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Euro digitale: ecco tutti i vantaggi, inclusa la libertà dal POS


Post di Roberto Liscia, Presidente di Netcomm* –
L’euro digitale rappresenta una straordinaria opportunità per costruire un’infrastruttura aperta, moderna e inclusiva per i pagamenti in Europa. Per trasformare questa innovazione in un successo, è necessario affrontare alcune sfide fondamentali, ponendosi come obiettivo che nessun attore economico venga penalizzato e che tutti possano beneficiare di un sistema equo, efficiente e orientato al futuro.
L’euro digitale dovrebbe innanzitutto essere concepito come un’infrastruttura pubblica paragonabile a una rete ferroviaria, ma declinata in ambito finanziario, accessibile a tutti e progettata per favorire e abilitare l’innovazione. Si tratta quindi di creare un sistema che offra sicurezza, efficienza e un livello di accettazione comune in tutta l’Eurozona. Questo “binario digitale” paneuropeo dovrebbe essere accessibile a tutti i prestatori di servizi di pagamento (PSP), banche e fintech, per consentire loro di sviluppare nuove soluzioni e servizi senza dover affrontare le complessità tecniche e i costi legati all’attuale frammentazione dei sistemi di pagamento nazionali.
Un costo equo e trasparente per i merchant
L’euro digitale nasce come progetto promosso e sostenuto a livello europeo, analogamente all’euro cartaceo: si tratta quindi di una risorsa strategica dell’Unione, una sorta di “banconota digitale” della BCE pensata per offrire un servizio pubblico e collettivo. Uno degli aspetti più determinanti, ma allo stesso tempo critici, consiste infatti nel garantire che l’euro digitale non si trasformi in un onere aggiuntivo per i merchant, ma piuttosto che rappresenti uno strumento per ridurre i costi e migliorare l’efficienza operativa.
Oggi i commercianti sono spesso penalizzati da commissioni elevate sui pagamenti elettronici nonché da costi sommersi e condizioni contrattuali imposte dai grandi operatori. Con l’euro digitale è quindi fondamentale stabilire un principio chiaro: è necessario che i costi per i merchant siano legati unicamente alla transazione e non al valore del pagamento.
L’euro digitale, in qualità di strumento accessibile con costi di base azzerati o minimizzati, lascia alle banche e ai PSP il compito di sviluppare nuovi modelli di revenue basati su servizi a valore aggiunto. Questo approccio consentirebbe di eliminare inefficienze e garantire che i benefici economici si riflettano sui consumatori finali, ad esempio sotto forma di prezzi più bassi. In questo modo, la valuta digitale manterrebbe le stesse caratteristiche del contante nei suoi servizi essenziali: tra questi, la gratuità e l’assenza di oneri per l’accettazione da parte dei merchant devono essere principi cardine.

Banconota da 100 euro. A quando la versione digitale? (designed by Freepik)
Resilienza e accessibilità offline
Un ulteriore punto cruciale riguarda la funzionalità offline dell’euro digitale. Per proporsi come una soluzione realmente universale, inclusiva e resiliente, è indispensabile che questa valuta possa essere utilizzata anche in assenza di connessione di rete, proprio come il contante. Tale capacità dovrebbe costituire una componente nativa del sistema, non rinviata a fasi successive né considerata opzionale. Eventi recenti, come i blocchi dei POS in Spagna, hanno evidenziato quanto sia vulnerabile l’attuale sistema dei pagamenti digitali in caso di interruzione della connettività: è quindi essenziale che l’euro digitale assicuri la possibilità di pagare in ogni circostanza. Tale funzionalità dovrà essere implementata in modo semplice e intuitivo, senza richiedere wallet separati per l’online e l’offline, per non complicare l’esperienza degli utenti e dei merchant.
È inoltre determinante garantire agli utenti la possibilità di scegliere tra più wallet offerti da provider differenti, senza doversi necessariamente limitare a una soluzione centralizzata offerta dalla BCE. Questa apertura favorirà la concorrenza e stimolerà l’innovazione, permettendo a banche e altri operatori di sviluppare soluzioni su misura per diverse categorie di utenti. Un cittadino potrebbe, ad esempio, utilizzare un wallet integrato in un’app di e-commerce, mentre un merchant potrebbe beneficiare di strumenti avanzati per la gestione della liquidità e della contabilità.
L’euro digitale come strumento per un sistema equo e competitivo
L’introduzione dell’euro digitale offre anche l’opportunità di riequilibrare il mercato dei pagamenti, oggi dominato da pochi grandi operatori globali. Una piattaforma pubblica paneuropea, gestita dalla BCE, garantirebbe una maggiore equità e concorrenza, permettendo a nuovi attori di entrare nel mercato e offrendo agli utenti una gamma più ampia di opzioni.
Questa iniziativa si inserisce in una visione più ampia di autonomia strategica: l’euro digitale non rappresenta soltanto un’evoluzione tecnica dei mezzi di pagamento, ma anche uno strumento per rafforzare il ruolo dell’Europa nel contesto globale, rafforzandone la sovranità tecnologica e monetaria, riducendo la dipendenza da sistemi di pagamento extra-europei e aumentando la resilienza del suo sistema finanziario.
*Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, è l’associazione di riferimento del settore e-commerce in Italia e uno stakeholder chiave nel dialogo sull’evoluzione regolamentare del mercato digitale a livello nazionale ed europeo.