categoria: Distruzione creativa
ChatGPT e le altre AI ti rubano il lavoro? Difenditi con le soft skill


Post di Alberto Ronco, ceo di Trainect –
Un nuovo report pubblicato da Adzuna, motore di ricerca per offerte di lavoro in UK, fotografa una situazione allarmante per i neolaureati: negli ultimi mesi, le opportunità lavorative per chi entra oggi nel mondo del lavoro sono crollate del 32% su base generale e addirittura del 50% nelle Big Tech.
Secondo lo studio, la causa principale è da ricercarsi nell’adozione massiccia di tecnologie di automazione e intelligenza artificiale, come ChatGPT, che hanno reso sempre più superflue molte posizioni entry-level. Il rischio concreto è quello di lasciare senza sbocchi un’intera generazione di giovani professionisti, proprio nel momento in cui dovrebbero iniziare a costruire la propria carriera.
Ma non è tutto, cresce sempre di più la necessità di avere competenze tecniche legate all’intelligenza artificiale: un report di DataMasters ha evidenziato su un’analisi di oltre 18mila annunci di lavoro su Linkedin nel primo trimestre del 2025, che il 15% richiede competenze tecniche specifiche sull’AI, segno che ormai saranno sempre di più competenze necessarie per essere competitivi nel mondo del lavoro.

L’adozione massiccia di tecnologie di automazione e intelligenza artificiale ha reso sempre più superflue molte posizioni entry-level (designed byFreepik)
La risposta all’intelligenza artificiale? Le soft skills
Il report di Luglio di McKinsey che monitora l’andamento dei trend del settore HR ha segnalato che il 44% dei dipendenti intervistati non ha fatto attività di formazione nell’ultimo anno, segno che ancora non è percepita l’urgenza di adattarsi al nuovo mercato che stiamo vivendo.
In questo scenario chi deve iniziare la sua carriera professionale o chi invece vuole cambiare lavoro o semplicemente scalare la propria professionalità, deve continuare a formarsi e potenziare quelle che sono le soft skills richieste oggi dal mercato. Tra quelle più richieste possiamo evidenziarne sette:
1. Imprenditorialità interna (Intrapreneurship): questa soft skill riguarda l’agire come imprenditori all’interno dell’azienda, lavorando per obiettivi e risultati, con spirito di iniziativa, valutando l’impatto, le opportunità e proponendo soluzioni.
2. Antifragilità: se prima si parlava di resilienza ora si parla di antifragilità ovvero non solo resistere, ma evolversi nel cambiamento. Questa soft skill aiuta a trasformare imprevisti in miglioramento continuo, ad affrontare l’incertezza come occasione di crescita.
3. Curiosità attiva: formarsi costantemente, anche fuori dal proprio ruolo, chiedendo, esplorando e apprendendo da colleghi e contesti diversi. L’obiettivo è mantenere una mentalità da eterno apprendista.
4. Cultura della cura: bisogna dare priorità al proprio benessere fisico e mentale, agendo con consapevolezza dei propri limiti e capacità in un contesto di burnout crescente.
5. Networking e formazione: partecipare a eventi e vivere esperienze che arricchiscono. Acquisire skill trasversali e stimoli da ambienti nuovi e uscire dalla comfort zone per evolvere.
6. Collaborazione umana e robotica: avere la capacità di lavorare in team in modo efficace ed empatico, collaborando con strumenti di AI e robotica. L’obiettivo è sviluppare intelligenza relazionale e digitale in modo più strutturato.
7. Ottimismo e proattività: affrontare le sfide con entusiasmo e spirito costruttivo, diventando motori del cambiamento e non semplici spettatori.