John Bogle e l’Index Fund: la rivoluzione del mondo degli investimenti

scritto da il 22 Luglio 2019

“Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi”. Albert Einstein

John Clifton Bogle, soprannominato “Jack”, capì l’essenza della massima di Einstein molto presto nella sua vita; già ai tempi dell’Università di Princeton, dove studiava economia. Nella sua tesi di laurea , “The Economic Role of the Investment Company”, Jack descriveva come i fondi comuni amministrati da gestori finanziari non potevano, nella maggior parte dei casi, battere il ritorno medio del mercato. Riteneva che questi fondi andassero gestiti in un modo più efficiente, più onesto e soprattutto più economico nei riguardi del risparmiatore. Da tale riflessione iniziò un’avventura che sarebbe durata una vita. Un’avventura che l’avrebbe portato a diventare il paladino dei risparmiatori. Jack era un uomo vero, onesto, al servizio della gente.

In prima persona sperimentò le conseguenze di una recessione. Nato nel 1929 durante la Great Depression americana, la sua famiglia, benestante, perse tutto, persino la casa. Ma Jack era nato per fare l’investitore, la finanza era la sua vocazione, faceva parte del suo DNA. Dopo essersi laureato, atterrò a Wall Street, più precisamente al Wellington Fund. Nel 1970 ne divenne il presidente, ma durò poco, fu licenziato in tronco per un’acquisizione andata male.

Tutto succede per un motivo, e quella per Jack, e per tutti noi risparmiatori, fu la cosa migliore che sia mai potuta accadere. Perché da quel momento in poi, Jack, morto lo scorso gennaio, è stato per la finanza quello che Jeff Bezos è stato per il retail: the “original disruptor”.

Nel 1974, ispirato dalla vittoria del generale Nelson contro Napoleone nella battaglia del Nilo, Jack fondò the Vanguard Company (nome della nave madre della flotta del generale Nelson). Nasceva il primo Index Fund o meglio il “First Index Investment Trust”, oggi conosciuto come Vanguard 500 Index Fund. Era l’inizio della rivoluzione. Con il primo Index Fund nasceva la strategia d’investimento passiva: investire nel ritorno del mercato in modo semplice ed economico.

Che cos’è un Index Fund, un fondo d’investimento indicizzato?

Un Index Fund è un gruppo di investimenti che segue l’andamento di un mercato, di un settore specifico o di un gruppo di aziende. Facciamo qualche esempio:

– Vanguard 500 Index Fund segue l’andamento dello Standard & Poor’s 500, o meglio le 500 aziende più grandi (per capitalizzazione) degli Stati Uniti. La Apple ne fa parte.

– Fidelity NASDAQ Composite Index Fund segue l’indice NASDAQ, composto da aziende specializzate nel settore tecnologico americano. Microsoft ne fa parte.

– iShare FTSE MIB segue l’andamento della borsa di Milano. Fiat e Ferrari sono quotate lì (è un ETF, non un Index Fund, ci sono delle variazioni)

In pratica l’indice ci consente di prendere posizione in ogni azienda che ne fa parte, rispecchiando il ritorno totale dell’indice. Per essere pratici, nel grafico abbiamo l’andamento della S&P500 (in bianco) e di cinque aziende che ne fanno parte: Apple, Walt Disney, Exxon Mobil, Citigroup e Fedex. Come vedete le cinque aziende hanno ritorni completamente diversi rispetto all’indice della S&P500. Grazie a Jack, riusciamo a prendere posizione in 500 aziende americane diminuendo il nostro rischio rispetto ad un portafoglio di solo 5 aziende.

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Strategia Passiva vs Strategia Attiva

Cosa fa il gestore rispetto all’investitore passivo?

