre al minimo il proprio impatto ambientale. Dal vecchio (e inquinante) Pvc si sta virando verso carte e prodotti biodegradabili, riciclabili e a bassissimo impatto ambientale. Poster e manifesti in fibre vegetali, infatti, stanno prendendo piede anche nelle grandi campagne marketing e grazie all’attenzione all’ambiente delle imprese del territorio. Ma c’è molto di più dietro a un asset che è in continua evoluzione. Anche la tecnologia è ormai proiettata verso un’ecosostenibilità. Led, pannelli e striscioni “digitali” sono sempre più green e sono, ormai praticamente ovunque, alimentati da energia verde e completamente sostenibile.

Molti gestori di questi impianti, ad esempio, hanno iniziato ad alimentare i propri cartelloni digitali con l’energia solare. Alcuni cartelloni sono ora dotati di pannelli solari propri, che consentono quindi di sfruttare l’energia del sole durante il giorno per alimentare i display di notte (ma non solo). Ma questo ha generato anche un impatto positivo sulla società. Spessissimo, infatti, questa energia non viene utilizzata al 100% e l’energia eccedente a quella necessaria per il funzionamento dei pannelli può essere “messa in rete” (le cosiddette Comunità energetiche rinnovabili, le Cer, sono ormai già una realtà consolidata ad esempio in Regione Lombardia).

Tutte queste strategie, inevitabilmente, sono anche accompagnate da “messaggi ad hoc” che puntano l’attenzione proprio sulla difesa dell’ambiente e sulla necessità, non solo di aziende e company, di cambiare paradigma. Tutto questo per puntare a una maggiore tutela dell’ecosistema, della salvaguardia del pianeta anche con una particolare riflessione sul tema della lotta agli sprechi e alla gestione ottimale delle risorse.