categoria: Res Publica
Mps, i vantaggi fiscali e la responsabilità verso il Paese


Post di Simone Strocchi, Fondatore di Electa Ventures –
C’è un dato che rischia di passare in cavalleria nella partita MPS–Mediobanca: lo Stato, cioè i contribuenti italiani, ha speso per salvare Monte dei Paschi molto più del doppio della sua attuale capitalizzazione di Borsa. Un sacrificio enorme, a copertura di svalutazioni di attivi deteriorati che hanno determinato perdite fiscali trasformatesi nei cosiddetti “Deferred Tax Assets” (DTA – o imposte differite attive).
Oggi, paradossalmente, quei DTA diventano un vantaggio competitivo. Se MPS supererà il 51% di Mediobanca potrà attivarli trasformandoli in capitale vero e in utile netto. Sono miliardi che non nascono da una gestione brillante, ma da una storia di dissesti ripianata dal bilancio pubblico. La proiezione contabile di ciò che i cittadini hanno già pagato si trasforma così in beneficio per la banca determinata dal consolidato conseguente all’Opa.

Il logo del Monte dei Paschi di Siena – Foto d’archivio
Tecnicamente è corretto: la normativa lo prevede. Ma politicamente ed economicamente pone una questione di responsabilità. Perché, se un vantaggio competitivo discende dal sacrificio collettivo, allora ci si aspetta che non resti confinato al miglioramento degli indicatori patrimoniali o al Price/Earnings più brillante per gli azionisti. Deve tradursi in un impegno verso l’interesse generale.
La nuova banca che nascerà dall’operazione non potrà limitarsi a replicare pratiche di finanza estrattiva come erogare linee di acquisition financing a favore di fondi esteri che comprano società italiane a leva, agevolando il trasferimento di rendite superiori agli interessi e future fuori dal Paese. Dovrà, invece, assumere il ruolo di partner dello sviluppo industriale italiano: accompagnare la crescita delle imprese nazionali, sostenere governance radicate sul territorio, rafforzare filiere e contenuto occupazionale.
In altre parole: trasformare un vantaggio fiscale, frutto del sacrificio pubblico, in leva per la finanza abilitante. Non solo una rendita da distribuire, ma anche uno strumento per sostenere e generare valore economico diffuso.

Il logo all’interno del palazzo che ospita la sede di Mediobanca Premier in piazzetta Enrico Cuccia a Milano. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
È una questione di coerenza e di lungimiranza. Se i contribuenti hanno pagato ieri per evitare il collasso di MPS, e se oggi proprio quelle perdite diventano un asset competitivo, allora è legittimo aspettarsi che la banca risultante dall’Opa restituisca parte di quel beneficio al Paese. Non con slogan, ma con scelte concrete di credito e investimento che porti redditività a tutti gli stakeholders.
Non basta chiudere con successo un’operazione di mercato. Conta restituire al Paese ciò che i cittadini hanno già pagato ieri, dimostrando che la finanza può ancora essere abilitante per lo sviluppo di benessere e di sovranità economica, non solo strumento di mera estrazione di valore.