L’imprenditoria? Si può insegnare anche ai bambini: noi l’abbiamo fatto. E…

scritto da il 15 Giugno 2018

Questo post è stato scritto in collaborazione con Andrea Porcu, direttore generale di Talent Garden Campus –

I ragazzi passano attraverso tre contesti formativi prima di arrivare al mondo del lavoro: famiglia, scuola e università (solo il 30% dei ragazzi oggi si laurea). Tutti e tre tendono ad essere contesti nei quali “essere adeguati” significa seguire regole e obiettivi dettati da altri, a cui sottostare. Il tutto avviene in una cultura in cui l’imprenditorialità non viene valorizzata quasi mai e l’errore è un evento negativo. L’imprenditorialità è un’abilità che avrà sempre più il ruolo che l’alfabetizzazione ha avuto nel passato. In Italia, però, nell’immaginario collettivo gli imprenditori sono visti più come dei furbi che dei creatori di valore per la comunità.

Partendo da questi presupposti, tra aprile e giugno 2018 io e un altro imprenditore appassionato, Andrea Porcu, abbiamo realizzato, a Cernusco sul Naviglio, nell’hinterland di Milano, un corso di imprenditorialità per ragazzi, che abbiamo chiamato “1mpresa”.

1mpresa è un corso “esperienziale” per imprenditori con una particolarità: si rivolge in modo esclusivo a ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 15 anni. Non esiste nessun prerequisito se non la voglia di mettersi in gioco, partecipando attivamente con domande, portando le proprie idee e attitudini, operando come individui e come team in modo autentico senza pre-concetti ma testando sul campo le proposte fatte dai docenti.

I ragazzi hanno partecipato con passione a tutti e 10 gli incontri nonostante avvenissero quasi tutti nei lunedì tardo pomeriggio sera. Le famiglie hanno poi riferito una crescita dei loro figli in termini di consapevolezza, voglia di mettersi in gioco, visione economica sana del mondo.

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Le motivazioni che hanno portato alla creazione del format sono tutte legate a un’esigenza e a una convinzione: l’esigenza è aumentare la densità di imprenditorialità in Italia come fattore critico di successo per il nostro Paese, partendo dai giovani adolescenti e preadolescenti. La convinzione è che questi ragazzi, se trattati da adulti e raggiunti con metodi adeguati, abbiano tutti gli strumenti e le potenzialità per comprendere e fare proprie le dinamiche del fare impresa.

In generale negli obiettivi del corso vi era l’idea di:

– comprendere nel concreto cosa è l’imprenditorialità, stimolando la curiosità sui processi creativi, etici e tecnici del fare impresa;

– intuire in modo strutturato il senso economico di ciò che ci circonda;

– imparare a sviluppare un’idea concreta, affrontando le complessità, ma ragionando in modo semplice;

– imparare a lavorare in un team che ha un obiettivo comune sfruttando le specificità migliori di ogni persona;

– imparare a cercare risorse e a utilizzare strumenti;

– imparare a presentare agli altri in modo efficace le proprie idee e a tradurle in un
business plan semplificato;

– imparare a dare ai soldi il ruolo che meritano: un mezzo per cambiare il mondo;

– adottare l’onestà e l’etica come prima base “conveniente” del proprio lavoro;

– adottare lo sviluppo delle competenze come seconda base necessaria del proprio lavoro.

Per fare questo abbiamo affrontato macrotemi come:

le persone

il mercato

l’etica

la finanza

gli strumenti

I ragazzi si sono poi divisi in gruppi imprenditoriali e hanno portato a termine la realizzazione di un’idea imprenditoriale, attraverso gli step del chi fa cosa, quando, dove, quanto costa e quanto ci guadagno.

Il tutto senza slide, tutto su base esperienziale, facendo emergere i concetti dai ragazzi e non “imponendoli”, ragionando sulle implicazioni etiche dei comportamenti ma sempre senza sconfinare in moralismi o verità preconfezionate.

Ogni incontro è stato poi arricchito con la presenza di un imprenditore o imprenditrice che ha raccontato in 30 minuti la propria storia, le proprie motivazioni autentiche sul fare impresa rispondendo alle domande dirette dei ragazzi.

L’esperienza ha avuto un tale successo che siamo convinti che debba diventare un format capace di essere replicato in tutto il Paese e per questo lavoreremo nei prossimi mesi.

Quale ruolo hanno gli imprenditori? Secondo noi creare valore con la propria creatività, flessibilità, il proprio coraggio e il proprio impegno alla crescita e adattività del Paese.

Il nostro sogno è far crescere il modello per “imitazioni”, su migliaia di ragazzi nel territorio nazionale. Un’Italia più imprenditoriale è un’Italia migliore e per questo vale la pena lavorarci.

Twitter @lforesti