Milan anno zero, la parsimonia di Elliott e quali sono i piani

scritto da il 10 Ottobre 2019

A fine 2017 scrissi per Econopoly un post sulla situazione del Milan, affermando che sarebbe diventata una storia modello…ma per fare il contrario; era un momento molto delicato, in cui la nuova proprietà facente riferimento a Yonghong Li, con Massimo Mirabelli e Marco Fassone al timone operativo, doveva prendere atto di prestazioni sportive non in grado di sorreggere l’ambizioso, e molto sbandierato, piano di crescita dei ricavi del club.

Anche allora, come oggi, a rimetterci fu la guida tecnica: Vincenzo Montella fu sostituito da Rino Gattuso, che poi fece un discreto lavoro fino alla separazione dello scorso giugno per lasciare il passo a Marco Giampaolo; è ora il momento di un nuovo tecnico, Stefano Pioli, con il Milan fermo a 9 punti in 7 gare, certamente al di sotto delle aspettative.

Cosa è successo in questi due anni, da quando cioè raccontavamo di tutte le incoerenze del piano che portò la nuova proprietà cinese a controllare il Milan? Beh, fummo facili e non certo isolati profeti, perché ben presto il nuovo proprietario fu estromesso non essendo in grado di far fronte ai propri impegni.

Qui serve un passo indietro: ricordiamo che il veicolo societario che acquisì da Fininvest le azioni del Milan fu la Rossoneri Sport Lux, e che il fondo Elliott partecipò al financing prestando a tale veicolo 180 milioni mentre 123 milioni sono stati erogati direttamente al club per un prestito obbligazionario (convertito successivamente in Equity); quindi l’impegno preso da Elliott (fondo che vanta asset under management per 38 miliardi di dollari), secondo quanto riportano le cronache finanziarie, si aggira complessivamente sui 300 milioni di euro.

A seguito di mancati versamenti di Li, il fondo Elliott, nel giugno 2018, ha escusso le proprie garanzie, impossessandosi molto rapidamente del club di via Aldo Rossi, e nominando nuovi manager. Il primo dato che emerge è quindi che Elliott ha colto un’opportunità, di fatto appropriandosi dell’asset finanziato alla metà del valore cui Yonghong Li lo aveva acquistato da Fininvest.

È quindi vero, come afferma l’amministratore delegato Gazidis che il Milan “è stato salvato dalla bancarotta” e dalla retrocessione in serie D? Non possiamo saperlo con certezza, anche perché Yonghong Li ha fatto perdere le sue tracce e non abbiamo la sua versione dei fatti, ma alcune cose le possiamo affermare.

L'amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis

L’amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis

In primis, va detto che sicuramente l’operazione del fondo guidato da Paul Singer ha fornito una proprietà stabile al Milan: è probabile che la precedente proprietà non fosse più in grado di fornire i mezzi e le garanzie necessarie per stare sul mercato, anche se non possiamo sapere cosa sarebbe successo se Li fosse stato in grado di gestire diversamente la sua estromissione (ad esempio cercando altri compratori che sostituissero Elliot).

Per contro, Elliott ha dovuto “subire” un’operazione non tipica per un fondo attivista, trovandosi nella situazione di dover svolgere un ruolo di unico proprietario (e non invece a pungolare e sollecitare, come azionista di minoranza, managers indicati da altri azionisti); ed il tutto all’interno di un settore, l’industria del calcio, che sicuramente si sottrae a molte delle dinamiche classiche di investimento (ne abbiamo parlato qui), e dove è difficile trovare una correlazione fra gli investimenti che si fanno ed i risultati attesi, sempre particolarmente aleatoria e legata ad elementi poco controllabili.

Quali sono ora le probabili evoluzioni della situazione? A mio parere si possono fare le seguenti considerazioni:

1. sicuramente, il fondo Elliott non è lì per rimanere a lungo: per natura, esso vorrà realizzare il proprio investimento e quindi cerca compratori;

2. sempre per natura, il fondo tende a minimizzare la cosiddetta “equity exposure”, cioè a ridurre gli investimenti diretti di fondi propri al minimo indispensabile: forse è per questo che – tra le lamentele dei tifosi – il club si è rivolto con prudenza al mercato dei calciatori e ha forse fatto una scelta “minimalista” sugli allenatori (da Giampaolo a Pioli, ma anche Gattuso rispondeva probabilmente a questa logica);

3. infine, è possibile che Elliott possa decidere di aprire il capitale del club, per condividere/ridurre il proprio rischio, ed è per questo che sono emersi rumors su un investimento da parte di LVMH e sullo studio di strutture azionarie innovative, come quella del Bayern Monaco; non ci stupiremmo se si ipotizzasse anche un’operazione di quotazione in Borsa, in teoria molto coerente con il fatto di avere un fondo di private equity nel capitale.

Non stupisce nemmeno che il Milan, nonostante i chiari di luna descritti, si sia convintamente lanciato nell’operazione sul nuovo stadio, che ha probabilmente profili di investimento sulla parte immobiliare che possono bilanciare il rischio complessivo dell’operazione, ora troppo concentrato sulla parte sportiva.

In questa logica di riduzione del rischio complessivo va certamente anche la scelta di trovare un accordo con la UEFA, che consente uno scenario più stabile per gli azionisti (presenti e futuri) del Club.

Le domande di fondo però rimangono: l’attuale assetto proprietario è compatibile con un settore, quello del calcio italiano, ancora un po’ indietro nel suo processo evolutivo verso una moderna “entertainment industry”? I manager scelti da Elliott (Scaroni, Gazidis, Maldini, Boban) saranno in grado di creare un percorso virtuoso di buone prestazioni sportive, incremento dei ricavi e quindi ritorno del valore del club a livelli elevati? Il fondo Elliott esprimerà “capitali pazienti” o venderà alla prima occasione, imponendo un altro cambio di proprietà?

Lo vedremo nei prossimi tempi: di certo il glorioso club rossonero merita di rialzarsi da questa crisi che sembra senza fine.

Twitter @dorinileonardo

Materiali di approfondimento:

https://carlofesta.blog.ilsole24ore.com/2019/09/16/la-lepre-arnault-la-strada-b-milan-la-vendita-minoranza/

https://www.calcioefinanza.it/2018/07/11/quanti-soldi-ha-perso-yonghong-li-con-il-milan/

https://www.calcioefinanza.it/2018/09/25/milan-rimborso-bond-elliott/

https://www.ilsole24ore.com/art/milan-elliott-assume-controllo-e-apporta-50-milioni-capitale–AEOzsOJF

https://www.panorama.it/economia/milan-elliott-quanto-investe-singer-bond/