La YOLO economy distruggerà più aziende del Covid

scritto da il 20 Ottobre 2021

Post di Lorenzo Dornetti, Ceo di Neurovendita

La YOLO, di cui molto si parla in queste ultime settimane, è l’acronimo reso popolare dal rapper Drake: “You Only Live Once”. In pratica una filosofia di vita che vede nella ricerca del benessere immediato l’unico scopo. Una versione moderna di Epicuro, in cui conta solo serenità e divertimento. Una ricerca del piacere che non ammette impegni a lungo termine e fatica. Una vita di relax. Questo approccio tra mindfulness e vita da influencer si è diffuso tra i millennials, a seguito della pandemia. Il trauma del Covid ha ridefinito le priorità, ponendo il benessere qui ed ora come centro di ogni scelta soprattutto per la generazione dei millennials.

Si tratta di una reazione comprensibile dal punto di vista neuropsicologico. Tutti gli studi sul cervello a seguito di un trauma (PTSD – post traumatic stress disorder) mostrano la reazione psicologica dell’evitamento. È la tendenza a evitare tutto ciò che ricordi, o in qualche modo sia riconducibile, all’esperienza traumatica. Il Covid è stato un trauma. Quindi si vuole ridefinire la propria vita, in maniera da non ricordare quella precedente. La filosofia YOLO è solo un modo rassicurante di chiamare una reazione neuropsicologica post traumatica. Meglio parlare di nuove priorità, piuttosto che accettare di essere in uno stato di evitamento confusionario.
Quali saranno le conseguenze sul tessuto di PMI italiane della diffusione della YOLO tra chi è nato tra il 1981 ed il 1996?

Una recente ricerca pubblicata da Kewin Roose sul New York Times ha evidenziato come il 46% dei millennials intervistati viva il lavoro come fonte primaria di stress. Il 23% dichiara di non sentirsi più in grado di fare il lavoro che faceva pre-pandemia, esprimendo la necessità di cambiarlo, senza sapere esattamente cosa fare. In pratica 1 persona su 2, vive il lavoro come area negativa della sua vita. 1 su 4 vuole cambiare mansione o azienda, pur in assenza di idee chiare sul futuro. I primi indicatori sul panorama italiano sintetizzati nell’Employer brand research del 2021 evidenziano dati sovrapponibili al contesto internazionale. Il 21% prevede di cambiare lavoro entro il 2021. L’intenzione aumenta al 30% tra chi è stato colpito direttamente dal Covid-19.

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Eppure proprio questo periodo post pandemia poteva essere la presa del potere dei millennials nelle aziende. Il momento del salto di carriera e della crescita, dopo anni di immobilismo. Le imprese stanno digitalizzando e la generazione del nuovo millennio ha l’occasione per prendersi il suo posto, perché l’unica in grado di essere connessione tra le precedenti e quelle che verranno. Solo i millennials possono guidare la transizione tecnologica ed ecologica.

Ed ecco che quando è arrivata, finalmente, l’ora dei millennials, si diffonde la YOLO. Si propaga come un virus tra le persone. Rinunce alla carriera, o al massimo una richiesta crescita tranquilla, con pochi sacrifici. Passaggio da un posto di lavoro all’altro con impulsività alle prime tensioni. Conta la voglia di evasione, la leggerezza, il godersi l’attimo. Altro che target e lavorare fino a tardi.

La ricerca neuroscientifica è chiara. Rielaborare un trauma è un compito complesso in cui la corteccia razionale riprende il controllo emotivo. È un percorso lungo e faticoso. Le persone possono uscire più forti e migliori di prima perché attivano risorse inattese, se si ha la forza di non scappare e fare i conti con il trauma. Ma, stando ai dati, ai millennials questo non interessa, la YOLO non ammette stress e fatica, richiede solo di godersi l’attimo.

Quali saranno le conseguenze economiche? Il rischio è un gap nel cambio generazionale essenziale in ogni azienda. Se i millennials preferiscono la YOLO e la generazione x è troppo giovane, chi guiderà e lavorerà con ardore nelle imprese nei prossimi 10 anni? Un management non digitale che non riesce a capire clienti, processi e mercati? Un management di teenager alle prime esperienze lavorative? Gli unici che possono farlo, per ragioni anagrafiche e culturali sono i millennials. Spero che si trovi, rapidamente per la nostra economia, un vaccino contro la YOLO.
Lorenzo Dornetti
Laureato in Neuroscienze all’Università Vita Salute San Raffaele di Milano, pubblica la propria tesi sulla rivista internazionale “Journal of Personality and Mental Health”. Iscritto all’albo degli psicologi della Lombardia è direttore del più grande laboratorio di neuroscienze privato in Italia, il NEUROVENDITA Lab. Neurovendita è un campo di ricerca applicata che lega le più recenti scoperte sul funzionamento cerebrale al campo del marketing e delle vendite. Dornetti grazie al suo team collabora con il 23% dei top brand mondiali, secondo la classifica Forbes 2020. La chiave di lettura delle neuroscienze consente una lettura differente ed una previsione accurata di fenomeni economici, finanziari e di business, analizzando le dinamiche cerebrali alla base delle decisioni d’acquisto.