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Lavoro da remoto in estate e dati aziendali: il rebus sicurezza


Post di Stefania Prando, Business Development Manager di Kingston Technology –
Il lavoro agile, particolarmente diffuso durante il periodo estivo, richiede misure di sicurezza più rigorose per proteggere i dati aziendali. Operare da località di villeggiatura, magari su reti Wi-Fi non protette e talvolta con dispositivi personali può esporre le informazioni sensibili aziendali a gravi rischi.
In questo scenario, strumenti di protezione affidabili diventano fondamentali, e tra questi, le chiavette USB crittografate rappresentano una delle soluzioni più efficaci per garantire sicurezza, flessibilità e conformità. Se da un lato il lavoro ibrido ha ormai consolidato la sua presenza nel tessuto organizzativo poiché migliora la produttività, riduce i costi fissi e favorisce un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro, dall’altro questa modalità comporta anche una maggiore esposizione alle minacce informatiche.
Secondo il Rapporto Clusit 2025, il fattore umano rimane una delle principali cause degli incidenti informatici: nel 2024 il phishing e il social engineering hanno registrato un incremento in Italia del 35% rispetto all’anno precedente.
Le chiavette USB crittografate consentono di archiviare e trasportare dati in modo sicuro anche fuori dall’infrastruttura aziendale. La crittografia hardware integrata rende le informazioni illeggibili in caso di furto o smarrimento, a meno di possedere le corrette credenziali. Questi device, semplici ed intuitivi da utilizzare, consentono ai lavoratori in mobilità di rispettare le policy aziendali senza compromettere l’efficienza operativa.
Accanto alle USB crittografate, è indispensabile un sistema integrato di protezione. L’utilizzo di VPN (Virtual Private Network) permette di cifrare il traffico dati, proteggendo le connessioni su reti pubbliche o domestiche. L’adozione di antivirus aggiornati, firewall attivi e autenticazione a più fattori rafforza ulteriormente la sicurezza degli endpoint aziendali.
Un altro elemento chiave è l’implementazione di soluzioni Data Loss Prevention (DLP). Questi sistemi agiscono in modo proattivo, monitorando e bloccando trasferimenti non autorizzati di dati sensibili, sia all’interno dell’organizzazione sia verso l’esterno. Integrato con l’uso di dispositivi crittografati, il DLP rappresenta un secondo livello di protezione, assicurando che i dati non possano essere copiati o condivisi al di fuori dei canali approvati.
Anche la gestione dei backup riveste un ruolo strategico. L’adozione di soluzioni automatizzate, possibilmente in cloud e con cifratura end-to-end, consente di mantenere copie di sicurezza costantemente aggiornate e accessibili anche da remoto, garantendo la continuità operativa in caso di incidente. Tuttavia, nessuna tecnologia è efficace se non viene accompagnata da consapevolezza. È essenziale investire nella formazione continua dei dipendenti, aiutandoli a riconoscere comportamenti a rischio – come il phishing, l’uso di password deboli o il salvataggio di dati su dispositivi personali non protetti – e promuovendo prassi sicure come l’utilizzo esclusivo di chiavette USB crittografate per lo scambio di documenti aziendali.
In conclusione, lavorare in sicurezza anche nei mesi estivi richiede un approccio multilivello: strumenti tecnologici avanzati, protocolli di sicurezza aggiornati e consapevolezza. Le chiavette USB crittografate, abbinate a sistemi DLP, VPN, backup sicuri e formazione costante, rappresentano la base solida su cui costruire una strategia di protezione efficace per il lavoro da remoto. In un mondo sempre dinamico e interconnesso, la sicurezza dei dati non può essere considerata un’opzione, ma un investimento strategico per la resilienza e la protezione aziendale.