Cantieri, la criminalità hi-tech è un freno alla crescita italiana

scritto da il 11 Settembre 2025
Post di Laura Casparrini, Managing Director di BauWatch Italia
Mentre l’Italia punta a modernizzare le infrastrutture, accelerare la transizione energetica e rispondere all’emergenza abitativa, i cantieri diventano sempre più vulnerabili a furti e vandalismi. Un fenomeno che non è più soltanto un problema di sicurezza, ma un vero e proprio ostacolo alla crescita economica del Paese. I dati parlano chiaro: secondo le stime della European Rental Association (ERA), in Europa i furti nei cantieri causano danni per oltre 1,5 miliardi di euro ogni anno e un crimine su sei è orchestrato dalla criminalità organizzata.
In Italia, l’impatto è ancora più evidente: il 56% delle imprese ha subito furti ed il 45% atti di vandalismo, con il 73% delle aziende che descrive i ladri come veri professionisti. Inoltre, le regioni del Nord Italia sono quelle che hanno la percezione più elevata che la criminalità nei cantieri edili sia aumentata nell’ultimo anno. È quanto emerge dal “Crime Report 2025” di BauWatch, azienda leader nella videosorveglianza mobile, basato su un’indagine condotta su 3.900 imprese del settore edile in Europa, 500 delle quali italiane.

Criminalità edilizia sempre più high-tech: hacking dei sistemi di sicurezza e droni

La criminalità nel settore delle costruzioni sta diventando più sofisticata, con il 50% degli intervistati italiani che ha notato un aumento delle tattiche professionali come l’hacking dei sistemi di sicurezza, l’uso di droni e le truffe basate sull’AI. Le misure di sicurezza tradizionali sono ora considerate inadeguate, evidenziando la necessità di una pianificazione precoce della sicurezza, tecnologie di sorveglianza più intelligenti e una formazione mirata del personale.

Real Estate, pachi eolici e solari i settori più colpiti

Fra i settori più colpiti ci sono il Commercial Real Estate Managemente ed i parchi eolici e solari, con oltre il 70% che subisce almeno un furto all’anno. E sempre nel settore energetico, il 54% degli intervistati segnala furti, mentre il 46% ha subito atti di vandalismo. Non stupisce, quindi, che in risposta ad una criminalità sempre più sofisticata cresca la pianificazione preventiva della sicurezza, che vede il nostro Paese fra i mercati più lungimiranti d’Europa: il 66,4% delle imprese edili esprime l’intenzione strategica di includere i costi per la sicurezza nella definizione del budget e della gara d’appalto, con il 51% degli intervistati che considera la sicurezza dei cantieri una priorità assoluta.

Energie Rinnovabili: l’84% dei criminali sono professionisti

Il 54% degli intervistati del settore energetico segnala furti, mentre il 46% ha subito atti di vandalismo – spesso con ritardi nei tempi di consegna dei progetti. Per il 38%, un singolo incidente ha comportato l’interruzione dei lavori per tre o quattro settimane. La natura della minaccia è duplice: il 30% dei casi è legato a soggetti esterni, ma il 19% denuncia la complicità degli interni. A complicare la sfida, l’84% degli intervistati descrive i criminali come professionisti. In un settore in cui precisione e ritmo sono critici, tale criminalità aggiunge un livello di incertezza che richiede strategie di sicurezza più intelligenti e tecnologicamente avanzate.

Rame e piccoli attrezzi fra i beni più appetibili

In cima alla “classifica” dei beni più appetibili per i ladri c’è il rame (49%) –  che oggi supera il valore di 10 mila euro per tonnellata – con furti che hanno colpito più della metà degli intervistati, sia nelle aziende del Nord-Est che in quelle del Nord-Ovest, soprattutto nel settore immobiliare commerciale (57%), nell’edilizia residenziale e ristrutturazioni (51%), nell’edilizia commerciale (50%) e nell’energia (44%). Anche i piccoli attrezzi (49%) hanno un impatto significativo fra i furti alle aziende, seguiti dai cavi e tamburi per cavi (35%), carburante (23%), acciaio (14%), tubazioni e condotti (13%), effetti personali (13%), legname (7%).

Danni non solo materiali: ritardo nei progetti e perdita di posti di lavoro

Ma i danni non solo materiali: i furti nei cantieri rallentano i lavori, causano ritardi nei progetti infrastrutturali e compromettono settori chiave come energia, telecomunicazioni e trasporti. In molti casi atti criminali di questo tipo sono all’origine di danni reputazionali (15%) e ripercussioni occupazionali (12%) per le aziende.

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In aumento le tattiche professionali come l’hacking dei sistemi di sicurezza, l’uso di droni e le truffe basate sull’AI (designed by Freepik)

Per il 38% delle aziende, inoltre, un singolo incidente ha comportato l’interruzione del progetto per tre o quattro settimane, mentre il 19% ha perso più di un mese ed un ulteriore 22% afferma che gli incidenti hanno causato un superamento del budget previsto.

Più di 1 impresa su 5 contattata dai ricettatori

Il 21% delle imprese italiane è stato contattato dai ricettatori per acquistare i materiali rubati, segno di un mercato nero sempre più radicato, anche se fortunatamente solo una piccola parte (5%) ha ceduto alla tentazione.

Verso un nuovo paradigma di sicurezza

Oggi più che mai, proteggere i cantieri significa proteggere il futuro dell’Italia e l’incidenza di una criminalità in costante evoluzione richiede un nuovo paradigma di sicurezza. Le soluzioni di BauWatch vanno proprio in questa direzione: grazie al rilevamento del movimento e allo screening basato sull’intelligenza artificiale e all’attivazione dello speaker, queste soluzioni garantiscono una supervisione costante, anche quando il cantiere è vuoto. Le torri di videosorveglianza mobili, inoltre, forniscono un monitoraggio 24 ore su 24, 7 giorni su 7, rilevando le minacce in tempo reale e scoraggiando gli intrusi prima che causino danni. E grazie all’ausilio dell’AI, i falsi allarmi alle centrali operative dei cantieri vengono ridotti fino al 99,8%.