Bonifici, come funziona la doppia verifica che ferma le truffe

scritto da il 03 Ottobre 2025

Post di Liliana Fratini Passi, Direttore Generale CBI S.c.p.a. Società Benefit – 

Dal 9 ottobre, tutti i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) offriranno la possibilità di inviare bonifici istantanei in euro in pochi secondi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, sia a livello nazionale che transfrontaliero all’interno dell’UE. Il tutto senza costi aggiuntivi per i propri utenti rispetto ai bonifici ordinari. Lo dispone il Regolamento europeo sui pagamenti istantanei, che mira a rendere le transazioni sempre più veloci ed efficienti.

L’insidia dei bonifici istantanei e la doppia verifica 

La normativa, inoltre, prevede un rafforzamento delle misure di sicurezza nei pagamenti con l’introduzione obbligatoria da parte dei PSP di un servizio, denominato “Verification of Payee” (Verifica del Destinatario), che consente a chi esegue un bonifico, ordinario o istantaneo, di verificare gratuitamente, prima della sua esecuzione, la corretta corrispondenza tra il codice IBAN e il nome del beneficiario, sia esso una persona fisica che un’entità legale.

Secondo il Rapporto di Banca d’Italia sulle operazioni di pagamento fraudolente in Italia (secondo semestre 2024), il problema delle frodi riguarda oggi soprattutto i bonifici, e, in particolar modo, quelli istantanei, non revocabili da chi li esegue. Se, infatti, il tasso di frode sui bonifici ordinari resta contenuto (0,0015% in valore), quello sui bonifici istantanei è quasi quaranta volte superiore, pari allo 0,057% (più 90% su base annua).

La frode del falso fornitore

Il servizio di verifica del destinatario, oltre a ridurre gli errori accidentali nell’indirizzamento dei bonifici, rappresenta uno strumento indispensabile di contrasto alle frodi, sia per i singoli individui che per le imprese.

Verifica

Il tasso di frode sui bonifici istantanei è quasi quaranta volte superiore a quello sui bonifici ordinari (designed by Freepik)

Si pensi, ad esempio, ad una delle frodi più comuni perpetrate ai danni delle aziende, quella del “falso fornitore”: un malintenzionato si spaccia per un fornitore abituale di un’impresa e invia nuove coordinate bancarie per il pagamento di fatture dovute. Grazie al servizio VoP, in questo caso, l’evidenza della mancata corrispondenza tra il nome del vero fornitore e l’intestatario dell’IBAN fraudolento, fornita prima dell’esecuzione del bonifico, può consentire al pagatore di non cadere nell’inganno.

Manomissione dell’IBAN, come prevenirla

Stesso discorso vale in caso di manomissione delle coordinate IBAN del creditore: questa tipologia di frode viene attuata durante la trasmissione di una fattura o di un ordine di pagamento, quando l’IBAN legittimo viene alterato da un attaccante, spesso tramite malware o accesso non autorizzato alla casella e-mail, inducendo l’ignaro pagatore a effettuare la transazione verso l’IBAN modificato. L’avviso di mancata corrispondenza anche in questa circostanza, rappresenta un alert fondamentale per evitare la perdita di ingenti somme di denaro.

Verification of Payee, elemento chiave di sicurezza

La Verification of Payee, quindi, è molto più di un semplice requisito normativo. È un elemento chiave di sicurezza che consente di costruire un ecosistema di pagamenti sempre più affidabile, in cui la prevenzione delle frodi è integrata nel processo stesso. Una soluzione progettata per garantire semplicità e immediatezza, con un’interfaccia chiara per il consumatore che restituisce l’esito della verifica in pochi secondi, senza costi per l’utente.

Tutti i vantaggi per le aziende

In termini di benefici per le imprese, queste ultime potranno controllare in un’unica operazione diversi bonifici, ricevendo un esito puntuale per ciascuno. Le aziende avranno poi la libertà di sospendere temporaneamente il servizio per i pagamenti multipli e di riattivarlo in qualsiasi momento, a seconda delle esigenze. Un ulteriore vantaggio riguarda infine le realtà che operano con marchi o insegne diverse: la VoP, infatti, non si limiterà a verificare la sola ragione sociale, ma confronterà l’IBAN anche con tutte le denominazioni commerciali collegate alla stessa azienda.

In Italia i Prestatori di Servizi di Pagamento si sono fatti trovare pronti adottando come soluzione di Verification of Payee “CBI Name Check”, implementata da circa il 90% del mercato domestico (35 milioni di IBAN accessibili), oltre agli IBAN delle filiali estere dei gruppi bancari italiani.