L’europeismo di Tsipras è fuori dalla realtà? (di @DDeliolanes)

scritto da il 28 Maggio 2015

Econopoly riceve e volentieri pubblica un contributo di Dimitri Deliolanes, corrispondente della radio-tv greca ERT –

Lo hanno confessato in coro durante la recente riunione del Comitato Centrale di Syriza: le trattative con le istituzioni UE sono molto più difficili del previsto. Prima delle elezioni, senza alcuna esperienza di governo, sembrava tutto sommato facile: si va là, si spiega loro che la ricetta non funziona e li si convince a cambiare. In fondo, è proprio quello che ha fatto Yanis Varoufakis nelle prime riunioni dell’Eurogruppo, entusiasmando i greci ma facendo imbufalire gli europei.

Ora è arrivato il momento della verità. Il 5 giugno bisogna cominciare a pagare cifre enormi, quasi 17 miliardi fino agli inizi agosto. I soldi non ci sono e i creditori non sembrano per niente disposti a sborsarli. Di quanto si tratta? Per l’Unione Europea è l’ultima tranche di 7,2 miliardi del prestito del 2012. Per il FMI la somma è più consistente, 19 miliardi da versare fino ad aprile 2016.

Il motivo del contrasto è strategico. Schaeuble vorrebbe continuare con il vecchio programma, come se non ci fosse un nuovo governo. Atene, da parte sua, sa che accettare qualsiasi misura di austerità equivale a suicidio politico. Posizioni opposte. È stato un errore insistere nel negoziato fin dall’inizio? Il mandato dei greci a Tsipras, di uscire dall’austerità rimanendo nell’eurozona, non è nei fatti realizzabile?

Questi sono gli interrogativi che si fanno i ministri, gli elettori di Syriza e tutti i greci. Chi si arrovella di più però è lo stesso Tsipras. Il suo ostentato ottimismo non è di maniera. Chi lo conosce bene sa che il premier greco è profondamente europeista e non può ammettere facilmente che la sua idea di Europa sia oramai fuori dalla realtà. La stragrande maggioranza dei greci vuole rimanere nell’eurozona. Ma una maggioranza ancora più consistente vuole farla finita con l’austerità.

Di fronte a uno scenario del genere, la leadership politica greca non può fare molto. L’unica strada è quella di negoziare fino all’ultimo secondo. Tentando magari di trovare una mediazione sulla lotta all’evasione fiscale, sulle imposte ai consumi di lusso e sulle pensioni anticipate. E se alla fine sarà rottura, affrontarla a viso aperto,con la coscienza che si è fatto di tutto per evitarla.

 

Twitter @DDeliolanes