L’importanza della cultura finanziaria nel paese dei barbagianni

scritto da il 07 Maggio 2021

L’autore del post è Stefano Capaccioli, dottore commercialista, fondatore di Coinlex, società di consulenza e network di professionisti sulle criptovalute e soluzioni blockchain, nonché presidente di Assob.it –

— Te lo spiego subito; — disse la Volpe — bisogna sapere che nel paese dei Barbagianni c’è un campo benedetto chiamato da tutti il Campo dei miracoli. Tu fai in questo campo una piccola buca e ci metti dentro, per esempio, uno zecchino d’oro. Poi ricopri la buca con un po’ di terra: l’annaffi con due secchie d’acqua di fontana, ci getti sopra una presa di sale, e la sera te ne vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce, e la mattina dopo di levata, ritornando nel campo, che cosa trovi? Trovi un bell’albero carico di tanti zecchini d’oro quanti chicchi di grano può avere una bella spiga nel mese di giugno.
(Carlo Collodi, Le Avventure di Pinocchio, Storia di un burattino. Firenze, R. Bemporad & figlio, 1902, Capitolo XII)

Nei primi del Novecento Carlo Lorenzini (in arte Carlo Collodi) raccontava la storia di un burattino turlupinato dal Gatto e dalla Volpe, rimarcando come la dabbenaggine e l’umana avidità possano condurre nelle grinfie di truffatori.

È passato più di un secolo da quel romanzo; purtuttavia lo sviluppo della conoscenza congiuntamente alla presenza di una massiccia disponibilità di dati non sono riuscite a scalfire l’umana propensione a farsi illudere da facili guadagni.

Oggi, vi è un’abbondanza di informazioni nella disponibilità di tutti e a portata di un click: ma analizzare, cercare e studiare è faticoso.

Molti, quindi, preferiscono navigare in uno stato di cecità cosciente, diventando come prede di venditori di soluzioni miracolose, grazie alla comunicazione martellante e alla repressione di qualunque voce dissenziente, con le tecniche più subdole.

La stagnazione del mercato tradizionale e l’esplosione di nuovi strumenti hanno generato una nuova ondata di emotività nei mercati, congiuntamente alla proliferazione di schemi di investimento più o meno fraudolenti.

EUROPOL ha posto l’attenzione su questo fenomeno illeciti, mettendolo tra le priorità delle attività delle forze di polizia, fin dal rapporto SOCTA 2017 (Serious and Organised Crime Threat Assessment), istituendo l’ European Financial and Economic Crime Centre (EFECC e Strategic Report).

Gli schemi di frode (SOCTA 2021) negli investimenti più conosciuti sono:

1. Boiler room. La truffa Boiler room è una frode che inizia con un contatto non sollecitato (cd. “cold calling” attraverso telefono, posta elettronica, chat, social media), spesso aggressivo, offrendo servizi finanziari presentati sicuri e soprattutto ad alto rendimento.

Il sistema è strutturato per ingenerare la pressione per acquistare velocemente, per non perdere l’occasione, millantando autorizzazioni o solidità, sovente con siti web molto professionali.

L’utente è invitato a fare un investimento iniziale limitato che diventa subito redditizio (anche se virtualmente), con successiva pressione ad aumentare l’investimento. Quando viene richiesta la somma, la truffa si manifesta. (Vedi sito web della SEC)

2. Ponzi Scheme. Lo schema Ponzi (storia nel sito Consob) è una frode che si è sviluppata nel tempo in varianti sempre più complesse, pur mantenendo la stessa base e continuando a sfruttare l’avidità delle persone.

Le caratteristiche tipiche dell’offerta sono la promessa di alti guadagni a breve termine ottenuti da escamotage finanziari o da investimenti di “alta finanza” documentati in modo poco chiaro, rivolta principalmente ad un pubblico non competente in materia finanziaria e legato ad un solo promotore o azienda.

Lo schema base è costituito da varie fasi:
– Promessa di un investimento con rendimenti superiori ai tassi di mercato in tempi brevi.
– Restituzione parte della somma in tempi brevi, illudendo l’utente della bontà del sistema.
– Gli utenti soddisfatti spargono la voce attirando altri clienti, pagando i rendimenti con i denari dei nuovi clienti.
– Quando i rimborsi superano i versamenti il sistema collassa.

3. Sistemi piramidali. Come nello schema Ponzi, il denaro raccolto dalle nuove vittime di schemi piramidali viene pagato alle vittime precedenti per fornire una patina di legittimità: la differenza è che sono le vittime stesse a reclutare ulteriori vittime attraverso il pagamento di commissioni di reclutamento, generando una vittima/carnefice per recuperare quanto ha perso.

4. Schemi di commissioni anticipate. Uno schema di pagamento anticipato si verifica quando la vittima paga denaro a qualcuno in previsione di ricevere qualcosa di valore maggiore – come un prestito, un contratto, un investimento o un regalo o una donazione da un presunto parente milionario defunto – e poi riceve poco o nulla in cambio.

5. Money Mule. Il money mule è una sistema ove, attraverso allettanti offerte d’impiego, i criminali reclutano persone da sfruttare come agenti finanziari al fine di riciclare denaro attraverso i loro conti bancari, ricevendo una commissione.

Tutti i sistemi di frode usano le debolezze mentali e cognitive dei truffati, che, sovente, prescindono dalla cultura e dalla scolarità del truffato.

Difatti, Warren Buffett sentenziò che “nulla seda la razionalità come grandi dosi di denaro facile” e, infatti, l’aspettativa di guadagno costituisce la prima determinante che sbriciola le difese cognitive.

