L’Europa svolta in Borsa: dall’auto a difesa, energia, banche

scritto da il 05 Settembre 2025

Commento di Gabriel Debach, Italian Market Analyst di eToro

Il settore auto europeo retrocede dagli indici. Pirelli fuori dal FTSE MIB, Stellantis fuori dall’Euro Stoxx 50, Mercedes dallo Stoxx Europe 50. Tre esclusioni che raccontano la stessa storia: un comparto sotto pressione, tra dazi, domanda debole e governance fragile. In cambio, gli indici alzano il peso su banche, difesa, energia, biotech e gaming regolamentato.

Nell’Euro Stoxx 50 entrano tre nuovi nomi: Deutsche Bank (Germania, banca), Siemens Energy (Germania, rinnovabili) e Argenx (Belgio, biotech). Escono Nokia, Stellantis e Pernod Ricard. Sullo Stoxx Europe 50, due ingressi: BBVA (Spagna, banca) e Rheinmetall (Germania, difesa). Due uscite: BASF e Mercedes-Benz. È la radiografia di un’Europa che riorienta i flussi verso business con visibilità di cassa e crescita strutturale.

Non è un fulmine a ciel sereno

In Italia settembre segna il primo cambio del 2025 tra i titolari del FTSE MIB. Nei mesi scorsi circolavano già i nomi di Pirelli e Diasorin come possibili candidati all’uscita, alla fine la società di pneumatici cede il passo a Lottomatica. Non è un fulmine a ciel sereno. Dopo l’ultimo ribilanciamento di dicembre 2024 (che vide l’ingresso di Buzzi al posto di ERG), le riserve erano allora Banca Generali, BFF Bank e Brembo. A marzo 2025 ancora equilibrio, ovvero nessuna sostituzione, con Banca Generali, ERG, Anima e Maire ancora in lista. A giugno si inizia a scaldare Lottomatica, la quale entra per la prima volta tra le riserve, accanto a Banca Generali, Fincantieri e Maire. Il 3 settembre arriva la conferma: fuori Pirelli, dentro Lottomatica. Oggi le riserve sono Fincantieri, Banca Generali e Reply.

Titoli europei sopra i minimi nelle ultime 52 settimane. Fonte: eToro (clicca sul grafico per ingrandire)

Le liste non sono un dettaglio tecnico, ma un termometro del momentum. Lottomatica, con una capitalizzazione salita a 5,67 miliardi di euro (+76% da inizio anno, +2,44 miliardi) e ben 53 massimi storici toccati nel 2025, era pronta al salto. A livello europeo (qui presi in considerazione solamente i mercati di Italia, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Regno Unito e Svizzera) è la 40ª società sopra i 2 miliardi per rimbalzo dai minimi a 52 settimane (+103%). Davanti, tra le italiane, solo Fincantieri (3ª), Leonardo (15ª), Iveco (27ª), Banco BPM (34ª) e, da ieri, Telecom Italia (39ª). Risiko bancario, M&A, difesa e ora gaming: i magneti di questa fase sono chiari.

Il bilancio di Pirelli

Pirelli lascia il FTSE MIB dopo circa otto anni con un bilancio deludente. Entrata a fine 2017, l’ultimo massimo storico risale al 9 gennaio 2018. Oggi il titolo scambia sotto del 27% (-10% se consideriamo l’adj), dopo picchi a -60% durante la pandemia. L’azienda difende la strategia High Value, con margini al 16% confermati, ma ha rivisto al ribasso vendite e Net Cash Flow a causa dei dazi. Pirelli resta un’eccellenza industriale, ma in un settore maturo e penalizzato dalle incertezze. Solida, sì, ma con meno momentum.

Lottomatica, al contrario, incarna ciò che oggi compra il mercato. Nel primo semestre ha raccolto 21,8 miliardi di giocate, con ricavi a 1,13 miliardi ed EBITDA adj 422 milioni (margine 37,4%). Ha completato la migrazione di PWO, assicurato l’85% delle sinergie, già “messo in cassaforte” un 2% di quota online in vista delle nuove concessioni di novembre. A giugno la quota di mercato online ha raggiunto il 30,7%. Qui la regolazione non è un freno, ma un catalizzatore.

Segno di una tendenza: auto in discesa

Il cambio Pirelli-Lottomatica non è un episodio isolato: è il simbolo di un trend più ampio. Gli indici tagliano peso all’auto (ad oggi già sceso all’11,23% del FTSE MIB dal 15,16% di inizio anno) e lo spostano su business scalabili, con ricavi ricorrenti e cassa difendibile. Meno ciclicità, più visibilità. Pirelli tiene la rotta in un settore maturo, ma Lottomatica detta il ritmo con un modello ricorrente e regolato. Che gli italiani abbiano cambiato cavallo? Non più i cavalli sotto il cofano, ma le puntate sullo schermo.