Misako & Rosen, dall’arte una sfida ai canoni del mercato globale

scritto da il 28 Ottobre 2025

Post di Anna Kessler de Pretis, Founder di DB+K, galleria di arte contemporanea, e Art Advisor presso lo Studio Legale Solving

Si è appena conclusa Art Basel Paris, una delle piazze più prestigiose e competitive dell’arte contemporanea globale, che detta tendenze e sposta capitali. L’evento è il termometro di un mercato ossessionato dalle metriche della finanza tradizionale: crescita, scalabilità, metri quadri dei white cube nelle capitali del lusso. Eppure, tra i colossi del settore, una piccola galleria di Tokyo, Misako & Rosen, sta dimostrando che la vera strategia anti-ciclica risiede nell’abbracciare l’anti-scala e l’autenticità locale.

Il loro successo non è passato inosservato: Misako & Rosen ha partecipato all’esclusiva fiera pur operando da Otsuka, un quartiere popolare e fuori dalle rotte del lusso di Tokyo, incastonato tra kissaten e bancarelle di ramen. La loro storia è una lezione di efficienza strategica per ogni impresa che voglia distinguersi in un mercato saturo.

La decisione più audace della coppia Misako e Jeffrey Rosen è stata quella di rigettare la logica del level up immobiliare. Nel 2016, pur potendo espandersi in una nuova sede di proprietà, hanno scelto di contrarre lo spazio fisico.

Jeffrey Rosen ha riassunto il paradosso economico: “La vecchia aspettativa è che si cresca diventando più grandi. Ma il nostro spazio si è ridotto. È diventato più piccolo. Ma con i soffitti alti, le possibilità per quello che potevamo esporre si sono ampliate”.

Questa scelta si traduce in un modello di business economicamente intelligente e sostenibile:

  1. 1. Efficienza dei costi e umiltà: mantenere un footprint ridotto in una zona a minor costo immobiliare (Otsuka) riduce l’overhead operativo in modo significativo. I vincoli fisici dello spazio, come ad esempio un arco di cemento all’ingresso, non sono visti come limiti, ma come un richiamo alla “umiltà” e all’ingegno (ingenuity) necessario per far entrare opere d’arte di grandi dimensioni.
  2. 2. Massimizzazione del valore verticale: l’investimento non è stato in metri quadri, ma in qualità strutturale (soffitti alti), massimizzando il potenziale espositivo (e quindi il valore percepito delle opere) in uno spazio compatto. Si investe sulla qualità dell’esperienza e non sulla quantità di spazio.

In un mercato che premia l’opulenza, Misako & Rosen ha costruito un vantaggio competitivo sulla sua autenticità non elitista (“non vogliamo uno spazio che si proclami chiesa, santo o puro,” dice Jeffrey Rosen), un brand che risuona in una generazione di collezionisti stanchi della freddezza delle white cube asettiche.

Il vero colpo di genio finanziario e strategico si manifesta nell’approccio alle fiere internazionali, noto per i suoi costi esorbitanti e la feroce competizione.

Per Art Basel Paris, Misako & Rosen ha adottato un modello di co-opetition (collaborazione-competizione) senza precedenti:

  • – Booth in Joint Venture (50/50): Hanno condiviso uno stand, le spese e le vendite (50/50) con la galleria LambdaLambdaLambda del Kosovo.
  • – Mitigazione del Rischio: Questo modello dimezza il capitale di rischio necessario per partecipare a un evento di caratura mondiale come Art Basel.
  • -Espansione del Network: Crea una rete globale basata sulla fiducia e sul rapporto (derivato da precedenti collaborazioni), ampliando il bacino di artisti e collezionisti senza la necessità di aprire costose succursali.

È la dimostrazione che nel global art market moderno, la partnership strategica e la mutualizzazione del rischio offrono un ritorno sull’investimento più sostenibile rispetto all’espansione aggressiva in solitaria.

La strategia di Misako & Rosen si riflette anche nella loro curatela, che è un vero e proprio arbitraggio culturale. Anziché inseguire gli artisti più hot e speculativi del momento, si concentrano su:

  • – Talenti sottovalutati/riemersi: la ripresentazione di opere di Hisachika Takahashi (scomparso a 85 anni, a lungo assistente di Robert Rauschenberg) è un esempio lampante. Riscoprire e valorizzare una legacy dimenticata si traduce in potenziale valore aggiunto per i collezionisti.
  • – Rigorosità concettuale: artisti come Naotaka Hiro o Yuki Okumura offrono un valore intellettuale che trascende la mera transazione commerciale.

In conclusione, la filosofia della galleria – “Art is not a competition” – non è una frase romantica, ma la base di una solida strategia aziendale. In un mercato saturo, Misako & Rosen ha trovato la sua nicchia non competendo sul volume o sul lusso, ma sulla profondità e sulla connessione (con la comunità locale e con i partner internazionali). Una lezione di economia comportamentale per l’intero ecosistema finanziario: a volte, l’unica via per crescere è rifiutare le regole della crescita stessa.