I punti di debolezza sfruttati dal truffatore sono (Consob):

•la fiducia nel truffatore: tendiamo ad affidarci ciecamente a chi ci promette quello che desideriamo, agli affabulatori, agli abili comunicatori;

•l’effetto gregge (così fan tutti). Quando non sappiamo cosa scegliere ci fidiamo del giudizio della folla: se in tanti hanno affidato i propri risparmi a quel mago della finanza perché non farlo anche noi?! E poi su internet si trovano tante recensioni positive! Nel nostro subconscio, inoltre, c’è anche una voce che ci sussurra che, se tutto dovesse andar male, non avremo sbagliato da soli e potremo condividere il peso della decisione sbagliata con tanti compagni di sventura!

•la paura di perdere un’occasione unica (paura del rimpianto, regret avoidance o fear of missing out – FOMO): sentiamo sempre dire che certi treni passano una volta sola e noi non vogliamo in futuro guardarci indietro e rimpiangere di non aver colto l’opportunità che ci stanno offrendo;

l’attrazione per il guadagno facile o apparentemente privo di rischio (l’avidità): il desiderio di ricchezza può indurre a decisioni avventate anche persone molto prudenti e/o con pochi risparmi;

l’impulsività: a volte si cede all’impulso e all’istinto, ma nel caso delle truffe, è sufficiente che ciò accada una volta sola per perdere i risparmi di una vita;

il fascino dell’azzardo: anche se non siamo degli habitué del tavolo da gioco o dei patiti di poker avvertiamo il brivido legato alla possibilità di rischiare tutto pur di cambiare la nostra vita vincendo una somma che non potremo mai guadagnare in così poco tempo;

•l’eccessiva fiducia in noi stessi (overconfidence). Anche se intuiamo che l’affare proposto potrebbe essere rischioso, riteniamo di poter contare sulle nostre conoscenze o sulla nostra furbizia e siamo convinti che sapremo uscirne al momento giusto!

•una volta che l’investitore è caduto nella sua rete, il truffatore fa leva, inoltre, sulla propensione del truffato a negare anche l’evidenza: la vergogna di esserci ‘cascati con tutte le scarpe’ è tanta che si preferisce continuare a sperare e si rinuncia a denunciare!

I social network creano le condizioni ideali per saltare ogni ritualità, insinuarsi in ogni pertugio, sfruttare ogni debolezza e proporre qualsivoglia strumento miracoloso: è opportuno sottolineare che tale aspetto negativo è abbondantemente superato dalle possibilità che i sistemi di comunicazioni permettono, costituendo uno strumento di libertà, di informazione e di completamento dell’individuo.

Nell’oceano dell’infosfera vi è, infatti, di tutto, proveniente da qualunque posto, in qualunque lingua e proposto con qualunque strumento: da profili, pagine, video, inserzioni, gruppi, inserzioni e promozioni, generando immense possibilità per i truffatori vari di inoculare i propri messaggi, di lanciare le proprie reti, in un mare ove le protezioni non possono e non devono essere messe.

Invocare authority e ulteriori strumenti di protezione diventa un mantra finalizzato a cercare di risolvere un problema riproponendo schemi desueti e superati: gli attuali strumenti forse hanno fatto il proprio tempo ed è il momento di relegarli agli scaffali della storia, dato che costituiscono orpelli più che muri di protezione.

Le norme a tutela degli investitori rischiano di trasformarsi in un cavallo di Troia, consentendo la difesa del sistema finanziario tradizionale, oramai avviluppato nel proprio mondo, preoccupato più di tutelarsi che di operare nell’interesse dei propri clienti: tali regole, peraltro, allontanano innovatori e prodotti alternativi, dato che sono scritte per il mondo tradizionale, con conseguente impossibilità per i soggetti autorizzati di offrire prodotti innovativi e per i nuovi entranti di poter essere autorizzati.

L’Italia utilizza, poi, la nozione di “prodotto finanziario” quale pilastro per la protezione del risparmio inconsapevole, vietandone la sollecitazione non autorizzata: tale definizione include l’insieme di tutti gli strumenti finanziari (nozione “oggettiva”) e di ogni altra forma di investimento di natura finanziaria (nozione “soggettiva” che sottende ad una causa di investimento).

Potrebbe essere arrivato il momento di eliminare quel pilastro, la cui funzione non appare più funzionale al risparmiatore/investitore, bensì al mondo dei piccoli interessi finalizzato a generare rendite di posizioni e barriere all’ingresso.

La libertà di accesso ai mercati e la possibilità di acquistare qualsivoglia strumento/prodotto non può essere limitata sull’altare di una generica protezione: occorre concentrarsi sui comportamenti fraudolenti da parte degli operatori scorretti permettendo agli innovatori di poter sperimentare in un quadro chiaro.

Sfortunatamente, anche da questo punto di vista, in Italia sono stati effettuati solo inutili roboanti annunci, dato che finanche gli strumenti spuntati introdotti quali la Regulatory Sandbox e il Comitato Fintech (previsto dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 all’art. 36, comma 2-bis e seguenti) attendono i regolamenti di attuazione, aumentando il numero degli aborti legislativi indotti di questo paese. Vengono solo annunciate soluzioni frettolose, cui non si riesce neanche dare seguito.

In tale contesto, l’unica difesa possibile del risparmiatore/investitore consiste nella sua formazione, nella diffusione di una cultura finanziaria e della capacità di reperire e valutare informazioni, invece che illudersi con un’inefficace quanto inefficiente supposta protezione statale.

— Noi — riprese la Volpe — non lavoriamo per il vile interesse: noi lavoriamo per arricchire gli altri.
— Gli altri! — ripeté il Gatto.

Twitter @s_capaccioli