Medicina generale, più tempo alla cura con l’intelligenza artificiale?

scritto da il 16 Maggio 2025

Post di Stefano Casagrande, co-CEO & Founder di Elty – 

Il 19 maggio, ogni anno, si celebra la Giornata Mondiale del Medico di Medicina Generale (MMG), una ricorrenza che invita a riconoscere il ruolo cruciale che questi professionisti svolgono quotidianamente nel garantire l’accesso alle cure e la continuità assistenziale. In Italia, i MMG rappresentano la porta d’ingresso al Servizio Sanitario Nazionale: ascoltano, accompagnano, prevengono e curano, offrendo un’assistenza continua, personalizzata e vicina alle persone. Un ruolo insostituibile, oggi più che mai.

Carenze strutturali e carico amministrativo: un sistema sotto pressione

Secondo i dati Sisac aggiornati al 1° gennaio 2024, e secondo le stime della Fondazione Gimbe (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze), in Italia mancano oltre 5.500 medici di medicina generale, distribuiti su 17 Regioni e Province autonome. Le situazioni più critiche si concentrano nelle grandi Regioni – Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Campania, Piemonte e Toscana – dove la pressione sulle cure primarie rischia di compromettere l’efficacia dell’intero Servizio Sanitario Nazionale.

Ma non si tratta solo di numeri. Ogni MMG gestisce in media oltre 1.500 pazienti e si confronta quotidianamente con carichi di lavoro in costante aumento, adempimenti burocratici opprimenti e una digitalizzazione spesso frammentata. Questo si traduce in liste d’attesa sempre più lunghe, difficoltà nell’accesso alle cure e un inevitabile aumento dello stress e del rischio burnout tra i professionisti sanitari. A tutto ciò si somma un carico burocratico crescente, fatto di adempimenti amministrativi, gestione di certificati, esenzioni, piani terapeutici, compilazione di piattaforme digitali e risposte a richieste delle ASL e dei cittadini. Secondo recenti indagini di categoria, oltre il 30% del tempo lavorativo dei medici di base viene assorbito da attività non cliniche [1], riducendo lo spazio da dedicare alla relazione medico-paziente, all’ascolto e alla prevenzione.

L’AI in ambulatorio: i vantaggi per la medicina generale

In questo scenario complesso, segnato da carenze di personale, carico amministrativo e crescente domanda di cura, l’Intelligenza Artificiale è un cambio di paradigma importante. Non una tecnologia fredda e impersonale, ma una risorsa strategica e abilitante in grado di supportare il lavoro quotidiano dei medici, migliorare l’efficienza, restituire tempo prezioso alla relazione con il paziente e potenziare la medicina generale nel suo ruolo cruciale all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.

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Secondo la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale, l’AI può favorire una transizione verso modelli di assistenza più proattivi, personalizzati e predittivi, dove la prevenzione e il monitoraggio precoce assumono un ruolo centrale (Designed by Freepik)

L’AI può alleggerire significativamente il carico gestionale dei medici di medicina generale, contribuendo a snellire la burocrazia, facilitare la diagnosi, migliorare il monitoraggio dei pazienti cronici e personalizzare gli interventi terapeutici. Non si tratta solo di una nuova tecnologia, ma di un cambiamento di paradigma che può cambiare radicalmente il modo in cui si concepisce, si organizza e si pratica l’assistenza primaria ma deve essere colta con responsabilità.

Transizione verso nuovi modelli di assistenza

Anche la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale (SIMG) ha recentemente evidenziato, in un Documento di Posizione [2], come l’AI rappresenti una leva strategica senza precedenti per migliorare e rafforzare l’efficacia e la sostenibilità dell’assistenza primaria, rafforzando la sostenibilità del sistema sanitario e supportando i medici di medicina generale nella gestione del carico di lavoro. Secondo la SIMG, l’AI può favorire una transizione verso

Secondo la SIMG, l’AI può favorire una transizione verso modelli di assistenza più proattivi, personalizzati e predittivi, dove la prevenzione e il monitoraggio precoce assumono un ruolo centrale. In questo contesto, l’AI diventa uno strumento chiave per valorizzare la dimensione territoriale della sanità, restituendo al medico di famiglia un ruolo centrale nella presa in carico e nella continuità assistenziale.

Tuttavia, il successo di questa transizione richiede un approccio attento, multidisciplinare e rigoroso capace di coniugare innovazione con attenzione e rigore: etica e centralità del paziente devono restare i pilastri di ogni novità tecnologica in ambito sanitario.

Quali principi e quale coinvolgimento per i medici

L’uso dell’AI nella medicina generale deve essere guidato da principi chiari: centralità del paziente, rispetto della privacy, trasparenza degli algoritmi, non discriminazione, responsabilità professionale. Solo così si può evitare che la tecnologia diventi un fine anziché un mezzo, o che amplifichi diseguaglianze già esistenti.

È altrettanto fondamentale che i medici siano coinvolti attivamente nella progettazione e nella valutazione delle soluzioni basate su AI, affinché questi strumenti rispondano realmente ai bisogni della pratica clinica quotidiana e non si traducano in ulteriori carichi cognitivi o burocratici. I dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano (2023) confermano che il 42% dei medici di medicina generale ritiene l’intelligenza artificiale “una risorsa utile ma ancora poco integrata nella pratica clinica”. Solo il 15% dichiara di aver avuto esperienze dirette con strumenti basati su AI, e l’80% esprime il bisogno di formazione specifica e linee guida pratiche per il loro utilizzo sicuro.

Medicina generale verso un nuovo equilibrio

L’adozione dell’AI non sostituisce il medico di medicina generale, né intende farlo. Al contrario, ne potenzia le capacità, liberandolo da mansioni ripetitive e permettendogli di concentrarsi sulla relazione con il paziente. In un momento storico in cui la carenza di MMG è una realtà preoccupante – il Rapporto Agenas stima che nel 2025 mancheranno 3.632 medici di medicina generale in Italia – è fondamentale adottare soluzioni in grado di coniugare efficienza, sostenibilità e visione.

In occasione della Giornata Mondiale del Medico di Medicina Generale, è essenziale riconoscere il valore insostituibile di questi professionisti e fornire loro gli strumenti necessari per affrontare le sfide del presente e del futuro. L’Intelligenza Artificiale, se utilizzata in modo etico e responsabile, può diventare l’alleato invisibile che consente ai MMG di dedicarsi maggiormente a fare ciò che conta davvero: prendersi cura delle persone.

NOTE

[1] Un’indagine del 2022 condotta dalla FIMMG (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) ha evidenziato che tra il 30% e il 40% del tempo settimanale di lavoro di un MMG è impiegato per adempimenti burocratici e attività amministrative

[2] Documento di Posizione sull’Intelligenza Artificiale nella Medicina Generale (2023)