Come esempio di gestore prendiamo Warren Buffett. Ogni anno l’Oracolo di Omaha gestisce (strategia attiva) un portafoglio di aziende. Ad oggi, Berkshire Hathaway (la holding di Buffett) investe in 48 aziende tra le quali Coca Cola, Apple, MasterCard e così via. In base alla performance di ogni suo investimento, decide se mantenere o vendere le posizioni (e quindi gestirle). Come ogni gestore, avendo un portafoglio molto concentrato (48 invece che 500 aziende), il crollo di una delle sue posizioni (dovuto a vari fattori), può avere enormi conseguenze per il suo ritorno.

Da investitore passivo, viceversa, si hanno diversi vantaggi. Innanzitutto non si hanno problemi di valutazione prima dell’acquisto (un processo che necessita una certa esperienza e conoscenza tecnica) ma soprattutto non bisogna monitorare l’andamento di ogni posizione nel tuo portafoglio (e gestire le risultanza di tale monitoraggio). Ci si accontenta così di investire in un modo che alcuni definiscono “mediocre”, e solo perché il migliore ritorno è il ritorno del mercato (meno le spese). Ora, visto che molti gestori (non tutti, alcuni come l’Oracolo lo battono, eccome) non riescono a battere il mercato, per un risparmiatore, un ritorno “mediocre” dovrebbe andare più che bene.

Detto ciò, non escludo che investire in aziende specifiche possa essere una strategia. Ma ce ne vuole una ben precisa, e solo una parte dei propri risparmi deve essere collocata all’investimento in azioni. Avremo tempo di toccare questo tema in futuro. Per ora baby steps!

Perché è importante guardare ai costi?

Gli Index Funds hanno dei costi minori rispetto ad un fondo gestito. Un Index Fund ha un costo minore perché i costi di manutenzione sono minori. Non bisogna pagare un gestore che studi bilanci e che prenda decisioni di investimento. Ecco la differenza:

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Strategie con Index Funds

Ora che abbiamo capito meglio cos’è un Index Fund, cerchiamo di capire come usarlo. È possibile trovare un Index Fund per qualsiasi mercato ed esposizione che si vuole. Quindi la prima cosa che un risparmiatore deve fare è capire che esposizione vuole prendere. Esposizione nel senso di rischio. Per esempio se si crede che il Vietnam sia la prossima Cina, un indice che segue quel mercato può darti l’esposizione giusta. Ecco come vengono suddivisi gli Index Funds:

– Capitalizzazione: piccole medie e grandi imprese
– Geografia: non ha bisogno di spiegazioni
– Settore e industria: aziende nell’ambito della tecnologia, energia e cosi via.
– Asset: equities, fixed income, commodities e real estate

Una volta scelto l’indice o indici, ricordate che è importante creare un portafoglio bilanciato. Comprare solo lo S&P500 vi dà una diversificazione tra le aziende più grandi per capitalizzazione in USA, ma per bilanciare il portafoglio è soprattutto importante diversificare tra le classi di asset.

Il risparmiatore comune, oggi più che mai, ha a disposizione un’infinità di opzioni per poter accrescere il proprio patrimonio. Opzioni accessibili, economiche e che non richiedono esperienza in una banca d’investimento.

Un minimo di conoscenza del settore finanziario non può che far bene. Dopotutto, da risparmiatori, i nostri interessi stanno a cuore a poche persone tra cui noi stessi e la nostra famiglia.

Quando cerco d’imparare un tema nuovo, seguo uno dei metodi di Bill Gates. Secondo il quale partire dalle biografie aiuta ad imparare più velocemente temi complessi. Per esempio leggere la biografia di Charles Darwin è uno dei metodi più efficaci per capire la teoria dell’evoluzione. Se seguiamo questa strategia, e siamo nuovi nel campo dell’investimento, partire da Jack Bogle, credo che sia un atto saggio. Con l’avvento dell’Index Fund, milioni di persone inesperte finanziariamente hanno avuto la possibilità di entrare nel mercato e aumentare il loro patrimonio, in modo passivo.

Come diceva Jack: “Non cercare l’ago nel pagliaio. Compra semplicemente il pagliaio”.

Twitter @Theimmigrant84