categoria: Il denaro non dorme mai
L’Europa svolta in Borsa: dall’auto a difesa, energia, banche


Commento di Gabriel Debach, Italian Market Analyst di eToro –
Il settore auto europeo retrocede dagli indici. Pirelli fuori dal FTSE MIB, Stellantis fuori dall’Euro Stoxx 50, Mercedes dallo Stoxx Europe 50. Tre esclusioni che raccontano la stessa storia: un comparto sotto pressione, tra dazi, domanda debole e governance fragile. In cambio, gli indici alzano il peso su banche, difesa, energia, biotech e gaming regolamentato.
Nell’Euro Stoxx 50 entrano tre nuovi nomi: Deutsche Bank (Germania, banca), Siemens Energy (Germania, rinnovabili) e Argenx (Belgio, biotech). Escono Nokia, Stellantis e Pernod Ricard. Sullo Stoxx Europe 50, due ingressi: BBVA (Spagna, banca) e Rheinmetall (Germania, difesa). Due uscite: BASF e Mercedes-Benz. È la radiografia di un’Europa che riorienta i flussi verso business con visibilità di cassa e crescita strutturale.
Non è un fulmine a ciel sereno
In Italia settembre segna il primo cambio del 2025 tra i titolari del FTSE MIB. Nei mesi scorsi circolavano già i nomi di Pirelli e Diasorin come possibili candidati all’uscita, alla fine la società di pneumatici cede il passo a Lottomatica. Non è un fulmine a ciel sereno. Dopo l’ultimo ribilanciamento di dicembre 2024 (che vide l’ingresso di Buzzi al posto di ERG), le riserve erano allora Banca Generali, BFF Bank e Brembo. A marzo 2025 ancora equilibrio, ovvero nessuna sostituzione, con Banca Generali, ERG, Anima e Maire ancora in lista. A giugno si inizia a scaldare Lottomatica, la quale entra per la prima volta tra le riserve, accanto a Banca Generali, Fincantieri e Maire. Il 3 settembre arriva la conferma: fuori Pirelli, dentro Lottomatica. Oggi le riserve sono Fincantieri, Banca Generali e Reply.

Titoli europei sopra i minimi nelle ultime 52 settimane. Fonte: eToro (clicca sul grafico per ingrandire)
Le liste non sono un dettaglio tecnico, ma un termometro del momentum. Lottomatica, con una capitalizzazione salita a 5,67 miliardi di euro (+76% da inizio anno, +2,44 miliardi) e ben 53 massimi storici toccati nel 2025, era pronta al salto. A livello europeo (qui presi in considerazione solamente i mercati di Italia, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Regno Unito e Svizzera) è la 40ª società sopra i 2 miliardi per rimbalzo dai minimi a 52 settimane (+103%). Davanti, tra le italiane, solo Fincantieri (3ª), Leonardo (15ª), Iveco (27ª), Banco BPM (34ª) e, da ieri, Telecom Italia (39ª). Risiko bancario, M&A, difesa e ora gaming: i magneti di questa fase sono chiari.
Il bilancio di Pirelli
Pirelli lascia il FTSE MIB dopo circa otto anni con un bilancio deludente. Entrata a fine 2017, l’ultimo massimo storico risale al 9 gennaio 2018. Oggi il titolo scambia sotto del 27% (-10% se consideriamo l’adj), dopo picchi a -60% durante la pandemia. L’azienda difende la strategia High Value, con margini al 16% confermati, ma ha rivisto al ribasso vendite e Net Cash Flow a causa dei dazi. Pirelli resta un’eccellenza industriale, ma in un settore maturo e penalizzato dalle incertezze. Solida, sì, ma con meno momentum.
Lottomatica, al contrario, incarna ciò che oggi compra il mercato. Nel primo semestre ha raccolto 21,8 miliardi di giocate, con ricavi a 1,13 miliardi ed EBITDA adj 422 milioni (margine 37,4%). Ha completato la migrazione di PWO, assicurato l’85% delle sinergie, già “messo in cassaforte” un 2% di quota online in vista delle nuove concessioni di novembre. A giugno la quota di mercato online ha raggiunto il 30,7%. Qui la regolazione non è un freno, ma un catalizzatore.
Segno di una tendenza: auto in discesa
Il cambio Pirelli-Lottomatica non è un episodio isolato: è il simbolo di un trend più ampio. Gli indici tagliano peso all’auto (ad oggi già sceso all’11,23% del FTSE MIB dal 15,16% di inizio anno) e lo spostano su business scalabili, con ricavi ricorrenti e cassa difendibile. Meno ciclicità, più visibilità. Pirelli tiene la rotta in un settore maturo, ma Lottomatica detta il ritmo con un modello ricorrente e regolato. Che gli italiani abbiano cambiato cavallo? Non più i cavalli sotto il cofano, ma le puntate sullo schermo.