Covid-19, una mano dal fintech: la liquidità come antivirus per le imprese

scritto da il 09 Marzo 2020

L’autore di questo post è Fabio Bolognini, co-founder di WorkInvoice –

Il mondo intero è alle prese con una emergenza sanitaria senza precedenti. Molto presto dovrà affrontare anche le incalcolabili ricadute delle misure di contenimento sul sistema produttivo. I provvedimenti adottati drasticamente da Cina e Corea del Sud stanno bloccando molte fabbriche e produzioni, diversi prodotti e componenti provenienti dalle regioni che sono diventate la fabbrica del mondo cominciano a mancare. I programmi di produzione devono essere modificati, come già ammesso da grandi produttori che dipendono, come Apple, da forniture cinesi. Il blocco di molte produzioni, l’aumento dei noli e dei costi di trasporto hanno impatti sulle fabbriche europee e quindi sulle imprese manifatturiere italiane che fanno parte di molte filiere di fornitura. Insieme al danno immediato sul turismo e sul settore HORECA[1], le conseguenze della lotta al COVID-19 toccano il già fragile sistema economico italiano, costruito da un notevole numero di piccole e medie imprese innestate in una complessa rete di subforniture.

Il Cigno Nero può danneggiare le PMI italiane
Il Cigno Nero causato dal COVID-19 arriva in un contesto economico debole e costringe le imprese a confrontarsi una volta di più con la propria situazione finanziaria per stimare la capacità di resistenza alle avversità. Una potenziale rottura degli stock o rallentamenti nelle forniture di materiale causano la dilatazione dei tempi di consegna e quindi degli incassi dai clienti. Le uscite di cassa per manodopera, per altre forniture e le scadenze con banche ed Erario restano invariate, mentre gli incassi rallentano. In altre parole, il capitale circolante è destinato a lievitare e deve essere finanziato rapidamente.

Cigno nero = occasione per imprese dinamiche?
Nel medio periodo sicuramente le imprese più ‘smart’ potranno sfruttare la riconfigurazione di alcune supply chain inserendosi nelle filiere globali di chi deciderà di ridurre la dipendenza da produzioni in Asia. Nel breve invece il problema è la liquidità. Sono avvantaggiate le imprese più solide finanziariamente. Queste imprese hanno la forza per apprezzare il valore del parco fornitori e predisporre interventi di supporto finanziario come programmi di reverse factoring. Alcune imprese leader lo stanno facendo.

Installare un airbag finanziario sulle PMI italiane
Intanto, la Cina ha compreso ben presto l’effetto devastante sul proprio tessuto economico e ha già proposto misure per aiutare finanziariamente le PMI cinesi. L’Italia non ha questa flessibilità perché il sistema bancario è già sotto pressione e sta riducendo il credito dal 2011. Lo Stato ha vincoli di ulteriore indebitamento. Per questo motivo le PMI devono agire da sole e rapidamente per evitare effetti finanziari indesiderati, pianificando misure ad hoc da subito. La risposta migliore è quella di costituire rapidamente un airbag finanziario, un tesoretto di liquidità, sufficiente a superare eventuali tensioni e crisi derivanti da mancati o ritardati pagamenti dei prossimi mesi.

La cessione dei crediti commerciali è la risposta più immediata
Difficile anche questa volta attendersi una risposta immediata dal sistema bancario italiano, per i noti vincoli di vigilanza e costo del capitale sui prestiti alle PMI, ma anche per i lunghi tempi di risposta di fronte a una domanda di credito straordinaria in un momento di caos organizzativo. La creazione del ‘tesoretto’ di liquidità può solo passare dallo smobilizzo rapido dei crediti dei clienti in portafoglio e di altri in arrivo a breve, attraverso piattaforme non bancarie.

È proprio in circostanze come questa che i nuovi operatori fintech possono intervenire a supporto delle PMI, con soluzioni efficaci. Negli ultimi anni le fintech hanno costruito piattaforme digitali per la cessione del credito, hanno fatto della velocità un punto di forza e di differenza rispetto al sistema tradizionale dell’anticipo fatture e hanno cumulato esperienza nel credito commerciale. Nuovi operatori che dispongono di liquidità senza troppi vincoli grazie al supporto di investitori istituzionali, che hanno acquistato centinaia di milioni di crediti, fattura per fattura.

Le imprese possono quindi pensare di affrontare l’arrivo del Cigno Nero e delle tensioni sulla liquidità sperimentando una soluzione semplice e innovativa, che offre trasparenza e tempi di risposta straordinariamente brevi, fondamentali per anticipare le criticità.

C’è una base di fiducia sufficiente nelle aziende italiane per affidarsi al fintech?Non credo che il problema esista se si tratta di aprire un canale nuovo che offre liquidità alle imprese. Il tema della fiducia è più critico nella gestione del risparmio. Nel fintech per le imprese si tratta solo di sperimentare, e poterlo fare senza costi fissi. Migliaia di imprese lo hanno fatto, altre seguiranno attratte dai tempi di risposta che oggi sono fondamentali.

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[1] HORECA è l’acronimo di Hotellerie, Restaurant e Cafè (in molte interpretazioni sostituito da Catering).